Legge omofobia. Il Pdl lancia la «moratoria sui temi etici»: occupiamoci della crisi

Di Redazione
22 Luglio 2013
Lupi, Carfagna, Gelmini e Sacconi: «È necessario evitare l’introduzione di elementi divisivi nel senso comune del popolo»

Il Pdl ha proposto una moratoria legislativa sui temi etici. Al termine della Summer School di formazione politica “Sorrento 2013” organizzata dalla fondazione Costruiamo il Futuro, Maurizio Lupi, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Maurizio Sacconi hanno fatto un appello: «Nel momento in cui l’Italia affronta una straordinaria depressione civile, economica e sociale combinata con una persistente fragilità politico-istituzionale, appare necessario evitare l’introduzione di elementi divisivi nel senso comune del popolo con particolare riferimento ai principi della tradizione, dalla vita alla famiglia naturale, alla libertà educativa».

MORATORIA. I quattro parlamentari spiegano che «le iniziative legislative che ipotizzano una definizione di genere disancorata dal dato biologico, un reato anche per opinioni generali connesse al diritto naturale, diritti di coppia in contrasto con l’unicità del matrimonio, dividono la nazione. Per questa ragione proponiamo la moratoria legislativa su tutti i temi eticamente sensibili – e, come tali, divisivi – utilizzando questa legislatura per un approfondimento sereno su di essi alla ricerca di soluzioni largamente condivise che consolidino la base etica unitaria del nostro popolo».

CRISI. «La stessa stabilità politica ne trarrà vantaggio – continuano – perché il formarsi di maggioranze variabili su principi fondamentali mette a rischio quella coesione che costituisce presupposto per le rilevanti decisioni che dovranno essere assunte in relazione alla grande crisi dell’economia e del lavoro».

 

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20 commenti

  1. cornacchia

    La manifestazione di opinioni non violente, anche se estremiste e magari ridicole, è una libertà fondamentale: ma questo vale sia per chi sostiene che l’omosessualità è una perversione, sia chi ritiene tale la preferenza alimentare per i carciofi, altrimenti non si tratta di libertà, ma, al contrario, di imposizione del pensiero unico.
    Parimenti, l’omosessualità deve essere libera quanto l’eterosessualità, anche se il matrimonio rimane un’altra cosa.
    Partendo da questi presupposti, non capisco chi possa dissentire da una legge contro l’omofobia.

    1. Gmtubini

      Con codesti presupposti, nessuno di buon senso di opporrebbe, ma i presupposti sono altri:
      l’intento dei promotori della legge è smaccatamente quello di reprimere il dissenso dall’ideologia gender.
      Infatti la legge Mancino non prevede solo aggravanti per specifici motivi, ma anche il carcere per chi diffonde pubblicamente idee che istigano a commettere discriminazioni.
      Se un giudice decide che avere opinione contraria al matrimonio ai gay equivale a istigare alla discriminazione…

      1. cornacchia

        Se fosse come dici Tu (mi permetto di abbandonare il Lei), allora sono d’accordo con Te. Ma, da modesto conoscitore del diritto, dubito che sia così…

        1. Gmtubini

          E da modesto conoscitore del diritto, anch’io dubito che sia come dici tu.
          In Toscana una radio privata è stata CHIUSA per diversi mesi in “via preventiva” per sospetta propaganda di odio razziale questo perché il conduttore, dato che la polizia municipale non provvedeva, fra il serio e il faceto aveva proposto che ci pensassero i calcianti del calcio storico fiorentino ad allontanare i parcheggiatori abusivi che anche ricorrendo alle minacce, estorcono denaro a chi si deve recare all’ospedale di Careggi.
          Caro il mio ingenuo cornacchia, conoscendo l’attitudine alla menzogna e alla strumentalizzazione di certa gente io credo che si vada incontro ad una legge dalle implicazioni liberticide.

