Leone XIV: «La droga, una prigione invisibile»

Di Giuseppe Beltrame
27 Giugno 2025
L'udienza in Vaticano per la Giornata contro le droghe. «Su ogni dipendenza che degrada faremo prevalere la dignità infinita impressa in ciascuno». Pubblicato anche il report annuale del Parlamento sulle tossicodipendenze . Mantovano: «Risorse più consistenti» per la prevenzione
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle politiche antidroga Alfredo Mantovano saluta Papa Leone XIV durante l'udienza in Vaticano per la Giornata mondiale contro le droghe,26 giugno 2025 (foto Ansa)
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle politiche antidroga Alfredo Mantovano saluta Papa Leone XIV durante l'udienza in Vaticano per la Giornata mondiale contro le droghe, 26 giugno 2025 (foto Ansa)

«La Chiesa ha bisogno di voi. L’umanità ha bisogno di voi. L’educazione e la politica hanno bisogno di voi. Insieme, su ogni dipendenza che degrada faremo prevalere la dignità infinita impressa in ciascuno». Sono le parole di speranza che Papa Leone XIV ha rivolto ieri ai giovani che hanno preso parte all’udienza in Vaticano in occasione della Giornata internazionale contro le droghe. Oltre alle autorità, tra cui il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle politiche antidroga Alfredo Mantovano, erano presenti numerosi rappresentanti del sistema italiano impegnato ogni giorno nelle attività di prevenzione, recupero e cura dalle dipendenze. Erano molti i partecipanti che hanno combattuto anni, o sono ancora invischiati, nella lotta per “evadere” dalla «prigione invisibile» della droga, come l’ha definita lo stesso Prevost.

Dura la condanna del Pontefice alle «enormi concentrazioni di interesse e ramificate organizzazioni criminali che gli Stati hanno il dovere di smantellare» che fanno delle sostanze illegali «il proprio immenso business» e molto capaci nel saper mantenere «influenza e impunità» e dirottare la guerra sui poveri, «ultimo anello di una catena di morte».

Le parole di Prevost hanno fatto seguito all’intervento introduttivo di Mantovano che nel suo discorso ha ricordato il forte legame della lotta alla tossicodipendenza con l’idea nella nostra società del concetto di “libertà”, che non può essere intesa come «fare tutto quello che si vuole, e quindi anche assumere la droga o darsi la morte». Ha poi continuato citando le parole di Giovanni Paolo II: «Essere liberi (…) non vuol dire godimento ma fatica: la fatica della libertà (…)», che significa «pensare, (…) parlare, (…) agire secondo i principi della semplicità e della chiarezza evangelica: “Si, si, no, no”». Ma una fatica che è «bella, carica di amore e di speranza», ha chiuso il sottosegretario.

Meno droga tra i giovani

Solo pochi giorni fa, il 24 giugno, è stata pubblicata la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia. Nella prefazione lo stesso Mantovano ha sottolineato la diminuzione, pur di lieve entità, del consumo di droghe tra i giovani nel 2024. «Un piccolo passo, ma significativo, in controtendenza, che testimonia l’efficacia dei percorsi di prevenzione avviati sui territori e nelle scuole», le sue parole.

Nel documento Mantovano ha anche ricordato l’impegno del Governo per «rendere più consistenti le risorse» previste dalla Legge di Bilancio di quest’anno per contrastare le tossicodipendenze. L’esecutivo ha destinato nuovi fondi a prevenzione, monitoraggio e contrasto delle dipendenze comportamentali e patologiche e ha programmato anche un piano di rafforzamento delle prestazioni sanitarie per garantire la mobilità interregionale delle cure finora preclusa, così da permettere di affrontare il percorso di recupero anche lontano dal proprio luogo di residenza.

Psicofarmaci senza ricetta tra i giovanissimi

Entrando nel merito dei numeri si nota come nel 2024 sia diminuito il consumo di sostanze più pericolose e complesse, come anche della cannabis, che mantiene tuttavia il primato di droga più diffusa tra gli adolescenti e non solo. Il consumo di cannabinoidi è passato dal 22 per cento al 21 per cento, si sono ridotti anche i consumi di Nuove Sostanze Psicoattive (Nsp) – sostanze illecite generalmente di origine sintetica prodotte esclusivamente in laboratori clandestini – (dal 6,4 per cento al 5,8 per cento), di cannabinoidi sintetici (dal 4,6 per cento al 3,5 per cento), di stimolanti (da 2,9 per cento a 2,4 per cento), di cocaina (dal 2,2 per cento all’1,8 per cento) e di allucinogeni (da 2,0 per cento a 1,2 per cento). Rimane stabile il consumo di oppiacei, che si attesta intorno all’1,2 per cento.

