Ma quale progresso. La legge sul doppio cognome getterà la storia delle famiglie italiane in pasto alla burocrazia (e all’alfabeto)
Ma le cose stanno così? O viceversa si tenta di passare da un regime liberale e aperto come l’attuale a uno burocratico, limitativo e invasivo da parte dello Stato della libertà delle persone?
La normativa attuale prevede infatti che la moglie non perda affatto il suo cognome, ma lo aggiunga a quello del marito, fermo restando il suo diritto di utilizzare sempre e ovunque il solo suo cognome. Il figlio assume tradizionalmente il cognome del marito ma è possibile avanzare domanda al prefetto per aggiungere al cognome paterno quello materno o eventualmente, se c’è ragione per farlo, sostituirlo con quello materno. Più o meno le stesse regole valgono per il figlio naturale, il quale, se riconosciuto dal padre successivamente al riconoscimento da parte della madre, può assumere il cognome del padre aggiungendolo o sostituendolo a quello della madre. Di questa facoltà si avvalgono in Italia poche migliaia di persone ogni anno, senza che la cosa abbia mai sollevato particolari tensioni o innescato movimenti di opinione per cambiare una tradizione consolidata da millenni.
Se dovesse viceversa essere approvata la riforma approdata in aula alla Camera cosa accadrebbe?
Alla nascita di un figlio ogni coppia italiana si troverebbe di fronte a un obbligo che la legge impone: trovare un accordo se chiamarlo con il cognome paterno, con quello materno o con tutti e due, altrimenti di imperio il figlio assumerà i due cognomi in ordine alfabetico. Quando il figlio a sua volta genererà un figlio, non potendo i cognomi moltiplicarsi a dismisura di generazione in generazione, avrà l’obbligo di decidere assieme alla moglie quale cognome scegliere fra i quattro o confermarne due dei quattro o in mancanza di accordo salvare i primi due in ordine alfabetico fra i quattro.
Vediamo allora alcune conseguenze di questa geniale riforma.
In un paese dove i rapporti familiari e sentimentali sfociano troppo spesso in tragedie alimentate da gelosie e risentimenti e dove persino la scelta del nome di un neonato può creare tensioni, lo Stato imporrebbe l’obbligo di una scelta che è comunque potenzialmente conflittuale. Questo potenziale conflitto, dove può prevalere la parte più ricca o più colta o più influente, si trasferisce poi alla successiva generazione con effetti paradossali: in caso di mancato accordo, con la regola dell’ordine alfabetico, rimarranno prevalentemente in campo i cognomi che iniziano con la prima lettera dell’alfabeto, mentre può scomparire ogni riferimento ai cognomi dei nonni paterni o materni, se i nipoti decidono di optare per un solo cognome o per il doppio cognome di uno soltanto degli sposi.
Quando poi si parla dell’Europa e in particolare della Spagna si dimentica di ricordare che in quel paese, in mancanza di accordo fra i coniugi, al figlio viene attribuito ex lege il cognome paterno seguito da quello materno.
Insomma, in un sistema italiano che ha duemila anni di storia, aperto alle possibilità, per chi è interessato, di aggiungere o cambiare cognome, per la solita battaglia ideologica alimentata da complessi di inferiorità verso sistemi diversi dal nostro, si tenta di imporre un’invasione di campo statalista che obbligherebbe le coppie a scegliere moltiplicando le tensioni o ingarbugliando in prospettiva la storia anagrafica di persone e famiglie. Per quanto ci riguarda, faremo il possibile al Senato perché questo non avvenga.
