
La maggioranza degli italiani è contraria all’eterologa, alla diagnosi pre impianto e all’utero in affitto
Eterologa? No grazie. Nonostante il gran battage mediatico e le “illuminanti” (si fa per dire) opinioni del presidente della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro, la maggioranza degli italiani si proclama contrario all’eterologa. Lo dice oggi il Censis che ha presentato alla Biblioteca del Senato a Roma la ricerca “Diventare genitori oggi”, realizzata in collaborazione con la Fondazione Ibsa.
Secondo i dati del Censis, sebbene ben l’85 per cento sia favorevole alla inseminazione omologa in vivo e il 73 per cento alla omologa in vitro, sull’eterologa il 60 per cento si dice contrario (70 per cento tra i cattolici). Il 65 per cento si proclama contrario alla diagnosi pre-impianto (71 tra i cattolici) e ben l’86 per cento è in disaccordo con la pratica dell’utero in affitto. Il 90,5 per cento degli italiani, poi, non è favorevole alla possibilità di scegliere in anticipo il sesso del nascituro.
POCHISSIMI BAMBINI. Beninteso, c’è poco da esultare. Soprattutto alla luce di altri dati che lo stesso Censis ha presentato nello studio e che certificano come ormai la questione della natalità abbia raggiunto nel nostro paese livelli da record. Siamo, infatti, dopo la Germania, il paese in cui nascono meno bambini. Nel 2012 in Italia ne sono nati 8,5 ogni mille abitanti. In generale, questo è un problema di tutto il Vecchio Continente che dal 2008 al 2012 ha visto calare il tasso di natalità dai 10,9 nati per mille abitanti ai 10,4 nel 2012.
MAMME ATTEMPATE. E se certamente alla base del trend vi sono anche ragioni economiche, al tempo stesso non si posso non imputare a questi cambiamenti anche ragioni culturali. Sta di fatto che le mamme italiane sono le più “vecchie” d’Europa (oltre i 31 anni contro i 29,8 della media europea) . «Un dato che tra l’altro – ha spiegato Ketty Vaccaro, responsabile settore Welfare e sanità del Censis – è tenuto più basso dalle molte mamme straniere. L’età elevata delle mamme è del resto entrata nell’immaginario collettivo: il 46% degli italiani considera che ci si debba preoccupare per la mancanza di figli non prima dei 35 anni, età in cui, in realtà, già parliamo di mamme attempate».
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Sull’utero in affitto, non voglio proibire per legge nulla ma continuo ad avere dei dubbi etici a prescindere se chi ne fa richiesta. Alcune donne che affittano il loro utero non sono vittime ma furbe profittatrici? Sì, ci credo ma del resto partorire un figlio non tuo è un impegno gravoso a livello fisico, emotivo. Comunque io so che dove la cosa è legale (come in Ucraina, ad esempio) la madre surrogata deve già avere dei figli suoi, mi sembra una buona regola. Comunque concordo che elencare situazioni di abuso o sfruttamento non è motivo sufficiente per vietare qualcosa. Ma anche far riferimento a felicità o infelicità del nascituro lascia il tempo che trova: chi nasce “naturalmente” e chi nasce da una madre surrogato hanno la stessa probabilità di essere felici o infelici nella vita.
caro lucillo, il lavaggio del cervello è solo all’inizio. tra qualche anno le percentuali del sondaggio saranno invertite e la FIGLIAZIONE non sarà più un AFFARE DI COPPIA ( che cosa orribile, vero?) ma sarà come allevare polli o conigli. cara filomena, spiegalo ai siciliani che la procreazione è un tema di NICCHIA. loro credono ancora che c’entri la minchia.
Fa un po’ pena la difficoltà de La Stampa ad ammettere che una larga maggioranza degli italiani è contraria alla fecondazione eterologa: nell’articolo di ieri sul sito web relativo al rapporto del Censis il titolo si limita a dire che “sull’eterologa il Paese è diviso” poi nell’articolo non parla affatto dell’eterologa e, più in generale tace su tutte le percentuali schiaccianti di contrarietà all’eterologa, alle diagnosi preimpianto e all’utero in affitto. Del resto come sconfessare la Corte Costituzionale? Viva la stampa che si fa interprete della pubblica opinione!
