Minacce e molotov contro il senatore sì Tav Stefano Esposito. «Farai bum bum»

Di Redazione
13 Gennaio 2014
Questa mattina, dentro un sacchetto dell'immondiza davanti alla porta di casa ha trovato tre bottiglie molotov e un foglio su cui è scritto: «Torna in prefettura altrimenti farai bum bum ora che non c'è più il procuratore Caselli a proteggerti»

Nuove minacce al senatore Pd Stefano Esposito, vicepresidente della Commissine Trasporti e da sempre convinto fautore della necessità della Tav in Val di Susa (ha anche scritto un libro, con prefazione di Pier Luigi Bersani, intitolato Tav Sì). Questa mattina, dentro un sacchetto dell’immondiza davanti alla porta di casa ha trovato tre bottiglie molotov e un foglio su cui è scritto: «Torna in prefettura altrimenti farai bum bum ora che non c’è più il procuratore Caselli a proteggerti».

I PRECEDENTI. Il biglietto non riporta alcuna firma, ma il sospetto che si tratti di ambienti legati all’antagonismo antitreno è più che plausibile, visto che non è la prima volta che il senatore subisce avvertimenti di questo tipo: era già accaduto a febbraio e maggio dello scorso anno. Qui trovate l’intervista che Tempi fece a Esposito: Il senatore Pd minacciato dai No Tav attacca la sinistra che «usa l’antagonismo come il coccodrillino Lacoste». mesi fa aveva detto: «Sotto scorta con macchina blindata, dopo una valanga di lettere di minaccia anche ai miei figli, pallottole varie. Ma quella della scorta, che ho rifiutato per quattro volte e alla quinta mi è stata imposta, segna la mia vera sconfitta politica».

SOLIDARIETA’. Diverse sono state le personalità che hanno espresso vicinanza ad Esposito, dopo la notizia: «Non abbassiamo la guardia, e non minimizziamo di fronte ad episodi così gravi» ha detto Antonio Ferrentino, sindaco di Sant’Antonio di Susa e da sempre vicino a Esposito nella battaglia per la Tav: «È l’ennesimo episodio di grave intimidazione nei confronti del senatore, a cui esprimo tutta la mia vicinanza. E mi appello a tutti perché non lascino solo chi è più esposto». Raffaele Bianco, vicepresidente del Pd di Torino, ha detto che «quella di Esposito, prima ancora di essere un impegno per le infrastrutture, è una lotta per la legalità che tutti noi, sia del Pd che degli altri partiti politici, dobbiamo portare avanti». Condanna del gesto, senza mezzi termini, anche da parte del sindaco di Torino Piero Fassino.

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2 commenti

  1. giuliano

    ma una semplice galleria ferroviaria fa così paura ?? e perchè è inutile la galleria ?? parlavano così anche della autostrada del sole, mi ricordo bene e ricordo anche che a parlare così erano i rossi di quel tempo. L’Unità di allora alla inaugurazione della autostrada titolava:”è stata inaugurata e ora cosa ci facciamo ??”
    quanto alle minacce di morte tutti sanno da che parte provengono e chi sono gli autori, come al tempo del ’68, ma tutti sanno che nessuno oserà indagarli o incarcerarli. Amen

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