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26 commenti
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Il Governo dovrebbe modernizzarsi 1. Perche’ negare l’identita’ completa ad un figlio o una figlia negandogli il cognome della madre? E’ oltremodo oltraggioso e innaturale inoltre bisogna accantonare vecchi concetti ormai obsoleti di patriarcalismo e di maschilismo dando la possibilita’ ad un essere umano di appartenere ad entrambe le famiglie. Siamo figli del divorzio della fecondazione eterologa di famiglie ricomposte e ricostituite figli della Comunita’ Europea e dobbiamo e vogliamo i stessi diritti negati da una vecchia societa’che ormai nn ha piu’ ragione di essere e di esistere il vecchio sistema familiare crea problemi identitari….nn. succedera’ quello che predica cara Senatrice in quanto la nuovs societa’ e’ cambiata nei modi nei tempi e nei luoghi….personale parere questo convienr solo a Voi e alle vecchie generazioni. Pedagogista dr.ssa Vittoria Salice
Poi aggiungo se è tanto irrilevante il cognome da dare ai figli, come mai finora si è dato sempre quello del padre?
Ma quale sarebbe il problema? Che certi cognomi sparirebbero nel susseguirsi delle generazioni? Embè? Succederà, se la legge resta questa, anche a me e mio fratello che abbiamo solo femmine. La cosa non ci toglie il sonno. E penso che le nostre bimbe, anche ci fosse la legge, non faranno le barricate per dare il loro cognome ai figli a meno che non li facciano con uno che di cognome fa Tontodimamma o Ficcarotta.
Solo Giòvanardi può appassionarsi a queste cose, e Giovanna a quello che scrive Giòvanardi. Son entrambe persone che se non esistessero bisognerebbe inventare. Uniscono un bigottismo a tutto tondo ad una ridicolaggine a 360 gradi. Sono la versione clown del Càrdinàl Caffàrrà. Se tenti di farne la parodia (Crozzza con il Giovanardo io, nel mio piccolo, con la Gionni) ne ottieni una versione molto più seriosa e credibile.Sono i migliori alleati che i progressisti potessero sognare.
Ma con tutti i gravissimi problemi che il nostro Paese sta vivendo e in cui sta sprofondando, l’on. Marzano non ha altro cui pensare??? Magari impiegare le energie a risolvere quelli???
E poi, possibile che le donne si facciano trattare come i panda in via di estinzione su tutto, con le “quote rosa” anche sui temi più ridicolmente inutili e di cui non frega niente a nessuno???
Questo sì è bigottismo progressista: perdere tempo, energie e risorse per ridicolaggini a 360 gradi guardandosi bene dal risolvere i problemi veri della gente che, senza lavoro e massacrata dalle tasse, non sa più come fare per tirare a campare!!!
La legge è semplicissima: i genitori decidono senza formalità quale cognome dare al bambino (oggi è obbligatorio quello paterno e se vuoi fare diverso defi fare istanza al prefetto) se non si mettono d’accordo vale l’ordine alfabetico. Se non si son messi d’accordo su una cosa simile probabilmente non sono neppure più assieme e loro e il bimbo hanno altri problemi. Una roba da approvare in due minuti a fine seduta con cinque parlamentari presenti. Solo un fanatico come Giovananrdo può farne una questione di stato. Han fatto bene gli altri a soprassedere, abbiamo altri problemi.
Appunto! Solo dei fanatici potevano sprecare il loro tempo molto ben retribuito per pensare ad una legge semplicemente inutile su un tema inutile e di cui non frega niente a nessuno!!!
Il problema non è Giovanardi, il problema sono i fanatici che fanno diventare una questione di stato le leggi più assurde, e che al confronto quelle delle riserve faunistiche non sono niente, mentre si guardano bene dal dedicare il loro tempo a fare le riforme – quelle vere! – di cui il nostro agonizzante Paese ha fin troppo bisogno.
Gli italiani hanno bisogno di più lavoro e meno tasse, non delle corbellerie partorite da chi sta troppo bene per accorgersi delle vere priorità della gente comune!!!
La proposta è stata subito aggiornata a data da destinarsi dopo che Giovanardi e Buttiglione si sono erti a difesa del cognome paterno. La maggioranza che l’aveva proposta ha pensato, come noi, che ci fossero cose più importanti su cui litigare. Persino con Giovanardi.
Se la maggioranza che ha proposto questa legge ridicola ci avesse pensato prima di partorirla sarebbe stato molto meglio!!! Speriamo abbiano finalmente capito che ci sono cose molto più importanti su cui darsi finalmente da fare, invece di gingillarsi con queste cobellerie!!! Ma come si dice: meglio tardi che mai.