Ma certo che sono contrari, ma quale uomo vorrebbe allevarsi il figlio concepito dalla moglie con lo sperma di un altro, è ovvio solo qualcuno, che magari teme di essere lasciato per un partner fertile! Per non parlare di quante donne sarebbero disposte a sformarsi e lacerarsi per produrre un figlio non geneticamente self, ma questo non mi sembra un motivo per vietare, se anche ci sono solo 10 persone in tutta Italia che lo farebbero perché dobbiamo vietarglielo. Spero che le leggi si occupino di vietare cose realmente dannose e non ciò che dà fastidio a livello di gusti individuali e costumi.
Non so se lo sai, ma presto o tardi di “sformerai” anche senza fare figli.
Meglio “lacerata” da uno che ti chiama “mamma” che mummificata senza che nessuno ti abbia mai amato come accadrà a te.
Il valore di questi sondaggi è da relativizzare. In questioni così personali l’opinione dei non ideologizzati è spesso fluttuante, si fonda sulle sensazioni del momento e su informazione approssimativa, magari molti che si dicono contrari alla diagnosi preimpianto, nel momento in cui scoprissero di essere portatori di una grave malattia geneticamente trasmissibile cambierebbero idea.
Comunque ciò che turba è il 30% di cattolici favorevoli alla eterologa, non il 70% giustamente contrario.
Come in tante altre cose non c’é corrispondenza fra maggioranza e decorso legislativo parlamentare (o decorso “legislativo” implicitamente imposto da parte della magistratura “anarchica” con cui ci troviamo a condividere il patto sociale che ci tiene uniti… tipico della nostra Repubblica delle banane).
Mi riferisco in particolare ai temi etici… e se le persone fossero messe nelle condizioni di prendere atto in prima persona cosa sono effettivamente le pratiche di interruzione della gravidanza negli ospedali, le pratiche di inseminazione naturale eterologa in danno agli embrioni “stoppati”, i livelli di pericolosità insiti nelle diagnosi pre-impianto, l’assoluta mancanza di implicito rispetto e mancanza di amore nelle procedure di utero in affitto ove sono legali, l’ufficializzazione in taluni Stati della possibilità di far nascere figli sapendo a priori che saranno costretti a crescere per necessità senza la figura del papa o della mamma, ecc… le percentuali probabilmente cambierebbero… e di molto.
Comunque vedi Filomena, io non conosco la tua storia e non so se hai dei figli ma a proposito di eterologa o omologa devo dirti che io godo, veramente godo nel vedere che i miei due figli maschi mi assomigliano (la figlia fisicamente no per sua fortuna almeno estetica). E loro sono contenti di assomigliarmi pur essendo giustamente diversi, lo vedo e lo sento e tutto ciò è un godimento! Che i figli li abbia generati io (con mia moglie si intende) non è come se non li abbia generati, omologa e eterologa non è la stessa cosa.
Che poi si possa adottare un figlio, o procurarselo in maniera “eterologa” e volergli infinitamente bene è una cosa che ci sta, non pongo limiti a questo amore come a qualsiasi forma sincera di amore ma comunque sarà sempre leggermente diverso. Carne della tua carne (o se preferisci DNA del tuo DNA) non è un retaggio culturale, è esperienza reale che invano si può cercare di camuffare e relativizzare. Fare un figlio, generarlo come impasto tuo e di tua moglie e crescerlo vedendoci dentro un po di entrambi indipendentemente da come riuscirai a educarlo e farlo crescere (che spesso in gran parte può non dipendere solo da te) è diverso ed è, mi permetto di dirlo con tutto il rispetto di chi comunque ci prova, di più, è di più che un semplice esercizio educativo applicato ad un altro essere umano.
Carne della tua carne, carne della carne tua e di tua moglie. Godo! Grazie Dio di avermi dato questa possibilitá!