Sempre secondo il report, sulla base dei dati dello studio Espad Italia 2024, di cui Tempi ha recentemente parlato con Andrea Mandelli, Presidente degli Ordini dei farmacisti italiani, e che ha coinvolto oltre 20mila adolescenti tra i 15 e i 19 anni, si stima che quasi 910mila giovani in questa fascia d’età (37 per cento del totale) abbia fatto uso almeno una volta nella vita di una sostanza psicoattiva illegale, 620mila invece i giovani che ne hanno abusato nell’ultimo anno (25 per cento).

Cresce anche la percentuale di adolescenti che fanno uso di psicofarmaci – in particolar modo tranquillanti e sedativi – senza una prescrizione medica, per lo più a scopo ludico. Nel 2024 i valori registrati sono i più alti di sempre, la stima è di 510mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni che nel corso della loro vita hanno fatto uso di queste sostanze almeno una volta, 180mila che ne ha abusato nell’ultimo anno, con una prevalenza più che doppia tra le ragazze.

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Cannabis, cocaina e droghe sintetiche

Tornando ai consumi di cannabis, la sostanze psicoattiva più diffusa in Italia anche tra gli adulti, il documento riporta che il 77 per cento delle segnalazioni della polizia per uso personale e il 37 per cento delle denunce per spaccio sono dovute a questa sostanza, oltre ad essere la causa primaria del 13 per cento degli utenti presi in carico dai Servizi dipendenze patologiche (Serd). Risulta anche in aumento la concentrazione di Thc nelle formulazioni di nuova generazione e nei liquidi per sigarette elettroniche dei prodotti a base di hashish, in otto anni le percentuali sono quadruplicate (dal 7 per cento del 2016 al 29 del 2024).

Altra minaccia costante per le dipendenze è rappresentata dalle Nsp, ormai da anni una piaga difficilissima da debellare e dagli effetti sul lungo periodo ancora per lo più sconosciuti. Nel 2024 sono state 437 le segnalazioni gestite dal Sistema nazionale di allerta rapida per le droghe (News-d), che ha identificato 79 Nsp circolanti in Italia. Da segnalare il sequestro di ingenti quantità di “cocaina rosa”, ottenuta dalla combinazione di ketamina e Mdma che si presenta sotto forma di una polvere rosacea e che può contenere agenti di taglio sconosciuti o altre pericolose sostanze psicocettive.

Tra le droghe già tristemente note per diffusione e vittime, la cocaina si conferma una delle principali per impatto sanitario e sociale in Italia. Nel 2024 si è registrato il massimo storico dei decessi direttamente accertati per intossicazione acuta letale attribuibili alla sostanza (35 per cento) e, per la prima volta, il numero delle morti accertati (80 casi) risulta equivalente a quello dovuto all’assunzione di eroina e oppiacei (81 casi). La cocaina dall’analisi delle acque reflue urbane risulta essere la seconda sostanza psicoattiva illegale più consumata in Italia nel 2024, utilizzata dal 23 per cento degli utenti in carico presso i Serd.

Tossicodipendenti consumano droghe all'aria aperta in Oregon
Tossicodipendenti consumano droghe alla luce del sole (Opb)

Gioco d’azzardo e dipendenze digitali

Altra piaga sociale, spesso sottovalutata, è quella del gioco d’azzardo e delle nuove dipendenze digitali soprattutto tra i giovani. Si stima che nell’ultimo anno abbiano giocato 1 milione e 420 mila ragazzi (58 per cento degli studenti), di cui 320mila su internet. Tra i più praticati ci sono Gratta&Vinci (76%), scommesse calcistiche (37%), poker, roulette e dadi (28%) e apparecchi da intrattenimento come slot machines e videolottery (26%).

Preoccupano anche i dati relativi all’utilizzo dei dispositivi mobili, spesso causa di emarginazione sociale – 48mila (pari al 2 per cento) gli studenti che riferiscono di essersi auto-isolati per più di sei mesi nel 2024 –, fenomeno in aumento vertiginoso dopo il periodo pandemico. Le principali cause del ritiro sociale tra i ragazzi sono i problemi psicologici (46%), la mancanza di voglia di vedere qualcuno (40%), le difficoltà relazionali con amici o partner (33%), i problemi familiari (24%) e fisici (21%).

Per quanto riguarda le dipendenze digitali, nel 2024 oltre 410mila studenti (17%) hanno mostrato un profilo “a rischio”, trascorrendo molte ore a giocare su dispositivi elettronici e assumendo atteggiamenti di ira se veniva loro impedito. Questi comportamenti sfociano spesso in serie conseguenze sul benessere psicologico del giovane, sulle sue relazioni sociali e sul rendimento scolastico.

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