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Lombardia, Consiglio approva mozione a sostegno della famiglia naturale. Arcigay: «Abominevole, intrisa d’odio»

Ecco il testo con cui il centrodestra lombardo respinge la «propaganda» Lgbt nelle scuole e chiede alla giunta Maroni di istituire una Festa della Famiglia Naturale

Redazione
02/07/2014 - 2:00
Politica
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Ieri, martedì 1 luglio, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato a maggioranza una mozione a sostegno della famiglia naturale proposta dalla Lega Nord e firmata da tutto il centrodestra. Invece i gruppi di opposizione (Pd, Patto civico e M5S) al momento del voto sono usciti dall’aula.
Il testo ricorda come «in tutto il Paese, con il pretesto di combattere “inutili” stereotipi, si stanno moltiplicando i casi di aperta propaganda contro la famiglia naturale, soprattutto nel mondo scolastico», e invita la giunta Maroni «a individuare una data per la celebrazione della Festa della Famiglia Naturale, fondata sull’unione fra uomo e donna», a impegnarsi con il governo di Roma perché non sia applicato in Italia del Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa redatto dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e infine a «introdurre il “Fattore Famiglia”» in Lombardia.

«CENTRODESTRA PERICOLOSO». Prima che il documento fosse votato al Pirellone, l’Arcigay di Milano ha voluto bollare la mozione presentata dal centrodestra come «intrisa d’odio». L’iniziativa secondo l’associazione minaccia «di diventare la prima legge dichiaratamente discriminatoria nei confronti delle persone omosessuali nel territorio lombardo da almeno 170 anni» e con essa «Lega e centrodestra si confermano di essere dei gruppi pericolosi» perché «dichiarano a parole di non essere contro le persone omosessuali, ma nei fatti chiedono al governo nazionale di disconoscere interventi di lotta all’omofobia e propongono un indottrinamento pericolosissimo per giovani e cittadini».

«ATTO BARBARO». Parole che il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo (Ncd) si è sentito di «censurare» durante la discussione del testo in aula. «Non vorrei – ha detto Cattaneo invitando i critici a rileggere il testo della mozione – che per combattere l’omofobia, che certamente tutti quanti riteniamo sia da contrastare, si finisse nell’eccesso opposto, ovvero cadere nella “familiofobia” che è un male che merita di essere combattuto con altrettanta determinazione».
Per tutta risposta, il presidente nazionale dell’Arcigay Flavio Romani ha definito la Festa della Famiglia Naturale proposta centrodestra lombardo «una festa abominevole, che distingue tra bambini di serie A, quelli con due genitori eterosessuali, e bambini di serie B, provenienti da famiglie omogenitoriali e monogenitoriali. Un atto barbaro che rende i più piccoli bersaglio di un’inaudita rappresaglia ideologica». E mentre Berlusconi «indossa la maschera del liberale» aprendo all’ipotesi delle unioni civili avanzata dal governo Renzi, «ecco che i suoi sodali – continua Romani – infieriscono su chi già quotidianamente è discriminato, inserendo nuove diseguaglianze».

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Pubblichiamo di seguito il testo integrale della mozione 263 approvata ieri dal Consiglio regionale della Lombardia.

Premesso che:

beck-unar• la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta l’istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e l’unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso, in casi estremi, gli istituti dell’affidamento e dell’adozione;

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• la “famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società” e come tale “ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato” secondo quanto sancito dall’art.16 terzo comma della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948;

• la famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società, nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale;

• le istituzioni devono provvedere allo stanziamento di pubblici sussidi al fine di garantire ai genitori un’effettiva libertà nella scelta della scuola per i propri figli, senza essere costretti a sostenere, direttamente o indirettamente, spese supplementari che impediscano o limitino di fatto tale libertà;

Considerato che:

• in tutto il Paese, con il pretesto di combattere “inutili” stereotipi, si stanno moltiplicando i casi di aperta propaganda contro la famiglia naturale, soprattutto nel mondo scolastico, con proiezione di film e sitcom gay, diffusione di fiabe rivedute e corrette in chiave omosessuale consegnate ai bimbi della scuola dell’infanzia e pubblicate dall’UNAR, ufficio che dipende dal Dipartimento Pari Opportunità che a sua volta fa capo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. E’ legittimo e condivisibile che nelle scuole si insegni a non discriminare i gay o altre minoranze, ma questo non deve necessariamente comportare l’imposizione di un modello di società che prevede l’eliminazione delle naturali differenze tra i sessi;

• nel Liceo Giulio Cesare di Roma i professori hanno imposto ad allievi minorenni la lettura di un romanzo, a forte impronta omosessualista, dal titolo “Sei come sei” della scrittrice Melania Mazzucco (Edizioni Einaudi), alcuni passi del quale rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico descrivendo fra l’altro nei dettagli un rapporto orale fra due maschi;

• in numerose scuole italiane, nello scorso mese di marzo e in occasione della c.d. “settimana contro il razzismo”, è stata proiettata a un pubblico di minori la sitcom gay “Vicini”, con numerose polemiche e proteste da parte delle Associazioni dei Genitori. Nel video in questione vengono pronunciate frasi come: “La famiglia tradizionale deve finire” o si assiste a scene di gay che si sposano davanti a un prete, a sua volta omosessuale;

• nella scuola materna “I sei colori di Ugo” a Roma si è deciso quest’anno di sostituire la festa del papà con una più inclusiva “festa delle famiglie” per non discriminare una bambina con due madri lesbiche;

• la strategia dell’UNAR mira nei fatti a destrutturare la famiglia naturale, impartendo già nei soggetti più deboli ed in crescita questi insegnamenti;

• nell’opuscolo dell’UNAR, dedicato ai docenti, viene richiesto a chi insegna di “non usare analogie che facciano riferimento a una prospettiva etero normativa in quanto tale punto di vista, ad esempio, potrebbe assumersi nell’assunzione che un bambino da grande si innamorerà di una donna e la sposerà”;

• si sta applicando in numerose scuole materne ed elementari d’Italia il documento Standard per l’educazione sessuale in Europa che prevede tra l’altro, nella fascia di età fra i 4 e 6 anni, l’introduzione alla masturbazione infantile precoce, capacità di identificare i genitali nei dettagli e l’identità di genere, ovvero la scelta se essere maschietti o femminucce;

• la legge c.d. “Scalfarotto”, approvata alla Camera e in discussione attualmente al Senato, parifica l’omofobia ai reati già condannati dalla legge Mancino (razzismo, antisemitismo, etc). Una volta approvata la legge in via definitiva, chi ad esempio si dichiarerà contrario al matrimonio fra persone dello stesso sesso sarà punito con 1 anno e 6 mesi di reclusione (che possono arrivare a 4 anni se il reato è svolto in forma associativa). Lo Stato avrà l’obbligo di procedere d’ufficio anche se la persona ritenuta offesa dovesse ritirare la querela.

Il Consiglio Regionale della Lombardia:

dichiara la propria opposizione a qualunque tentativo di comprimere i diritti e i doveri dei genitori all’educazione dei propri figli, ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all’interno della propria famiglia naturale;

impegna la Giunta Regionale

ad individuare, in collaborazione con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio, una data per la celebrazione della Festa della Famiglia Naturale, fondata sull’unione fra uomo e donna, promuovendone sia direttamente che indirettamente attraverso scuole, associazioni ed Enti Locali la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali;

a chiedere al Governo centrale la non applicazione del Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa redatto dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità;

e invita la Giunta Regionale

a introdurre il “Fattore Famiglia” quale criterio di sostegno alle politiche attive e passive al reddito delle famiglie lombarde.

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