    2. giovanna

      Cornacchia, mi fai cascare le braccia ! Ma come, ne abbiamo parlato per settimane, oggi stesso su questo sito ci sono vari articoli che spiegano perfettamente il perché si dissente dalla legge sull’omofobia tuttora in discussione…allora non ti applichi !
      (p.s.: ti dò una notizia bomba, l’omosessualità è già libera quanto l’eterosessualità )

      1. cornacchia

        Sono contento che la pari libertà sia già conquistata…per la tutela della libertà religiosa/di pensiero, basterebbe aggiungere alla legge una clausola di garanzia (tipo legge Shepard): la presente norma non può essere interpretata quale fonte di nuove fattispecie penali, ma soltanto quale specifica sanzione di comportamenti già illeciti.
        A mio avviso, comunque, non capisco quale sia la differenza fra insultare una coppia gay perché gay o insultare un ebreo perché ebreo…

        1. giovanna

          Cornacchia, sei de coccio, qui non si tratta di insulti ad un gay in quanto gay, ma di tappare la bocca in tutti i modi a chi sia contrario a matrimoni ed adozioni gay, per poterli introdurre più agevolmente.Rifacciamo l’esempio di un cantante stonatissimo che pretenda di essere ammesso in un coro polifonico: non è discriminazione non accettarlo. Se invece un cantante , intonato, non viene accettato in quanto ebreo è discriminazione.Non confondiamo le mele con le pere.Il matrimonio è una istituzione che è preclusa a due uomini o due donne, come anche è preclusa loro l’adozione o la compravendita di figli e con la legge sull’omofobia sarà problematico affermarlo. Però Cornacchia, sei l’unico sulla terra che crede che questa legge sull’omofobia, come tutte le altre leggi sull’omofobia, siano per evitare e condannare più pesantemente le aggressioni ai gay, eddai, lo scopo è tutt’altro ! Ma la storia del liceo Socrate non ti ha insegnato nulla ?

          1. cornacchia

            Se, quantomeno sino ad un po’ di tempo fa, l’omosessualità era un tabù e la discriminazione era evidente, nonostante che non sia mai stata un reato, allora è evidente che l’assenza di norme che la vietino non è sufficiente a garantire la libertà. Quantomeno in Stati non evoluti culturalmente.
            Certo, è necessario impegnarsi affinché ogni manifestazione di pensiero sia rispettata nel limite in cui non trascenda nella violenza (ma questo vale anche per la libertà sessuale), ma, nel contempo, è parimenti doveroso intervenire, anche legislativamente, per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. E tra gli ostacoli non può che annoverarsi anche l’omofobia, intesa come volontà di reprimere accoppiamenti diversi da quelli etero.

          2. giovanna

            Cornacchia , ci rinuncio, in questo giro prendi lucciole per lanterne o , se preferisci, è un dialogo tra sordi, continua pure con la favola dell’omofobia , ci sentiremo tra un pò di tempo e tireremo le somme quando a scuola e su tutti i media ai nostri figli bisognerà presentare obbligatoriamente come paritari i diversi tipi di “accoppiamenti ” e dire che i bambini possono fare a meno del loro papà e della loro mamma. Bella roba.

          3. giovanna

            Aggiungo solo una cosa: gli stessi beneficiari di questa dittatura che si profila, invece ne saranno danneggiati, in quanto persone, dato che la falsità e la menzogna sono un danno per qualsiasi uomo e la teoria del gender, che è pura ideologia, assolutamente non scientifica, che si vuole imporre a tutti i costi con questa legge, è una enorme menzogna.Gli omosessuali più accorti e intelligenti se ne sono accorti da un pezzo.

  2. giuseppeburgio

    Vedo riaffiorare la strabiliante teoria secondo la quale la crisi economica sarebbe (anche) dovuta all’estendersi del dibattito e delle soluzioni riguardo ai temi etici – o (cambiando gli addendi il risultato non cambia) tale dibattito inficierebbe la soluzione della crisi.

    Quasi che i paesi in cui queste tematiche sono state approfondite e risolte ne abbiano sofferto sul versante economico. Non mi pare proprio. Anzi, l’introduzione di leggi e normative che allineano evoluzione antropologica e società civile apportano solo beneficio e sviluppo.

    L’articolo parla di una “base etica unitaria del nostro popolo”sicuramente alludendo alle fantomatiche “radici cristiane” che, ricordo, i padri costituenti dell’U.E. hanno escluso dal testo, con espresso disappunto vaticano.

