L’imam musulmano che predica in Francia «il Jihad» ed elogia i mujaheddin che hanno preso l’Andalusia
«Se voi preferite i beni di questo mondo a Dio, al profeta, al Jihad secondo il volere di Dio, all’impegno e al sacrificio, allora Dio non vi guiderà in Paradiso». Così Hassan Iquioussen, imam della moschea francese di Escaudain, ripete spesso nelle sue conferenze che tiene in giro per la Francia. Iquioussen fa parte dell’Uoif (Unione delle organizzazioni islamiche della Francia) e le conferenze che tiene in tutto il paese da 20 anni sono state denunciate come violente dall’Osservatorio dell’islamizzazione, che opera nel paese.
APPELLI AL JIHAD. A preoccupare l’Osservatorio sono i continui appelli di Iquioussen al Jihad, alla guerra santa: «Chi mette in secondo piano Dio, il profeta e il Jihad ha smarrito la retta via», spiega l’imam in un filmato che riprende un incontro tenuto a gennaio a Saint-Louis. «Questo è quello che dice il Corano. (…) Ci sono diversi tipi di Jihad, quella armata contro il nemico per la promozione del bene e della giustizia è messa dal profeta al 13mo posto».
MUSULMANI, NON FRANCESI. L’imam elogia anche i mujaheddin, i combattenti di Dio, che nel passato hanno conquistato la Spagna, l’Italia e la Sicilia. «Yussuf Ibn Tachfin ha fondato l’impero degli Almoravidi. Voi sapete che a quel tempo è giunto in Andalusia con il suo esercito per proteggere i musulmani. Se lui non fosse intervenuto, i musulmani sarebbero spariti e invece grazie a lui e ai suoi mujaheddin sono rimasti altri 400 anni in Andalusia». Iquioussen ricorda infine l’importanza della comunità musulmana sopra ogni nazionalità: «Noi non siamo marocchini o algerini, noi siamo musulmani. Questa è la nostra identità, la nostra nazionalità, il nostro essere, è la cosa più importante. Tutto il resto è secondario».
ISLAM RADICALE. Nel marzo 2012 a 6 imam dell’Uoif, associazione legata ai Fratelli Musulmani, è stato impedito di predicare a causa dei loro «insegnamenti violenti». Le predicazioni di molti imam come Iquioussen destano preoccupazione, soprattutto dopo che un soldato è stato decapitato a Londra al grido di «Allahu Akbar» da due cittadini britannici convertiti all’islam radicale e dopo che un soldato francese è stato ferito alla gola da un aggressore, che non è ancora stato identificato. L’Uoif ha 400 moschee sparse per il territorio francese ed è sovvenzionato dalle istituzioni.
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2 commenti
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Ancora Tempi non ha capito che il pericolo non è l’Islam, ma la secolarizzazione.
Gentile Cisco secondo me invece ,aldilà delle posizioni politiche di ciascuno,la Redazione di Tempi e tanti lettori di questa rivista hanno capito che i mali sono la secolarizzazione illuminista e l’islamismo, che hanno di fatto entrambi il Cristianesimo come nemico principale.Distinti saluti.