Kan63, non fai altro che confermare le mie tesi sull’idea di possesso ed estensione di se stessi. Che poi questo ti faccia godere….interessa poco. Secondo me è grave considerare carne della propria carne una persona diversa da se stessi perché significa non ritenerla autonoma e indipendente da noi. L’amore è altro secondo me, è farsi prendere dall’altro per quello che è, non per la continuazione di noi stessi.
Cara Filomena evidentemente leggi e capisci solo le parti del discorso che confermano quello che pensi e io ti confermo: un altro diverso da te che é generato da te come carne della tua carne non é la stessa cosa che un altro diverso da te che ti passa davanti lungo la strada.
Se questo é troppo difficile da capire penso che ci sia un deficit di esperienza incolmabile…peccato.
Comunque se vuoi ti invito volentieri a casa mia per farti vedere come “possiedo” mia figlia che studia a Roma mentre la mia famiglia abita a Varese e io lavoro tutta la settimana nel nord Europa…
Kan63, secondo la Ena numero 1 , la nostra inossidabile Filomena, la miglior dimostrazione di amore che si possa dare ad una persona diversa da se stessi, come è un figlio, è quella di abortirla !
Cioè, tu che hai accettato il dono di una figlia, che godi ogni giorno della sua presenza, solo perché c’è, perché è tua figlia, mentre lei dà consigli alle donne che vogliono abortire, di non guardare il figlio nell’ecografia, casomai ci dovesse ripensare, viene a fare la morale a te !
Siamo veramente oltre la decenza.
@Kan63: posso accettare (ma mi lascio il dubbio) che possa essere diverso, francamente mi riesce difficile accettare che sia di più. Io non posso fare confronti personali perché i miei figli sono anche biologicamente miei figli, ma conosco diverse famiglie in cui ci sono sia figli adottati che figli biologici, e sia per osservazione diretta sia durante conversazioni con i genitori, non ho mai colto differenze nel loro sentire e vivere la genitorialità. Con questo non voglio dire che non possa far piacere riconoscere in un figlio qualcosa di sé, sia a livello estetico che caratteriale, ma io lo vivo al semplice livello di piacevole constatazione. Anche perché ci sono figli che ci somigliano molto ed altri che ci somigliano molto poco, e non può essere questo a fare la differenza
la maggioranza degli Italiani ha già espresso quello che pensa sulla eterologa facendo approvare dal parlamento la Legge 40. Ma come sempre accade, ciò non ha incontrato le simpatie della sinistra che in barba alla Costituzione ha eliminato la Legge 40 con un colpo di mano dei magistrati rossi di Cassazione. Filomena dicci la tua sul rispetto delle leggi come fatto di civiltà
Se volete io posso offrirvi un gelato di manzo con purea di nutella. Ale, vorrai mica farmi concorrenza?
Giuliano, un giorno dovrai dirci cosa ti hanno fatto i vermi rossi perché sei veramente ossessivo. Vedi rispetto alla 40, esiste una gerarchia delle fonti per cui se una legge è incostituzionale (cosa che non ho detto io ma chi di legge ne capisce più di me e te), va cancellata. Se poi questo secondo il tuo illustre giudizio viene operato dai vermi rossi…l’unica cosa che ti posso consigliare è 20 goccette di aloperidolo e poi vedrai che anche i vermi cambiano colore.
chissà il perché con certi togati precedenti a questi, che l’hanno dichiarata incostituzionale, non l’hanno fatto e hanno sempre respinto gli attacchi che certe associazioni continuano a fare e ignorano la volontà popolare si perché la quaranta che voleva essere demolita da queste associazioni sinistre e radicali sono state annientate dal referendum.
Questi giudici che ne hanno dichiarato l’incostituzionalità sono sulla linea politica di quelle associazioni.
E’ semplicemente vergognoso
Io, che sono curioso, vorrei leggerlo il rapporto, e non limitarmi ad dover leggere il comunicato stampa del Censis, che è poi quello da cui tutti i giornali hanno attinto a piene mani per i loro articoli. Incluso Tempi e l’Avvenire.