P.S. ma ci pensate che, se Giovanardi fosse stato zitto al suo posto, questi avrebbero avuto anche il coraggio di farla passare, questa legge ridicolmente inutile e di cui non frega niente a nessuno???
Se non fregiava niente a nessuno anche se passava non avrebbe cambiato nulla….oh no? Quando una cosa non si vuole fare si dice sempre “ora ci sono ben altre priorità”. In fin dei conti è verissimo che ci sono cose importanti da fare, ma questa avrebbe portato via 5 minuti per votarla ed era a costo zero. In compenso sarebbe stata una “azione positiva” nei confronti delle donne.
Il cognome della mamma, giusto, oppure il cognome piu bello.
Esempio: il mio cognome mi piace molto per he’ e’ biblico,l’uomo da chi avro’ un figlio, per he’ dobrebbe opporsi alla scelta? Dato che sicuramentr sara’ un uomo con una mente molto aperta ma anche un po’ bigotta, prima mi dira’ di no poi stara’ a me convincerlo.
Se non ci riisciro’ sara’ solo una mia sconfitta e quindi mi tocchera’ scegliere il suo di cognome mio malgrado.
Non muore nessuno, l’importante per me e’ morire e vedere morire come ho visto fare con mia nonna. Nel suo letto in stato di estasi totale.
E’ un caso che abbiamo scoperto che ha donato quasi tutto alla sua parrocchia e che gli ultimi anni li ha dedicati tutti al suo Padre spirituale?
che cosa c’entra questo delirio misticheggiante con questioni burocratiche che valgono il tempo che trovano?
non è che l’atteggiamento patriarcale cambia con l’attribuzione del cognome, come si evince dal caso spagnolo. semplicemente un’abitudine sostituisce l’altra, entrambe insensate.
Ma e’ il tuo cognome vero?
Cavolo che strano, non l ho mai sentito prima!
In Islanda da secoli il cognome cambia da una generazione all’altra, inglobando nel cognome il nome del padre o della madre.
Non solo: fratello e sorella, anche se figli degli stessi genitori, hanno cognomi diversi. Non mi risulta che la loro società abbia avuto conseguenze nefaste da questo.
Perché la gente non si chiede come mai nei posti dove vige il doppio cognome nella generazione successiva non diventano 4 i cognomi??!!! alla fine si deve privilegiare sempre e comunque un cognome e indovinate un pò…? di solito è sempre quello del nonno paterno!!!
Se veramente dobbiamo fare le cose “democratiche” per uomo e donna l’unica sarebbe quella di scegliersi e inventarsi ognuno il proprio cognome! ovvero: una cagata pazzesca!!!
E perché non scegliere anche il proprio nome?! anche quella è una IMPOSIZIONE!
E perché darsi la mano destra per salutarsi e non la sinistra! anche quella è una IMPOSIZIONE! E perché andare a scuola?! anche quella è una IMPOSIZIONE!
Maledette IMPOSIZIONIII!!!
@Giulia
Ti rispondo con una provocazione “antidemocratica”. Perché, visto che si tratta comunque di una imposizione, non imponiamo il cognome materno per bilanciare quello che si é fatto in passato? Dove sta scritto che il cognome paterno é una giusta imposizione?
@Giovanna
Prima di dar aria alla bocca, leggi bene quello che ho scritto. Quando ho visto sparire la prima volta il post ho pensato esattamente quello che hai detto tu, testa d’uovo e anche cieca. Di fatto poi poi il post é comparso nuovamente e nuovamente sparito. È a questo punto che ho sospettato la censura, ma tanto si sa spiegare le cose a te non serve tu sai solo essere arrogante e saccente. Prima di usare la tastiera aziona quell’unico neurone che hai come già qualcun altro di ha detto.
Davero davero ? Il post non ti è scomparso ! Solo che uscendo ed entrando non l’hai trovato, mentre magari ridotto ad icona la prima schermata, dove il tuo noioso sproloquio gaceva visibile solo a te !
