´ «Il ministro dell’Economia non è la voce del governo», dice Gennaro Migliore alla Stampa (22 maggio).
E forse passava nei palazzi governativi per caso.
´ «La spazzatura non è né di destra né di sinistra», dice Antonio Bassolino alla Repubblica (23 maggio).
E Bassolino? Che tipo di spazzatura è Bassolino?
´ «Ho definito grottesca l’idea che Intesa San Paolo possa essere considerata vicina a questo o a quell’esponente politico», dice Giovanni Bazoli al Sole 24 Ore (22 maggio).
Non vicina? Sopra?
´ «È la nostra idea di opposizione costruttiva negli interessi del paese», dice Pierferdinando Casini sul Sole 24 Ore (23 maggio).
Casini passa il suo tempo con il ditino alzato a dare lezioni a tutti su quanto l’Udc sia moderna. Sarebbe ancora più incisivo se spiegasse quanto i suoi orientamenti siano produttivi in Sicilia dove il suo partito ha la guida della Regione.
´ «Nuzzi ha ottime fonti nella Guardia di Finanza», dice Carlo Bonini sulla Repubblica (23 maggio).
Mica come Bonini e il suo amico D’Avanzo che Gianni De Gennaro li lascia all’oscuro di tutto.
´ «Basta con gli apparati elefantiaci, la dilatazione dei consigli regionali, provinciali, circoscrizionali. La politica deve essere sobria», dice Angelo Rovati al Corriere della Sera (24 maggio).
Al massimo un piano per le reti, qua e là.
´ «La politica si è distaccata dalla vita vera», dice Walter Veltroni alla Stampa (21 maggio).
Parola di uno dei politici più virtuali dell’epoca moderna: che la vita vera la riconosce solo se gli è presentata in un album di Topolino.
´ «Chi sarà condannato per guida in stato d’ebrezza dovrà tingere di verde la targa del proprio veicolo», dice Gabriele Polo sul Manifesto (20 maggio).
Vale solo per la guida delle auto o anche per quella dei governi?
´ «Credo sia una riduzione del pluralismo affidare per anni a un unico conduttore il principale contenitore di approfondimento politico», dice Piero Fassino alla Repubblica (26 maggio).
Non ce la fa a fare il coordinatore del futuro Partito democratico e perciò cerca di fregare il posto a Bruno Vespa?
´ «La proprietà di emittenti televisive determina l’ineleggibilità, non solo incompatibilità con le cariche di governo», dice Beppe Severgnini sul Corriere della Sera (24 maggio).
E questo non è che l’inizio. Presto Severgnini proporrà che siano eleggibili solo cittadini dotati di frangetta.
´ «Governare significa risolvere, non solo fare interviste», dice Francesco Rutelli su Europa (25 maggio).
Da quando non lo intervistano quasi più sul Corriere, Francesco è diventanto molto risolutore.
´ «La metà è ai remi e spinge avanti la barca e un’altra metà è a poppa a godersi il sole e a litigare», dice Luca Cordero di Montezemolo a Europa (25 maggio).
E lui con la sua arietta tutta abbronzatina e massaggiata, sarebbe quello ai remi?
´ «Questo disegno liberale, benedetto dal Prodi candidato e dimenticato obtorto collo dal Prodi premier», dice Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera (26 maggio).
Sempre così, Prodi: prima benedice, poi dimentica. Obtorto collo, naturalmente.
´ «Il potere fine a se stesso, mi permetto di dire con linguaggio evengelico, è diabolico», dice Oscar Luigi Scalfaro alla Repubblica (25 maggio).
Ecco un argomento, il potere fine a se stesso, su cui Scalfaro può dire molte cose (e abbastanza diaboliche).
´ «Troppi leader si spaventano di fronte a qualunque applauso, si inchinano a qualunque piazza. Si dichiarano in ascolto di tutto: il Family day e il corteo dei pensionati, la piazza dell’orgoglio laico e la “frustata” confindustriale», dice Massimo Giannini sulla Repubblica (25 maggio).
C’è scritto Massimo Giannini ma si legge Massimo D’Alema, c’è scritto «troppi leader» ma si legge Piero Fassino.
´ «Parola che aborro», dice Franco Giordano a Liberazione (19 maggio).
Si sente subito che nel quotidiano comunista ha iniziato la sua collaborazione Giampiero Mughini.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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