E’ significativo che solo l’11% del campione afferma di sapere che in Italia esiste una legge che regola la materia (la n. 40 del 2004). Questa piccola percentuale ne dà un giudizio nel complesso non positivo, soprattutto per l’applicazione differenziata sul territorio nazionale (ogni Regione si sta muovendo per conto proprio) e per le limitazioni poste alle coppie. La maggioranza ritiene che dovrebbe essere modificata
la bruciante bocciatura del referendum CONTRO la legge 40 è all’origine di una sete di vendetta contro i cattolici in generale, che la sinistra non riuscirà mai a saziare. non si vendicheranno mai abbastanza della umiliazione subita dai loro santoni e dalle soubrettes che avevano schierato sicuri di vincere.
Contro la fertilizzazione omologa o eterologa che sia,. La diagosi pre-impianto è vera eugenetica, razzismo puro.
Qualcuno gradisce una fetta di torta di pollo calda calda appena fatta da me?
Mi scusi, Signor Ale, senza polemica, cosa significa questa battuta? L’ho trovata altre volte su questo sito, ma, poiché lo frequento da poco tempo, non riesco a capirla. Ripeto, senza polemica. Però, a questo punto sono davvero incuriosita.
È una signora. Sarà pasticcere?
Provo a spiegarmi. Mi sto prendendo in giro da sola perché tempo fa imperversavo in questo sito prendendo in giro i cattolici, che – secondo me – non erano in grado di distinguere tra un ovulo appena fecondato e un uomo già formato. Allora, per “prenderli in giro” (ne ero convinta) dicevo questa spiritosaggine: “vi invito a cena a casa mia e vi offro un dolce fatto non con uova ma con carne di pollo”.
Adesso mi hanno fatto i disegnini e ho finalmente capito che quando si dice che l’embrione è uguale all’uomo formato si fa riferimento alla dignità personale e non allo sviluppo fisico che deve completarsi.
Per autopunirmi continuo a scrivere la scemenza in forma autoironica.
Adesso ho capito. Mi è piaciuta, è una battuta molto simpatica. Grazie per la spiegazione, Ale.
Ma chi sei?? Smettila di spacciarti per me . Comunque se ancora vi rosica tanto..la storiella dell’uovo e del pollo , mi viene da sorridere. Vi ho fatto sentire ridicoli e vi rosica..tanto. Valentina..sono loro a sostenere che la blastocisti è già un un uomo, pur non essendoci ancora niente, se non un ammasso di cellule in riproduzione con il materiale genetico e la potenzialità di poter arrivare a svilupparsi in un essere umano . Per cui prendendo come punto di partenza la loro teoria dissi ok mettiamo di fare una torta usando la carne di pollo invece delle uova tanto è sempre la stessa roba..per far capire loro l’assurdità di quanto sostenuto. A distanza di quasi due mesi ancora un cretino che si spaccia per me perché gli rosica..
Se mi dici dove abiti vengo di persona a prendere il dolce e ti ribattezzo..visto che rubi i nomi agli altri. Ladro o ladra!! Magari ti rifaccio anche i connotati, così cambi una volta per tutte identità. Non scherzo. Smettila.
Sulle cause dell’infertilità faccio presente che recentemente si è scoperto che sono dovute spesso non all’invecchiamento degli ovuli ma alla scarsità di spermatozoi nel liquido seminale o alla loro scarsa mobilità. E questo con il fatto di civiltà per il quale anche le donne hanno diritto a pensare di realizzarsi sul lavoro prima di fare figli, non c’entra nulla. Ma si sa è sempre molto comodo “scaricare” le responsabilità su chi si ritiene siano destinate a fare l’angelo del focolare.
cosa ti fa credere che sia più esaltante e più impegnativo e più realizzante il lavoro invece dell’allevare ed educare i figli, c’è un abisso a favore del secondo. oggi le copie sono costrette a lavorare entrambi per poter crescere la famiglia.
Quale lavoro ti realizza? l’insegnante la menager il medico, l’autista di pullman, la contadina ( questa scorse sì perché ti permette al meglio le due cose).