Ma davvero, hai pensato che qualcuno avesse avuto paura delle tue brodaglie ammuffite ?
In questo caso, poi , quattro concettoi in croce, uno più cretino dell’altro !
Dai, non puoi veramente aver creduto che un redattore ti avesse pubblicato e poi, accortosi di quale bomba fosse, magari su avviso di Giovanardi che si stava disperando, l’abbia tolto !
E poi, tu che gridi alla censura e te lo rimettono !
Quella roba ??? Naaaaa
Vedo che il commento delle nove è ricomparso….grazie!
Che testa d’uovo ! Commenta qui da mesi e mesi e mesi, tutti i giorni, e non ha ancora capito come funziona !
Il tuo commento, la prima volta, non è “comparso” affatto, si vedeva solo sul tuo computer, con la scritta “in moderazione” o qualcosa di simile.
Se ti ricollegavi , non lo vedevi più , perché , appunto, era in moderazione.
Appurato che non c’erano parolacce o simili, è stato pubblicato, come il 99, 9 % dei commenti di quelli che si lamentano !
Dai, presumere che qui ci sia bisogni di censurare i tuoi inconsistenti interventi, non scherziamo !
Ti hanno pubblicato , giustamente, anche quelli terrificanti sull’aborto e dovevano censurarti quella cacchetta di mosca su questo argomento ? Giovanardi se l’è fatta sotto dalla paura ! 🙂
Questa mattina intorno alle nove ho inviato un post piuttosto critico nei confronti delle ridicole motivazioni di Giovanardi per giustificare il diniego al diritto delle donne veder riconosciura la propria identitá mediante la possibilità di trasmettere il proprio cognome ai figli. Ebbene in un primo momento il post è stato pubblicato, dopo una decina di minuti è scomparso e fin qui capisco che sia stato messo in moderazione. Infatti circa una ora dopo è ricomparso. La novità è che ora è stato nuovamente rimosso presumo definitivamente. Un tanto perché sia reso noto a tutti che quando si tocca il politico di riferimento alla linea editoriale evidentemente si può censurare il dissenso.
Ringrazio la redazione.
un perfetto esempio di come l’europa (perché questa votazione è su imposizione sua) costringe le nazioni alla dissoluzione delle proprie tradizioni. siamo tutti europeisti! w l’europa!
Spiacente se le tradizioni sono discriminatorie vanno superate. Non c’è altro da dire e ben venga l’Europa che impone ai “vecchi parrucconi” di cambiare
Marò che strunzate!
VivalItalia, sei tornato !
Eh, ti eri disabituato alle strunzate, vero ?
Ma la pacchia è finita, se leggi qui, devi subire pure tu ! 🙂
in effetti, essendo il popolo italiano notoriamente poco abituato a sceglire, è bene che non gli si lasci libertà di scelta.
La cosa divertente (si fa per dire) è che oggi legge “impone” che al figlio venga dato il cognome del padre (salvo rari e giustificati motivi da sottoporre al prefetto) ma ovviamente il nome è libero, per cui se si vuole litigare si litiga per quello.
Domani la nuova legge (se approvata) “imporrebbe” di scegliere (parole usate da Giovanardi al quale evidentemente la libertà di scelta agli altri proprio non piace darla) tra più soluzioni. Sempre di imposizione si parla … o no?
Giovanardi pur di non muovere paglia che Dio non voglia è disposto a dire assolute sciocchezze. Dov’è la libertà di esprimere la propria identità, vale solo se sei uomo?
E poi bontà sua consente alle donne di usare SOLO il proprio cognome e non quello del marito. Faccio presente a Sua Maestà che questa possibilità non è una gentile concessione ma una conquista delle donne con la riforma di famiglia, la stessa che ha tolto agli uomini la potestà maritale. La dimiscriminazione di veder che ai propri figli gli viene negata (se non per casi….) la possibilità di dire chi li ha messi al mondo, è rimasta perché la tradizione patriarcale non si tocca. Giovanardi anche stavolta, come tante altre ha perso un’altra ottima occasione per non dire stupigaggini nascoste da maschilismo di infima provenienza. Si vergogni.