    E’ facile dimostrare che tali radici non sono le uniche, e non per tutti rappresentano un dato positivo.
    Dimenticate sempre che per ampia parte della società civile si tratta di radici che inquinano la convivenza, creano discordia e divisione, perpetuano le ingiustizie a tutto vantaggio di una sola porzione del paese.
    Sono “divisive e inopportune”, per citare un vostro intervento.

    L’attuale preoccupante dilagare del razzismo, dell’intolleranza e dell’ineguaglianza non aiuterà certo a uscire dalla crisi economica – ma non sembra preoccupare più di tanto il mondo cattolico, capace di scagliare anatemi ma non di proporre soluzioni adeguate, a vantaggio di tutti.

    Nulla in contrario a che facciate le vostre “maratone del rosario”, ci mancherebbe altro.
    Ognuno insulta la propria intelligenza come vuole.

    1. H.Hesse

      Giuseppeburgio
      Tu hai la non invidiabile dote di trasformare i temi “etici” in temi “etilici”.
      Se in parlamento si dibatte sulle tavanate invece che di politica economica, secondo te, cosa ne è della crisi?

      1. Gmtubini

        🙂

      2. giuseppeburgio

        le tavanate sono quelle di cui vi occupate voi da mattina a sera.

        se al vaticano promettono in cambio un aumento dell’obolo dall’8 al nove o dieci per mille, vedrai che fine fanno i principi non negoziabili.
        diventerebbero negoziabili di colpo.

        e tutte le pecorelle belanti dietro, figlie di 30 denari e di un preservativo bucato.

  3. Quercia

    L’on. Carfagna? ha cambiato idea? meglio così…

    Cmq la crisi, di cui doversi occupare, non deve essere una specie di “cambiamo discorso”. Anzi può diventare proprio affrontare il discorso direttamente e alla radice del problema.

    Visto che ormai penso sia chiaro a tutti che la crisi sia antropologica e da questa deriva quella economica/finanziaria, la domanda è: perchè non si cominciano a prendere misure politiche per cercare di far fronte a questa crisi antropologica?
    La politica, da questo punto di vista, chiaramente per migliorare la situazione può far poco ma per peggiorarla può far molto.
    Se si continua nell’opera di smantellamento sistematico della famiglia i danni saranno pesanti. Vi ricordo che, se volessimo fare un discorso totalmente sminuente della famiglia e cinicamente utilitarista, la famiglia è unanimamente considerata il maggior “ammortizzatore sociale”.
    Ha senso paragonare tale “ammortizzatore”, con altre società naturali non fondate sul matrimonio che per loro natura sono molto più precarie?
    Fermi restando gli ovvi diritti fondamentali di ogni cittadino, stabiliti dalla costituzione che prevede la loro tranquilla coesistenza con la famiglia fondata sul matrimonio.

    Se invece si cominciasse ad aiutare le famiglie, in particolare quelle numerose, i vantaggi sociali saranno quasi invisibili nel breve termine, ma molto consistenti nei decenni successivi.
    Il bello è che sta scritto tutto nella Costituzione.
    Della serie “il politico guarda alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni”.

    Ripeto, è sbagliato dire: non ci occupiamo dei matrimoni gay perchè dobbiamo parlare della crisi. Difendere la famiglia è occuparsi della crisi.

    1. giovanna

      Veramente io ho capito un pò diversamente, e cioè non si tratta di non salvaguardare la famiglia, ma di sospendere il fuoco incrociato per distruggerla, e così per i temi della vita e dell’educazione.
      In soldoni, leggi come quella in discussione sull’omofobia, o prevedibilmente in un prossimo futuro sull’eutanasia , sono assolutamente rimandabili e non necessarie, ma anzi divisive ed inopportune.

  4. michele

    Purtroppo anche nel Pdl l’ala laicista ha sempre più importanza nel partito, da Galan a Bondi, da Brunetta alla Prestigiacomo passando per la Santanchè e via così… in Italia non esiste più un partito che si prenda seriamente a cuore i valori non negoziabili, e l’elettorato cattolico è sempre più smarrito. Prevedo tempi duri se le cose non cambiano in fretta…

    1. Il Filarete

      In Italia non c’è “nessuno” che rappresenti i cattolici, i loro valori e la loro visione. Bisogna partire di qui.

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