Molti uomini e donne sono stressati dal loro lavoro, si devono curare!
E’ una posizione puramente ideologica il lavoro ti nobilita?
Almeno per quel che mi riguarda qualsiasi lavoro è preferibile al gestare, partorire, allattare e accudire figli. Il lavoro, anche se pagato poco, ha un orario e delle mansioni predefinite, prevede ferie e riposo settimanale. Anche da uno stipendio modesto chi non ha figli può ricavare qualcosa da spendere per uno svago o la propria crescita personale. L’accudire neonati per niente. Il lavoro, salvo i mestieri più estremi e logoranti, non deforma il corpo, non causa lacerazioni e incontinenza,lipodistrofie, caduta di denti e capelli, non espone a rischio di diabete, embolia, ictus, ipertensione, dislipidemia…
cara lena, ringraziamo le generazioni di politici cattolici e pure democratici per aver relegato la famiglia italiana al ruolo di cenerentola. e adesso ne vediamo i risultati
Suvvia Beppe, il fatto è che se, per avventura, un uomo se la sentisse di condividere l’alcova con queste carampane inacidite come uno yogurt millenario, difficilmente gli verrebbe in mente di renderle madri (ohibò!) e perciò sono un tantino astiose come la famosa volpe che si voleva mangiare l’uva.
Del resto altrimenti non si spiega il loro morboso interesse per la fecondazione artificiale.
Io non posso parlare per le altre, ma della fecondazione assistita non mi importa proprio niente;che sia proibita o no, a me non cambia niente e sono pure dell’idea che debba essere a spese di chi vi si sottopone.
L’unica cosa che mi fa orrorre è la pretesa di attribuire a un materiale precursore del corpo umano il diritto di costringere la donna che non lo vuole a subire una gravidanza e un parto.
Quanto alle alcove sono io che non me ne interesso, gli unici animali con cui dormo volentieri sono i miei gatti.
E se anche non sono una top model, si certo sono più bella e fresca di tante madri sfatte dalla fatica e dalle privazioni economiche(quelle si che sembrano carampane)
…”sono più bella e fresca di tante madri sfatte”
Sì, bella e fresca come una sardina dato che ad essere attratti da te sono solo i gatti.
Stoppani non ti preoccupare ci sono ventenni ucraine che trovano “belli e attraenti” italiani maschi panzoni, pelati in testa, e capelluti sul tronco ..quindi molti di voi avranno chance di fare qualche fuoco d’artificio anche negli anni futuri, forse per alcuni l’anno prossimo, quando la giumenta attuale si sarà trasformata in vacca e dovrà essere sostituita con nuova ..giumenta. Nel cervello del maschio. Visto che da tale parli. Ah tegame lo dai a chi vuoi ma non a persone che non conosci. Grazie.
Din don din don
le carampane di fra’ Simon
eran due che le suonavan
lo so io che domandavan!
Cambia il nickname ma la fissa per le presunte controindicazioni estetiche della maternità rimangono.
Ha ragione Gianburrasca, siete come la volpe e l’uva.
Vero Filomena.
Però non si può non notare che la figliazione è molto sentita come un “affare di coppia”, tanto è vero che il circa 80% di favorevoli alla pma omologa si dimezza se si parla di eterologa. Fra le due ci sono costi analoghi, tecniche uguali (incluso il non impianto di alcuni embrioni), stesse probabilità di successo; quindi la differenza sembrerebbe proprio stare nel fatto che la pma sia interamente svolta all’interno della coppia o all’esterno.
Abbiamo quindi una visione ancora estremamente tradizionale del rapporto di coppia e del rapporto genitori/figli (altro che prevalenza delle lobbies omosessualiste ecc), forse perfino maggiore di quanto se ne accorgano coloro che la dichiarano.
Bisogna però considerare anche un altro fattore, non testato nella ricerca, e cioè il grado di conoscenza di queste tecniche fra gli intervistati, che potrebbe essere assai basso (basti pensare alla percentuale di astenuti al referendum sulla legge 40); tale tasso andrebbe poi confrontato con quello delle persone e, distintamente, delle coppie in età fertile. SI può ragionevolmente pensare che fra questi gruppi i risultati siano significativamente diversi, e che con il passar del tempo ed il diffondersi della conoscenza si muoveranno anche i risultati sul totale della popolazione.
