Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

Medici belgi in visita ad Auschwitz per riflettere sulla differenza tra eutanasia giusta e sbagliata (e scoprire che non c’è)

Il pioniere della "buona morte" Wim Distelmans ha portato in gita nel campo di concentramento circa 70 medici

Leone Grotti
01/12/2014 - 15:12
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

Un viaggio ad Auschwitz per capire che cos’è l’eutanasia. Un tour nel campo di concentramento più famigerato del mondo per riflettere sul vero significato della “buona morte”, quella che viene somministrata «con dignità» dai medici, diversa da quella distorta che veniva imposta dai nazisti sui tavoli operatori. Potrà sembrare un controsenso ma è per comprendere a fondo questa distinzione che il pioniere dell’eutanasia belga Wim Distelmans ha organizzato un seminario nel lager polacco dall’8 al 10 ottobre.

wim-distelmans-belgio-eutanasiaPIONIERE DELL’EUTANASIA. Wim Distelmans ha 62 anni ed è a capo della commissione che in Belgio controlla che l’eutanasia venga somministrata secondo legge e senza abusi. Il dottore ha ucciso centinaia, forse migliaia di persone nella sua lunga carriera di medico ed è la persona giusta da chiamare se si vuole porre fine alla propria vita in Belgio. Sul suo capo pendono attualmente due denunce per aver ucciso due pazienti senza rispettare i termini della legge, ma nessuno ha dubbi su come finiranno i processi. Anche quando ha somministrato la “buona morte” a un transessuale che non si sentiva più a suo agio con se stesso e a due fratelli perché stavano per diventare ciechi non sussistevano i requisiti legali. Ma la compassione non ha confini e come dichiarato da lui stesso al Der Spiegel prima di partire per Auschwitz, «chi stabilisce quando una sofferenza diventa insopportabile? Solo il paziente può deciderlo». Non la legge.

LA COMITIVA. L’8 ottobre Distelmans è partito in maglietta e giacca di pelle insieme ad altri 70 tra medici e specialisti belgi alla volta di Auschwitz, come un qualsiasi capo gita. Nel gruppo c’erano professionisti dell’eutanasia di lungo corso ma anche giornalisti o semplici curiosi. Tutti accomunati da una convinzione: il diritto alla “buona morte” è inalienabile e l’eutanasia somministrata ad Auschwitz è l’antitesi di questo diritto. Il viaggio, come prevedibile, non è passato inosservato: gli ebrei della città belga di Antwerp si sono offesi quando Distelmans ha parlato di Auschwitz come di un luogo «stimolante» e hanno accusato il medico di non avere rispetto e di essere un «killer di professione».

LEGGI ANCHE:

I gazzettieri della morte e la manifestazione ScegliAmo la Vita a Roma

21 Maggio 2022
Profughi ucraini in fuga alla frontiera di Dothobyczow in Polonia, 5 marzo 2022

Come Bruxelles tratta la Polonia. Un esempio di (dis)unione europea

16 Maggio 2022

L’UOMO E LE MACCHINE. La comitiva atterra con l’aereo a Cracovia. Il sentimento che li pervade in questa visita è ben descritto dalle prime parole di una donna del gruppo: «La Polonia è un paese cattolico molto devoto. Forse non siamo i benvenuti qui». Dopo un giro turistico della città, in una sala congressi Distelmans tiene un piccolo comizio per preparare tutti alla visita del campo di concentramento dell’indomani: «Siamo la prima generazione che può artificialmente determinare sia l’inizio che la fine della vita. Le persone invecchiano di più rispetto a prima e le macchine permettono loro di vivere per sempre. Noi dobbiamo assumerci la responsabilità del fatto che non tutti vogliono seguire questa strada».

“BUONA MORTE”. Dopo l’inquadratura filosofica del momento storico, il medico aggiunge: «Siamo qui per riflettere sulla morte con dignità. Qualcuno ha protestato prima del viaggio ma Auschwitz è il posto migliore. Quando si tratta di eutanasia, dobbiamo anche ponderare sul suo opposto. In Belgio noi usiamo l’eutanasia nel suo significato originario [dal greco]: “Buona morte”. Questo è il punto. Chissà quante volte dovremo ancora spiegare che vogliamo l’opposto di quanto avvenuto ad Auschwitz».

«NON DOBBIAMO GIUDICARE». La platea applaude ma c’è ancora un altro passaggio che Distelmans vuole sottolineare per far comprendere il vero senso della “buona morte”: «Quando si dipende da qualcun altro, si può finire nell’umiliazione. Molti di noi sono medici e noi esercitiamo un potere sulle altre persone. Sappiamo che ci è stato insegnato di preservare la vita ma dobbiamo essere sicuri di non continuare a curare i pazienti contro la loro volontà, mentre loro vorrebbero morire. Noi non dobbiamo giudicare quando una vita è degna. Dobbiamo diventare i servitori dei nostri pazienti e quando si arriva alla fine, dobbiamo accettare il nostro fallimento come medici». E uccidere i pazienti perché «non abbiamo il diritto di porci al di sopra degli altri».

