Moschea a Milano: è un’enigma anche per la giunta. Una? Due? O una “provvisoria”?

Di Redazione
02 Aprile 2014
Majorino, assessore alle politiche Sociali della giunta Pisapia: «Escludo che si riesca a costruire una moschea entro expo 2015». E propone una moschea "a tempo determinato"

La moschea a Milano si farà? Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni, esponenti della giunta del Comune parlano di una nuova possibile strada. Sarebbe allo studio della giunta l’ipotesi di una “moschea provvisoria” per l’Expo 2015. Questa opzione si aggiunge alle altre due, già vagliate dalla giunta guidata da Giuliano Pisapia, che prevedono la costruzione di una grande moschea al Palasharp, voluta dal Caim, l’associazione islamica vicina ai Fratelli musulmani, e un’altra in zona Viale Certosa, finanziata e gestita dai governi di Marocco e Giordania.

LA MOSCHEA PROVVISORIA. Il dibattito sulla costruzione della moschea milanese, dopo tre anni di trattative con le associazioni islamiche, non è ancora approdato a un risultato. L’assessore alle Politiche Sociali, Pierfrancesco Majorino, in una dichiarazione di ieri ha escluso infatti «che si riesca a costruire una moschea entro il 2015». L’obiettivo del Comune era quello di dotare la città di uno spazio di culto per gli islamici in vista dell’Expo. «Per quella data – ha aggiunto Majorino – bisognerà comunque trovare un luogo di culto dignitoso». L’assessore alle politiche Sociali è impegnato, insieme al vicesindaco Ada De Cesaris, nelle trattative con le associazioni musulmane di Milano, divise sul progetto del Caim e sulla necessità di avere una o più moschee. Vista la difficoltà di trovare una risposta al problema la giunta ha ventilato l’ipotesi di una moschea “a tempo determinato”, «una soluzione provvisoria, solo per la durata di Expo», ha specificato Majorino.

GLI ALTRI PROGETTI. Le altre due soluzioni non sono state accantonate ma il loro studio richie più tempo di quello necessario per la costruzione di una moschea in vista di Expo 2015. Come già riportato da tempi.it, la giunta non ha ancora affrontato il nodo di una delibera in favore del progetto del Caim e della demolizione del Palasharp. «Siamo ancora al passaggio precedente – ha spiegato Majorino -: mi hanno illustrato il progetto, lo stiamo valutando». Quanto al Palasharp, ha proseguito, il Caim dovrà «accollarsi i soldi dell’abbattimento della vecchia struttura. Noi non la butteremo giù a spese nostre». Se è tutt’altro che scontato il via libera del Comune al progetto dell’associazione vicina ai Fratelli mussulmani, prosegue più agevolmente la collaborazione fra giunta e membri dei consolati di Giordania e Marocco per la costruzione di una moschea in zona Viale Certosa. La moschea sarebbe gestita e finanziata dai due regni, ritenuti da Palazzo Marino e da altre comunità islamiche non affiliate al Caim, più affidabili dell’associazione vicina ai Fratelli musulmani.

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