@Lucillo
Sono assolutamente d’accordo con te. La PMA è ancora un argomento “di nicchia” nella consapevolezza della popolazione. Inoltre io credo che questa differenza macroscopica di consenso tra l’omologa e l’eterologa rispecchi dei retaggi culturali molto italiani legati al possesso e alla gelosia che interpretano la fecondazione eterologa quasi come fosse una specie di tradimento. Il figlio sarebbe la dimostrazione tangibile di questo rapporto possessivo e quindi la genitorialità non viene vissuta serenamente in un rapporto affettivo tra genitore e figlio che si costruisce un po’ alla volta. Il figlio viceversa viene percepito come una estensione di se stessi e se non ha per metà lo stesso dna non viene pienamente vissuto come figlio proprio. Vedi noi siamo un Paese che fino al 1981 esistevano le attenuanti per il delitto d’onore, questo spiega bene l’idea di possesso e di tradimento.
Sì, certo, shakerate tutto come dentro una provetta e date a bere la pozione magica, per cui si può, siccome esiste l’adozione e quindi, i figli sono di chi li cresce, fare quello che ci va, dei bambini e farli come ci pare; e fate tracannare la pozione velenosa per cui questo vuol dire autorizzare a fare quello che ci va del seme dell’uomo (inteso, già, come specie, come umanità, fatta di soggetti maschili e femminili in grado di riprodursi), riducendo l’uomo a un incidente sulla strada della disumanizzazione. Queste meraviglie della scienza e della tecnica autorizzeranno la “produzione”, non ri-produzione, di individui nati da tre, quattro o più genitori: il mix migliore per genitori a percentuale e eventualmente, per individui a percentuale umana variabile. Perché no? Si può fare.
E perché non affidare i bambini a enti appositi o fabbriche biologiche che sottraggano la donna, diceva qualcuno di voi giusto ieri, a gravidanza, parto, svezzamento e altre forme arcaiche di prevaricazione della natura e della specie ai danni della donna? In fondo, anche questa dei sentimenti materni e paterni è una costruzione culturale: no? E quindi… Quindi, correte, su, bambini! Andate a mangiare alla tavola calda calda di Ale, una fetta di torta di pollo – magari, ogm – in una bella serata in cui la famiglia è regolata eliminandola, non ve la toglie nessuno. E bevetevi tutte le chiacchiere che vi piacciono fino all’ultima goccia di orrore puro.
Premetto che tutta questa suo ragionamento oltre che essere attualmente al di fuori della realtà dei fatti e che non corrisponde al vissuto mediamente di nessuno, voglio stare al gioco è rilanciare provocandola. Ammesso dunque che tutte queste sue previsioni fossero in essere, si è chiesto se magari queste “innovazioni” potrebbero rappresentare un miglioramento della vita delle singole persone e se anche non fosse così è rappresentassero un danno per la società, ipotizziamo tra 500 anni, questo lo considera un vero problema per tutti noi visto che non avremo la possibilità di lamentarcene? Provi paradossalmente a rispondere, ma sinceramente e senza pregiudizi legati a quello che ritiene necessariamente immutabile. Poi le dico cosa ne penso io.
“Premesso”, un bel niente, le premesse ci sono tutte perché questo sia realtà già ora, nell’idea che tutto è costruzione culturale, il desiderio è legge – del più forte, si capisce -, la tecnica è buona in sé e per sé, perché (a proposito…) nata pura, senza macchia del peccato originale dell’umanità, limitata e chiusa nelle sue costruzioni culturali: e la giostra ricomincia. Infatti, lei può fare proiezioni da qui a 500 anni, c’è gente convinta di sapere cos’è il meglio per l’umanità a distanza di ore, giorni, anni o millenni e di sapere, senza limiti di tempo e spazio, cos’è il meglio: e se l’umanità non ci sta o non è prevista nel “meglio” pensato apposta per lei, tanto peggio per l’umanità.
Sentirvi parlare in un certo modo, per di più, una volta per il bene dell’umanità, un’altra, perché la specie umana deve smetterla di chiedervi di procreare; e oltre tutto, dover sentire inviti da lei a parlare “senza pregiudizi” legati a quello che non le va, è una cosa… Divertente! Lei, Filomena, poi, è imbattibile: “Poi, le dico cosa ne penso io.” E se mi va di sapere come la pensa lei, dati tutti i “premesso che…” : non l’ha preso in considerazione, questa ipotesi da qui all’eternità? Non è abbastanza chiaro, secondo lei, che le discussioni a torta di pollo non portano a nulla, proprio perché le premesse sono quelle che sono, per lei e ci mancherebbe altro, per me? Ma sì, mangiate “la torta di pollo calda calda” alla faccia dei bambini, con tutto il bene che gli volete.
@Raider
Prendo atto che delle mie conclusioni più o meno realistiche o fantasiose, non gliene può importare di meno….suppongo che me ne farò una ragione. Dai suvvia non si irriti, dove è finito il suo umorismo ippico? In fin dei conti era un giochetto ironico, non prenda sempre così tremendamente sul serio queste mie questioni “antropologiche” da strapazzo. Se preferisce, purché le torni il buon umore invece che disquisire di cavalli, possiamo disquisire di polli….anche in considerazione che ovviamente tranne io e lei, qui c’è una folta rappresentanza.
Scherzo ovviamente, non se la prenda a male.
Lei non ha capito, io non scherzavo affatto quando ironizzavo sulle cose di cui lei e Ale e altri non sapete ridere, la cosa più saggia che si possa fare di fronte alle pretese che le ho riassunto sopra e a cui, se vuole, può rispondere: tutto, a cominciare dal sesso, è una costruzione culturale (un arbitrio, un abuso e una prevaricazione, allora, sempre e comunque); il desiderio (costruzione anch’essa) è la fonte delle legge, che è una visione ideologica di stampo sadiano, altro che Nietsche; alla tecnica tutto è consentito, come se fosse qualcosa al di fuori della potestà umana di deciderne come di altre cose. Penso che possa bastare per riflettere e discutere, se se ne ha voglia. Ma la prevaricazione di legge, la violenza istituzionalizzata su donne – madri! – che affittano l’utero a prezzi di realizzo, uomini – padri, cioè – che mettono in banca un seme a disposizione delle richiedenti e soprattutto, su bambini che sono sottratti a chi li ha concepiti o generati, sono costruzioni ideologiche; e i diritti dei più deboli, che sono assai più reali dei desideri altrui, non si possono svendere per un piatto di ali di pollo.
Ma cari signori, contrariamente a quello che voialtri credete, che la PMA sia un fatto di “nicchia” in realtà è un bene per chi la vuol promuovere per motivi ideologici.
Se la gente ne conoscesse le vere finalità e i veri disumani meccanismi, col cavolo che ci sarebbero così tanti favorevoli a questa pratica!
Infatti, all’immagine e alle tasche dei cerusici che la praticano giova più vederne i risultati esposti sulle riviste patinate e sui social network che la divulgazione di certi macabri dettagli.
Eppoi, una preghiera: per coloro che si credono tanto edotti sulla PMA vedete di non usarlo il termine “nicchia”, altrimenti qualcuno può parlare di cotali “iniziati” chiamandoli inusitatamente “nicchioni”!
@Filo
Totalmente d’accordo.
E’ l’altra metà delle ragioni… probabilmente quella prevalente a livello emotivo e, quindi, reale!
caro lucillo, il lavaggio del cervello è solo all’inizio. vedrai che tra qualche anno le percentuali cambieranno e la FIGLIAZIONE non sarà più un AFFARE DI COPPIA ( orribile !!!!!) ma un fatto economico, come l’allevamento dei conigli o dei polli.
filomena, cosa credi che ci stiamo a fare noi su you porn? lo facciamo per il bene della specie.