AMORE PER GLI ANIMALI. Il giorno seguente la visita al lager ha inizio. La comitiva passa sotto alla scritta “Arbeit macht frei”, il lavoro rende liberi, visita le camere a gas, i forni, i tavolacci dove l’eutanasia veniva somministrata, vede le pile di scarpe, le montagne di occhiali da vista con lenti rotte, le urne piene di ceneri. Nessuno ha voglia di scherzare durante la visita. Quando è troppo, l’indignazione esce spontanea dalla bocca di uno psicologo attivo nel campo dell’eutanasia: «Per me la cosa peggiore è che molti nazisti erano amanti degli animali. Rudolf Hess ad esempio amava molto i cani». Una donna del gruppo, “stimolata” dalla visita e pensando all’ultima legge approvata dal governo del Belgio sull’eutanasia infantile, si lamenta: «Non è giusto che i bambini per porre fine alla loro vita debbano richiedere il consenso dei genitori».

«PATERNALISMO DEI MEDICI». I medici uccidono i pazienti con l’eutanasia, così come i nazisti. Dov’è la differenza? Per Distelmans, sta nel «paternalismo dei medici», che si arrogavano il diritto di uccidere anche chi non voleva. Non tutti sono radicali come lui. Lo psicologo, l’amante degli animali, pratica l’eutanasia ma siccome è cattolico, al contrario di Distelmans, prima di arrendersi alla volontà dei pazienti cerca di dissuaderli: «Sono così soli nel loro dolore. Cerco di dare loro qualcosa per cui valga la pena andare avanti: un compleanno, un matrimonio. Altrimenti la paura è troppa. Lo sai, Distelmans, che altrimenti la paura è troppa».

LIBERI DI NON MORIRE. Quest’ultima preoccupazione però non tocca il medico. Durante il viaggio riceve telefonate da parenti che richiedono l’eutanasia per i propri cari: ad alcuni risponde di sì, ad altri di no, a seconda delle condizioni del paziente. Chi insiste troppo lo infastidisce: «Abbiamo bisogno di essere liberi di morire, ma anche di essere liberi di non esercitare questo diritto».

«NON MERITA L’EUTANASIA». Finito il tour di Auschwitz, mentre tornano indietro, i medici si raccontano a vicenda esperienza e casi particolari. Colpisce soprattutto quello di un medico, a cui un ex membro delle SS naziste ha chiesto l’eutanasia. L’uomo è paralizzato a metà, soffre in modo insopportabile e vive seduto su un divano, sopra il quale campeggia un ritratto di Adolf Hitler. «Gli ho rifiutato l’eutanasia – racconta il medico – perché non penso che meriti una fine senza dolore, una morte gentile». Il suo vicino commenta: «Io non potrei avere alcuna empatia per le sue sofferenze come individuo perché quell’uomo non è come le altre persone normali. Se lo uccidessi, mi sentirei un assassino».

DIFFERENZA. Tutti annuiscono, mentre svaniscono in un batter d’occhi le tante belle parole sul paternalismo dei medici, che non hanno il diritto di giudicare quando una vita è degna e che devono rispettare la libertà del paziente, senza ergersi al di sopra, senza esercitare il terribile potere che ad Auschwitz i nazisti esercitavano, decidendo loro chi dovesse vivere e chi morire. Per un attimo, la differenza tra eutanasia giusta ed eutanasia sbagliata non sembra più così evidente.

@LeoneGrotti

Tags: adolf hitlerAuschwitzbelgiobuona mortecampo di concentramentocracoviadistelmans belgioEutanasialagernazismopoloniawim distelmans
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

I gazzettieri della morte e la manifestazione ScegliAmo la Vita a Roma

21 Maggio 2022
Profughi ucraini in fuga alla frontiera di Dothobyczow in Polonia, 5 marzo 2022

Come Bruxelles tratta la Polonia. Un esempio di (dis)unione europea

16 Maggio 2022
Howard Breen mentre protesta contro la deforestazione in Canada: ha chiesto l'eutanasia per paura dei cambiamenti climatici

Terrorizzato dai cambiamenti climatici, chiede l’eutanasia in Canada

16 Maggio 2022
Eutanasia Canada

Guardare al Canada per capire il pericolo del piano inclinato sull’eutanasia

3 Maggio 2022
Philippe Pozzo di Borgo

«Ve la do io la libertà». Parla Philippe Pozzo di Borgo, l’eroe di “Quasi amici”

2 Maggio 2022
La copertina del numero di aprile 2022 di Tempi, dedicata a un’intervista a Philippe Pozzo di Borgo sull’eutanasia

L’eroe di “Quasi amici” (e una sorpresa per giugno). Che cosa c’è su Tempi di aprile

12 Aprile 2022
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Don Luigi Giussani
Video

Don Giussani, mondo e missione – L’incontro con Camisasca e Alberti

Redazione
17 Maggio 2022

Altri video

Lettere al direttore

Lee Cheuk-yan all’ingresso del tribunale a Hong Kong

Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle

Emanuele Boffi
20 Maggio 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Dopo quello sul petrolio russo, Ursula von der Leyen è già pronta per nuovi pasticci
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro
  • Libri in povere parole
    Libri in povere parole
    Eureka Street; Uno di noi; La morte viene per l’arcivescovo
    Miber
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    La sentenza sul doppio cognome esalta il feticcio della libera scelta
    Rodolfo Casadei

Foto

Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022
Foto

Avsi Run al Parco di Monza per sostenere i progetti dell’ong in Ucraina

27 Aprile 2022
Foto

“Vieni dietro a me” chiude le iniziative della mostra “Emilia Vergani. Saggia e ardente”

21 Aprile 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist