Fermiamo la legge sull’omofobia. Firma l’appello allo stand di Tempi al Meeting di Rimini

Di Redazione
19 Agosto 2013
Allo stand del settimanale Tempi al Meeting di Rimini (padiglione A3) è possibile firmare l'appello per fermare la legge sull'omofobia

omofobia-tempi-taz-e-baoFERMIAMO LA LEGGE SULL’OMOFOBIA
Settimanale Tempi – Fondazione Novae Terrae

La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha approvato il testo base del DDL contro l’omofobia e la transfobia, che dopo un primo esame in Aula dovrebbe andare al voto a fine anno.

In previsione di tale importante passaggio parlamentare, i Giuristi per la Vita – insieme a Tempi, La Bussola Quotidiana e numerosi altri siti internet – lanciano un appello per fermare questa iniziativa legislativa, che avrà gravi ripercussioni sui diritti fondamentali dell’uomo riconosciuti dalla nostra Costituzione, tra cui il diritto alla libertà di pensiero (art.21) e alla libertà religiosa (art.19).

Dal punto di vista pratico, infatti, l’approvazione delle norme contro l’omofobia e la transfobia potrebbe determinare l’incriminazione, ad esempio, di tutti:

1. coloro che sollecitassero i parlamentari della Repubblica a non introdurre nella legislazione il “matrimonio” gay;

2. coloro che proponessero di escludere la facoltà di adottare un bambino da parte di coppie omosessuali, atteso che, secondo l’approccio ideologico appena recepito dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, non ammettere una coppia gay al matrimonio costituirebbe discriminazione motivata dall’orientamento sessuale;

3. coloro che pensassero di organizzare una campagna di opinione per contrastare l’approvazione di una legge sul “matrimonio” gay;

4. coloro che pubblicamente affermassero che l’omosessualità rappresenta una «grave depravazione», citando le Sacre Scritture (Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10.);

5. coloro che pubblicamente dichiarassero che gli atti compiuti dagli omosessuali «sono intrinsecamente disordinati», in virtù del proprio credo religioso (Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana),

6. coloro che pubblicamente sostenessero che gli atti compiuti dagli omosessuali sono «contrari alla legge naturale», poiché «precludono all’atto sessuale il dono della vita e non costituiscono il frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale» (art. 2357 del Catechismo della Chiesa Cattolica);

Le norme che s’intendono approvare rispondono ad una mera prospettiva ideologica, del tutto inutile sul piano legale, godendo gli omosessuali degli strumenti giuridici previsti dal codice penale per i tutti i cittadini, contro qualunque forma di ingiusta discriminazione, di violenza, di offesa alla propria dignità personale.

La proposta di legge sull’omofobia, pertanto, non merita di entrare nel nostro ordinamento. Opporvisi non è una battaglia di retroguardia, tesa a garantire chissà quale privilegio, ma significa battersi contro il rischio di una pericolosa violazione della libertà di espressione del pensiero e del credo religioso, fondamento di tutte le libertà civili nel quadro costituzionale vigente.

La cronaca, del resto, mostra ampiamente cosa accade nei Paesi europei in cui è già prevista una legge contro l’omofobia: basti guardare al Regno Unito.

Per questo, ci appelliamo ai parlamentari della Repubblica italiana, e a tutti gli uomini di buona volontà, affinché venga scongiurato il rischio dell’introduzione di una simile normativa nel nostro ordinamento giuridico.

Siti promotori:

www.tempi.it
www.lanuovabq.it
www.culturacattolica.it
www.prolifenews.it
www.giuristiperlavita.org

Articoli correlati

58 commenti

  1. Luciano

    A proposito del commento qui sopra…
    Mi viene in mente: dare le perle ai porci!
    Voi provate a far sembrare il. Meeting una cosa sporca, lo si fa usando parole a caso quale “orgia” e così via….
    Peccato che sia gratuito, aperto a tutti e totalmente alla luce del sole…
    Detto questo ripeto PERLE AI PORCI…

  2. Luciano

    A proposito del commento qui sopra…
    Mi viene in mente: dare le perle ai porci!

    Voi provate a far sembrare il. Meeting una cosa sporca, lo si fa usando parole a caso quale “orgia” e così via….
    Peccato che sia gratuito, aperto a tutti e totalmente alla luce del sole…
    Detto questo ripeto PERLE AI PORCI…

  3. Luciano

    Giovanni, visto che parlare con te è impossibile, mi permetto di dirti solo 2 cose.

    1- quando si parla di cose che non si conoscono, oltre a fare una pessima figura, si rischia di abbassare sempre di più lo sguardo, tu cerchi di convincerti non di convincere gli altri…
    2- prova a leggere questo, e mi permetto di segnalare anche il libro “Il potere e la gloria” di Graham Greene in cui si evince bene che Dio si serve di tutti, anche dei peggiori come me e te! Quindi rassegnati Lui ha già vinto…e in questo caso è proprio il caso di dirlo: grazie a Dio!!

    «La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato.

    Tutto diventerà un credo. Sarà una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle.

    E’ una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli.

    Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

    Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto.

    Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

    S’avvicina il tempo – e per alcuni è già venuto – in cui una vita normale, una vita da onest’uomo, richiederà sforzi da eroe. Quale supremo dono della vita attraverso la morte è quest’obbligo di essere eroi soltanto per esistere, per restare fedeli a una banale linea di vita, che i nostri antenati seguivano così naturalmente come respiravano!»

    (G. K. Chesterton, Eretici, 1905)

  4. fabio

    Non faccio parte di cl,ma se fossi presente al meeting firmerei subito

  5. fabio

    Se fossi presente al metting firmerei subito

  6. Riky-Nova

    Una legge per l’abolizione del meeting magari..o per trasferire CL nella sua epoca…il medioevo.

    1. Gianluca Mariani

      … o per trasferire Riky-Nova nella sua epoca…il Ventennio.

  7. Luciano

    Se si tratta solo di tutelare delle minoranze… dovremmo allora scrivere delle leggi specifiche per persone sovrappeso, per le persone incontinenti, per le persone con fiatella cronica, con problemi di sudorazione ecc….. Ricordiamoci che la sensazione di essere normali non la da una legge. Secondo me quello di cui abbiamo bisogno è sentirsi voluti bene da Qualcuno.

    1. Giovanni

      Mi sembra che si stia parlando molto per dire poco.

      1) La legge Mancino con il fascismo non c’entra nulla, se non per il fatto che questa ideologia ha avuto storicamente posizioni razziste e antisemite. Ma non tutti i razzisti e gli antisemiti sono anche fascisti. Sarebbe in questo caso una legge inutile perchè i reati di apologia del fascismo e ricostituzione del disciolto partito fascista sono già previsti dalla legislazione. Comunque, in ogni caso, i gay furono perseguitati anche dal regime fascista che li inviava al confino

      2) La legge Mancino non tutela tutte le possibili discriminazioni, ma rafforza la protezione per quei gruppi che storicamente sono oggetto di odio e persecuzione: neri, ebrei, zingari ecc. I gay, che hanno condiviso con i gruppi sopracitati secoli di violenze e diffamazioni (ultima la persecuzione nazista), sono l’unica categoria esclusa (insieme alle donne). Non è logico e questa anomalia deve essere corretta prima di tutto in base al principio che tutti sono uguali di fronte alla legge.

      3) In molti processi sono state presentate eccezioni di incostituzionalità della Legge Mancino per violazione dell art 21 della Costituzione (liberta’ di espressione). Tutte le eccezioni sono state respinte per manifesta infodatezza e nessuna è stata trasmessa alla Corte.

      4) La legge Mancino persegue “chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. Questo non significa certo che non si possono avere opinioni su fatti contingenti che riguardano ebrei, africani o cristiani. Dire che Israele (che si definisce stato ebraico) opprime i palestinesi, dire che i paesi africani soffrono di sottosviluppo anche per motivi culturali e che il celibato dei preti cattolici predispone alla pedofilia sono affermazioni che possono essere giuste o sbagliate, ma di sicuro non sono razziste. Lo è dire che gli ebrei sono una razza maledetta, che i negri sono scimmie e che i papisti sono dei depravati. Il giorno che la norma sarà estesa ai gay essere contro il matrimonio egualitario continuerà ad essere una sciocchezza insostenibile sul piano logico, ma non sarà un reato. Il razzismo è giudicare una persona per quello che è non per quello che fa.

      5) Sarebbe ora che la finiste di essere ipocriti, le vere ragioni dell’opposizone alla legge Scalfarotto le ha ben dette La Bussola quotidiana :”Il giudizio su questo papocchio lo abbiamo già espresso con chiarezza: una legge sull’omofobia, clausole o non clausole, è inaccettabile perché introduce un concetto ideologico teso a sovvertire la natura. Come è emerso chiaramente dal dibattito in aula, il 5 agosto, la ratio di questa legge sta nel voler riconoscere l’omosessualità – e qualsiasi altro orientamento sessuale – come un fatto di natura. Il che è assolutamente improponibile”. Insomma vi rode che qualcosa di contrario alla vostra asfittica morale sia riconosciuto dall’ordinamento.

      6) In conclusione voi non volete difendere la libertà di opinione, ma combattete il principio che anche la Parola di Dio sia un’opinione come un’altra. Se La Bibbia dice che i gay sono depravati , la legge umana non deve dargli dignità. Principio teocratico e illiberale sia in senso proprio che in senso lato. Nella nostra società pluralista mi pare una battaglia di retroguardia anche da un punto di vista religioso.

      1. cornacchia

        Concordo con Giovanni (mi riferisco a questo commento, non a quelli che, eventualmente, seguiranno), con la precisazione che ritenere un fatto di natura un bene o, persino, un obbligo, o, comunque, un motivo per limitare ciò che naturale non è, rappresenta un’altra inaccettabile limitazione della libertà, oltre che una discriminazione per personalità innaturali, che, secondo questo concetto di natura, ben potrebbero esistere.

        1. Gmtubini

          Cornacchia,
          fino a ieri ti proclamavi liberale, oggi sospiri per una legge bavaglio.
          Che ti è successo?

          1. cornacchia

            Io sono liberale. Se, magari, mi chiedete cosa penso della proposta di legge italiana, rispondo che affermare “i froci mi fanno schifo” è grave come dire “i giudei mi fanno schifo” e non rientra nella libertà di opinione o, quantomeno, lede diritti superiori. Dire, invece, anche ad un minore, che l’omosessualità è bella, può essere più o meno discutibile, ma non illecita, anzi non capisco perché un liberale dovrebbe volere che i ragazzi ignorino l’opinione altrui.

          2. Gmtubini

            “Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo di gente in gente,” forse capirò a cosa serve la tua scala della gravità delle affermazioni se è vero che tu, da liberale quale insisti a proclamarti, dovresti auspicare che ognuno possa pensare e dire quello che vuole (compreso quanto gli fanno schifo i giudei, i cattolici, i negri e gli juventini) senza rischiare di essere messo in galera.
            Quel fortunato giorno forse le tenebre del mio cervello medioevale si diraderanno al punto dal farmi intravvedere la ragione per la quale si dovrebbe spiegare quanto è bella l’omosessualità ai bambini, che a parer mio, dovrebbero impiegare il tempo della loro preziosa infanzia a giocare a nascondino, a far rimbalzare i sassi sulla superficie degli stagni o fare tutti quei giochi che da adulti, a volte, vorremmo tanto poter fare con la stessa innocenza di quei tempi.

          3. cornacchia

            Rimane la domanda: perché la propaganda dell’omosessualità no, la propaganda dell’eterosessualità si, la propaganda dell’omofobia si?
            In ogni caso, alcuni ragazzini, ad una certa età, iniziano a sviluppare tendenze omosessuali e, dunque, andrebbero sostenuti come soggetti doppiamente deboli.

          4. Gmtubini

            Francamente non capisco cosa tu intenda esattamente per “propaganda” della eterosessualità o dell’omosessualità.
            Comunque ti ripeto che io sono medioevale e ritengo che l’innocenza dei bimbi andrebbe preservata il più possibile, e in ogni caso molto più a lungo di quanto conceda loro la nostra società consumistica basata sulla pubblicità sfrenata dalle più elementari regole di decenza.

        2. Giovanni

          Caro Cornacchia lungi da me l’idea di identificare la categoria del naturale con quella del “buono”.
          O con quella del “cattivo”. Sono i concetti stessi di normalità e devianza ad essere culturalmente costruiti, quindi buoni o cattivi a seconda delle circostanze. Ho già detto che secondo me l’unica cosa oggettivamente naturale è l’acqua minerale non gassata :-).

          I cattolici integralisti intendono naturale come conforme ai dettami del loro credo, che è invece un prodotto storico. E’ un modo per reagire alla crisi di consenso, visto che non ci volete dar retta perchè interpretiamo la Parola di Dio, fatelo perchè interpretiamo la “legge naturale”. Ma è lo stesso assolutismo, non ci stanno a essere uguali agli altri.

          Una volta i devianti erano eretici e peccatori, ora cercano di farli passare per malati, contro ogni evidenza scientifica. Il fallimento delle “terapie riparative” deriva proprio da questo. E neppure si rendono conto della intrinseca contraddittorietà delle loro pratiche: uno che vuole “riparare” la sua omosessualità (o che semplicemente non l’accetta, cosa assolutamente possibile) o è un bisessuale che usa una forma selettiva di castità (va con le donne , ma non con gli uomini) o è uno che agisce culturalmente contro i suoi impulsi “naturali” (nel senso che li prova senza volerli) , dimostrando una volta di più che la sessualità è questione di scelta.

          1. Gmtubini

            Giovanni, a leggere codeste amenità mi vien da pentirmi di non aver mai studiato la filosofia.
            Chissà quanto mi sarei divertito a leggere i risultati della capacità di astrazione dell’essere umano, specialmente se ottenuta sotto l’effetto di qualche sostanza psicotropa.
            Dunque il concetto di naturale sarebbe il risultato di un processo storico sociale.
            Bene…
            Orbene, dimmi, in quale epoca storica i figli hanno smesso di essere raccolti sotto i cavoli per diventare il frutto benedetto della copula tra maschio e femmina?
            Prima o dopo l’invenzione dell’acqua gassata?

          2. cornacchia

            Il discorso è che non si capisce perché se il frutto della copula tra maschio e femmina sono i bambini, un maschio ed un maschio oppure una femmina ed una femmina, rinunciando ai bambini, non possano fare coppia in senso affettivo e/o sessuale. E perché se una persona è predisposta per quel tipo di sentimento dovrebbe nasconderlo per non “infettare” i bambini, quasi che gli stessi, anziché giocare a nascondino e rispettare chiunque, dovessero essere indotti ad apprendere i gesti della razza ariana/eterosessuale.

          3. Gmtubini

            No caro, il discorso è che tu e gli altri bempensanti fingete a bella posta di non capire cosa si debba intendere per “secondo natura”.
            L’accezione di “natura” che interessa non è certo quella che vuol significare “ciò che si manifesta in natura” (anche perché in natura si manifestano anche il carbonchio, il terremoto e la peste bubbonica che non sono propriamente neutri per il loro impatto sul destino dell’umanità), ma si considera “secondo natura” la relazione tra due individui di sesso diverso che è naturalmente (appunto) aperta alla vita.
            Mentre la relazione omosessuale serve solo al raggiungimento del piacere (in senso lato) di coloro che vi si impegnano.
            Invece su queste pagine, ogni tre per due, sorte (voce del verbo “sortire”) fuori un misirizzi che ce la mena col fatto che anche l’omosessualità sarebbe “naturale”.
            Orbene, a mio parere traslare il piano di una discussione a forza di fraintendimenti è sintomatico solo di disonestà intellettuale.

          4. cornacchia

            Il Tuo concetto di natura riguarda solo la sessualità e, peraltro, non corrisponde, nemmeno in quello specifico campo, al benessere di ciascuna persona: è questo il punto.
            Sostenere che una persona deve comportarsi sessualmente secondo natura lo riteniamo una violenza, anche se l’obbligo si traduce soltanto in un condizionamento. Del resto, perché solo in ambito sessuale invece – che so io – in materia di alimentazione o di ritmi giorno-veglia, la natura dovrebbe essere una sorta di piccola obbligazione morale?
            Peraltro, in tema di orientamento sessuale, si finisce – il più delle volte – per ledere la salute di persone obiettivamente diverse in quello specifico aspetto, le quali, talvolta, anche se non sempre, sono spinte a gesti inconsulti perché percepiscono un ambiente esterno ostile alla loro indole (se non vogliamo chiamarla “natura soggettiva”).
            Questa è l’opinione di molti che non credano possano essere accusati di essere dei benpensanti.

            Poi, che le coppie omosessuali non possano sposarsi è giusto. E trovo assurdo considerarla una discriminazione. Come trovo assurdo l’assunto secondo cui, non potendo sposarsi, non debbano essere rispettati appieno in quella dimensione/relazione.

            Spero, perlomeno, di aver dissipato il dubbio di fingere a bella posta di non capire. Buona notte!

          5. Giovanni

            Caro Gimtubin
            la storia dei bambini sotto i cavoli non è la sparata più grossa che gli uomini abbiano fatto in tema di riproduzione. Raccontanbo anche di donne che concepiscono e persino partoriscono rimanendo vergini, di persone che sono contemporaneamente Padre e Figlio.
            Comunque la risposta alla tua domanda è facile; i bambini sono sempre stati molto di più che il semplice frutto della copula tra un maschio e una femmina. Su questo dato biologico, gli uomini hanno costruito i sistemi più diversi. Il dato culturale per cui puoi avere più di un padre, più di una madre, avere come figura genitoriale lo zio materno, il nonno come nel film “Novecento” ( “Qui non cio sono bastardi, qui tutti sono figli miei, siamo tutti Dalcò”) è assoluitamente preponderante. La vera astrazione è prescindere da questo, o meglio, costruire culturalmente una mitologia del concepimento che non ha senso se non è legata al concetto di anima, che è quanto di meno evidente e “naturale” si possa pensare.

          6. Gmtubini

            Caro Giovanni,
            ti dirò che trovo le tue dissertazioni sul tema della riproduzione umana e sui dogmi della Chiesa Cattolica interessanti e acute quanto i versi che provengono dal pollaio del mio vicino, tuttavia dubito che anche i più stupidi tra gli ospiti della sunnominata struttura possano arrivare al segno di confondere a bella posta la “genitorialità” biologica con quella putativa come ardisci a fare tu.
            Aggiungerei che forse è giunta l’ora che tu faccia quattro chiacchiere in famiglia per schiarirti un po’ le idee sui tuoi natali.

          7. Giovanni

            Qui ti volevo, caro Gimtubin.
            Ti sei arrabbiato per la mia provocazione perchè viola quelle convenzioni culturali che ti portano a credere vere cose impossibili. Se consideriamo solo il dato biologico cose come la Verginità di Maria e la Trinità sono fole che, come dice l’espressione popolare, fanno ridere gli ospiti del pollaio del tuo vicino. Ma nel giusto contesto culturale diventano i rispettabili dogmi di una rispettabile religione, lo dico senza alcuna ironia.

            In altri contesti culturali sono usanze socialmente approvate ed accettate cose che a noi sembrano assurde come un uomo che assume gli abiti e il ruolo sociale e sessuale di una donna (la cosa è così diffusa che i soggetti hanno un nome comune, berdache) . Oppure che un uomo abbia più mogli o una moglie più mariti e quindi i figli più di un padre o di una madre. O che una vecchia vedova diventi il marito di un’altra vedova e il padre dei suoi figli. O che uno sia figlio di un uomo morto prima del suo concepimento, avvenuto attraverso la fecondazione eteroga della madre da parte del fratello minore del de cuius. O che si neghi qualunque rapporto tra coito e riproduzione. Sulla base di questa esperienza non vedo come l’omogenitorialità possa essere vista come una “violazione delle leggi di natura” invece che come un nuovo prodotto della nostra cultura (ma non nuovo per altre).

            Quello che mi fa sorridere è il fatto che neppure ti rendi conto che il tuo concetto di “natura” non è affatto una semplice presa d’atto della realtà, ma risponde ad esigenze che di “naturale” non hanno nulla. Cose come il fatto che la vita è dono di Dio, che fin dal primo istante del concepimento abbiamo un’anima immortale o che la Chiesa non è solo l’interprete della Rivelazione, ma anche di una legge morale iscritta da sempre nel cuore degli uomini.

            Credo sia il caso tu vada un pò a lezione dai polli del vicino, che sicuro ti accoglieranno con rispetto, compassione e delicatezza, evitando nei tuoi confronti ogni marchio di ingiusta discriminazione.

          8. Gmtubini

            Ma io, caro Giovanni, non sono arrabbiato e francamente non saprei proprio come tu possa produrti in codesta ardita deduzione sul mio stato d’animo leggendo i miei interventi precedenti.
            Ma forse, dico forse, tu hai una percezione della realtà un tantino distorta, tanto è vero che insisti a confondere l’incontrovertibile dato biologico secondo il quale ciascuno di noi ha solo una madre e solo un padre, con le sovrastrutture sociali che la perversione umana ha concepito nei secoli dei secoli… Amen.
            Per il resto debbo dire che hai mille volte ragione quando ritieni più utile per il sottoscritto instaurare una relazione con i pennuti ospiti del pollaio del mio vicino anziché intavolare discussioni con te.
            Senza dubbio alcuno dire che l’osservazione etologica del pollame è materia viepiù interessante del comico strologare di uno che non si perita di voler far lezione scrivendo “pò” con l’accento invece che con l’apostrofo.

      2. Paolo2

        Egregio Giovanni, “se La Bibbia dice che i gay sono depravati , la legge umana non deve dargli dignità”. Quindi, stando a quanto lei dice più sopra rispetto al termine “depravati” appena approvata la legge si provvederà al ritiro e al divieto di vendere e diffondere la bibbia a meno che quella frase non sia tolta?
        Inoltre, al di là delle divergenze, il gratuito termine ipocrita se lo può tenere a casa sua parimenti allo sdegno un po arrogante che lo accompagna. Nessuno si è mai nascosto. “La Bussola quotidiana” ha il pregio della sintesi e della chiarezza inequivocabile, ma tutte le argomentazioni riportate nei commenti ragionevoli a favore dell’opposizione all’introduzione di questa legge stia certo che hanno come fondamento ultimo le convinzioni riportate in quel commento che, con buona pace della pregiudiziale malafede a prescindere che lei manifesta nei confronti di tali “opinioni”, anche noi abbiamo il diritto di difendere almeno in quanto tali.

        1. Giovanni

          La Bibbia contiene un esplicito invito ad uccidere gli omosessuali. Contiene anche molte altri passi che ripugnano alla coscienza dell’uomo moderno, tipo il diritto di tenere schiavi o concubine. Ma nessuno si è mai sognato di censurarla o addiruttura di provvedere al ritiro e al divieto di venderla e diffonderla.

          Come documenti storici vengono ancora liberamente venduti anche Mein Kampf di Hitler e i Protocolli dei Savi di Sion. Non si può semplicemtne usare nessun testo sacro per giustiificare la violazione dei diritti altrui, che si tratti di omofobia o che si tratti di schiavismo.

          I cattolici integralisti hanno ovviamente tutti il diritto di dire come la pensano. Semplicemente a me pare evidente che le convinzioni riportate dalla Bussola quotidiana non siano il “fondamento ultimo”, ma l’unica ragione dell’opposizione ad una legge di tutela di una minoranza storicamente perseguitata. E tutti gli altri discorsi semplicemente strumentali, come del resto appare chiaro vista la loro inconsistenza.

          In ogni caso fare la figura degli ipocriti che non hanno il coraggio di difendere le proprie idee apertamente e si nascondono dietro un dito è un diritto civile.

          1. Gmtubini

            Giovanni, è giunta l’ora che qualcuno ti parli francamente, come si fa ad un fratello.
            Ogni volta che fai riferimento alla Bibbia non fai altro che rafforzare nei tuoi interlocutori la già ferma convinzione che tu, di codesta materia, ne sai di meno di un bimbo al primo anno di catechismo.
            I ragionamenti capziosi, le frasi estrapolate dal contesto e tutto il puerile arsenale tanto caro ai bigotti adepti della propaganda anti cattolica, sono espedienti che possono avere un qualche effetto su chi di certe materie non ne possiede neppure i rudimenti, ma non sono di certo armi da sfoderare su un sito cattolico, dove la gran parte dei lettori conosce la materia di cui tu sproloqui abbastanza bene da farsi cadere le braccia leggendo codesto genere di interventi.
            Spero di esserti stato utile

          2. Giovanni

            Fratellino:

            “Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro”. Levitico 20.12

            “Se uno percuote con il bastone il proprio schiavo o la propria schiava, producendogli la morte, questi dovrà essere vendicato. Però se lo schiavo percosso sopravvivesse almeno un giorno o due, non sarà vendicato perché si considera proprietà del padrone”. Esodo 21,20-21

            Se mi dici che queste parole vanno contestualizzate hai ragione, ma allora converrai con me che è la cultura a dire ciò che lecito o illecito e la cultura cambia nel tempo e nello spazio.

            Temo che nulla possa esserti utile, povera anima

          3. Gmtubini

            Fratellonzo,
            mi duole constatare che continui imperterrito a non capire una beneamata mazza di quel che ti si dice, anche quando ci si rivolge alla tua augusta persona con la dovuta gentilezza.
            Continua così, che una scrittura al “Bagaglino” non te la leva nessuno.
            P.S.: siccome mi fai troppa pena, ti faccio notare che per far capire a quelli come te quale sia il giusto approccio con le Sacere Scritture si porta il simpatico esempio secondo il quale si suol dire che nella Bibbia si trova scritto pure che “Non c’è Dio”.

          4. Gmtubini

            Errata corrige: nel mio commento delle 15:44 in luogo di “Sacere Scritture” leggasi “Sacre Scritture”.
            La suddetta precisazione potrebbe apparire superflua, ma visto il livello di ignoranza crassa, supina e affettata che affligge certi assidui frequentatori di questo sito ho ritenuta opportuna anche questa precisazione.

      3. Gianluca Mariani

        Lei finge anche di non sapere che la Legge Mancino è una legge speciale emanata allo scopo di condannare gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali, quindi non solo la ricostituzione del partito fascista ma anche gesti posti in atto ad esempio da formazioni di naziskin.

        Infatti all’interno della Legge Mancino sono richiamate:

        All’art. 2, comma 3, la Legge 22 maggio 1975, n. 152 – che all’art. 18 prevede:
        “Le disposizioni della legge 31 maggio 1965, n. 575, si applicano anche a coloro che:
        1) operanti in gruppi o isolatamente, PONGANO IN ESSERE ATTI PREPARATORI, obiettivamente rilevanti, DIRETTI A SOVVERTIRE L’ORDINAMENTO DELLO STATO, … nonché alla commissione dei reati CON FINALITA’ ANCHE DI TERRORISMO INTERNAZIONALE;
        2) abbiano fatto parte di associazioni politiche disciolte ai sensi della legge 20 giugno 1952, n. 645 – cioè la legge che prevede l’applicazione delle Norme di attuazione della XII DISPOSIZIONE TRANSITORIA E FINALE (comma primo) della Costituzione CONTRO LA RIORGANIZZAZIONE DEL PARTITO FASCISTA E L’APOLOGIA DELLO STESSO;
        3) compiano atti preparatori, obiettivamente rilevanti, diretti alla RICOSTITUZIONE DEL PARTITO FASCISTA ai sensi dell’articolo 1 della citata legge n. 645 del 1952, in particolare con l’ESALTAZIONE O LA PRATICA DELLA VIOLENZA;”

        All’art. 1, comma 1-bis,
        – la Legge 9 ottobre 1967, n.962 – PREVENZIONE E REPRESSIONE DEL DELITTO DI GENOCIDIO (anche tramite DEPORTAZIONE);
        – la LEGGE 13 ottobre 1975, n. 654 – Ratifica ed esecuzione della Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale che all’art. 3) stabilisce che “Gli Stati contraenti condannano in particolar modo la SEGREGAZIONE RAZZIALE e l’«APARTHEID»”; all’art. 4) “Gli Stati contraenti condannano ogni propaganda ed ogni organizzazione che s’ispiri a concetti ed a teorie basate sulla SUPERIORITA’ DI UNA RAZZA o di un gruppo di individui di un certo colore o di una certa origine etnica”.

        All’art. 2, comma 3 della Legge Mancino viene invece richiamata la Legge 22 maggio 1975, n. 152 – che all’art. 18 prevede:
        “Le disposizioni della legge 31 maggio 1965, n. 575, si applicano anche a coloro che:
        1) operanti in gruppi o isolatamente, PONGANO IN ESSERE ATTI PREPARATORI, obiettivamente rilevanti, DIRETTI A SOVVERTIRE L’ORDINAMENTO DELLO STATO, con la commissione di uno dei reati previsti dal capo I, titolo VI, del libro II del codice penale o dagli articoli 284, 285, 286, 306, 438, 439, 605 e 630 dello stesso codice nonché alla commissione dei reati CON FINALITA’ ANCHE DI TERRORISMO INTERNAZIONALE;
        2) abbiano fatto parte di associazioni politiche disciolte ai sensi della legge 20 giugno 1952, n. 645 – cioè la legge che prevede le Norme di attuazione della XII DISPOSIZIONE TRANSITORIA E FINALE (comma primo) della Costituzione CONTRO LA RIORGANIZZAZIONE DEL PARTITO FASCISTA E L’APOLOGIA DELLO STESSO;
        3) compiano atti preparatori, obiettivamente rilevanti, diretti alla RICOSTITUZIONE DEL PARTITO FASCISTA ai sensi dell’articolo 1 della citata legge n. 645 del 1952, in particolare con l’ESALTAZIONE O LA PRATICA DELLA VIOLENZA;”

        C’è poi l’art. 4, comma 1, sempre della Legge Mancino, (Modifiche a disposizioni vigenti) dove si stabilisce: “Il secondo comma dell’articolo 4 della legge 20 giugno 1952, n. 645, è sostituito dal seguente: alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chi PUBBLICAMENTE ESALTA ESPONENTI, PRINCIPI, FATTI O METODI DEL FASCISMO, oppure le SUE FINALITA’ ANTIDEMOCRATICHE.”

        Mentre all’articolo 5, comma 2 della Legge Mancino (Perquisizioni e sequestri) si stabilisce che:

        “È sempre disposto il sequestro dell’immobile di cui al comma 1 quando in esso siano RINVENUTE ARMI, MUNIZIONI, ESPLOSIVI OD ORDIGNI ESPLOSIVI OD INCENDIARI ovvero taluni degli oggetti indicati nell’articolo 4 della legge 18 aprile 1975, n. 110. È sempre disposto, altresì, il sequestro degli oggetti e degli altri materiali sopra indicati nonché‚ degli EMBLEMI O MATERIALI DI PROPAGANDA PROPRI O USUALI DI ORGANIZZAZIONI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI O GRUPPI di cui alle leggi 9 ottobre 1967, n. 962, e 13 ottobre 1975, n. 654, rinvenuti nell’immobile.”

        E LEI VORREBBE FARCI CREDERE CHE LA LEGGE MANCINO NON C’ENTRA NULLA CON IL FASCISMO???

        E mi fermo qui.

        Ci si dovrebbe lamentare perché questa legge persegue fattispecie gravissime che vanno assolutamente contrastate? E quali sarebbero le discriminazioni che lei vorrebbe accomunare alle finalità antidemocratiche del fascismo, alla sua apologia, all’Olocausto o all’Apartheid?

        Temo proprio che il vero ipocrita sia lei che – con la sua vena di disprezzo arrogante per chi non la pensa alla sua maniera – vorrebbe darci a bere l’esistenza di un fantomatico vuoto legislativo in ordine alla repressione di comportamenti delittuosi contro persone di orientamento omosessuale (quando invece vi sono sette articoli del codice penale che puniscono ingiuria, diffamazione, offesa all’onore e al decoro di una persona, percosse e lesioni, con le relative aggravanti – motivi abietti e futili – anche nel caso in cui questi reati siano commessi ai danni di un cittadino che si dichiara omosessuale).

        Di asfittico e illiberale trovo solo il suo modo un po’ scorretto e spregiudicato di “confrontarsi”.

      4. Gianluca Mariani

        Lei finge anche di non sapere che la Legge Mancino è una legge speciale emanata allo scopo di condannare gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali, quindi non solo la ricostituzione del partito fascista ma anche gesti posti in atto ad esempio da formazioni di naziskin.

        Infatti all’interno della Legge Mancino sono richiamate:

        All’art. 2, comma 3, la Legge 22 maggio 1975, n. 152 – che all’art. 18 prevede:
        “Le disposizioni della legge 31 maggio 1965, n. 575, si applicano anche a coloro che:
        1) operanti in gruppi o isolatamente, PONGANO IN ESSERE ATTI PREPARATORI, obiettivamente rilevanti, DIRETTI A SOVVERTIRE L’ORDINAMENTO DELLO STATO, … nonché alla commissione dei reati CON FINALITA’ ANCHE DI TERRORISMO INTERNAZIONALE;
        2) abbiano fatto parte di associazioni politiche disciolte ai sensi della legge 20 giugno 1952, n. 645 – cioè la legge che prevede l’applicazione delle Norme di attuazione della XII DISPOSIZIONE TRANSITORIA E FINALE (comma primo) della Costituzione CONTRO LA RIORGANIZZAZIONE DEL PARTITO FASCISTA E L’APOLOGIA DELLO STESSO;
        3) compiano atti preparatori, obiettivamente rilevanti, diretti alla RICOSTITUZIONE DEL PARTITO FASCISTA ai sensi dell’articolo 1 della citata legge n. 645 del 1952, in particolare con l’ESALTAZIONE O LA PRATICA DELLA VIOLENZA;”

        All’art. 1, comma 1-bis,
        – la Legge 9 ottobre 1967, n.962 – PREVENZIONE E REPRESSIONE DEL DELITTO DI GENOCIDIO (anche tramite DEPORTAZIONE);
        – la LEGGE 13 ottobre 1975, n. 654 – Ratifica ed esecuzione della Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale che all’art. 3) stabilisce che “Gli Stati contraenti condannano in particolar modo la SEGREGAZIONE RAZZIALE e l’«APARTHEID»”; all’art. 4) “Gli Stati contraenti condannano ogni propaganda ed ogni organizzazione che s’ispiri a concetti ed a teorie basate sulla SUPERIORITA’ DI UNA RAZZA o di un gruppo di individui di un certo colore o di una certa origine etnica”.

        All’art. 2, comma 3 della Legge Mancino viene invece richiamata la Legge 22 maggio 1975, n. 152 – che all’art. 18 prevede:
        “Le disposizioni della legge 31 maggio 1965, n. 575, si applicano anche a coloro che:
        1) operanti in gruppi o isolatamente, PONGANO IN ESSERE ATTI PREPARATORI, obiettivamente rilevanti, DIRETTI A SOVVERTIRE L’ORDINAMENTO DELLO STATO, con la commissione di uno dei reati previsti dal capo I, titolo VI, del libro II del codice penale o dagli articoli 284, 285, 286, 306, 438, 439, 605 e 630 dello stesso codice nonché alla commissione dei reati CON FINALITA’ ANCHE DI TERRORISMO INTERNAZIONALE;
        2) abbiano fatto parte di associazioni politiche disciolte ai sensi della legge 20 giugno 1952, n. 645 – cioè la legge che prevede le Norme di attuazione della XII DISPOSIZIONE TRANSITORIA E FINALE (comma primo) della Costituzione CONTRO LA RIORGANIZZAZIONE DEL PARTITO FASCISTA E L’APOLOGIA DELLO STESSO;
        3) compiano atti preparatori, obiettivamente rilevanti, diretti alla RICOSTITUZIONE DEL PARTITO FASCISTA ai sensi dell’articolo 1 della citata legge n. 645 del 1952, in particolare con l’ESALTAZIONE O LA PRATICA DELLA VIOLENZA;”

        C’è poi l’art. 4, comma 1, sempre della Legge Mancino, (Modifiche a disposizioni vigenti) dove si stabilisce: “Il secondo comma dell’articolo 4 della legge 20 giugno 1952, n. 645, è sostituito dal seguente: alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chi PUBBLICAMENTE ESALTA ESPONENTI, PRINCIPI, FATTI O METODI DEL FASCISMO, oppure le SUE FINALITA’ ANTIDEMOCRATICHE.”

        Mentre all’articolo 5, comma 2 della Legge Mancino (Perquisizioni e sequestri) si stabilisce che:

        “È sempre disposto il sequestro dell’immobile di cui al comma 1 quando in esso siano RINVENUTE ARMI, MUNIZIONI, ESPLOSIVI OD ORDIGNI ESPLOSIVI OD INCENDIARI ovvero taluni degli oggetti indicati nell’articolo 4 della legge 18 aprile 1975, n. 110. È sempre disposto, altresì, il sequestro degli oggetti e degli altri materiali sopra indicati nonché‚ degli EMBLEMI O MATERIALI DI PROPAGANDA PROPRI O USUALI DI ORGANIZZAZIONI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI O GRUPPI di cui alle leggi 9 ottobre 1967, n. 962, e 13 ottobre 1975, n. 654, rinvenuti nell’immobile.”

        E LEI VORREBBE FARCI CREDERE CHE LA LEGGE MANCINO NON C’ENTRA NULLA CON IL FASCISMO???

        E mi fermo qui.

        Ci si dovrebbe lamentare perché questa legge persegue fattispecie gravissime che vanno assolutamente contrastate? E quali sarebbero le discriminazioni che lei vorrebbe accomunare alle finalità antidemocratiche del fascismo, alla sua apologia, all’Olocausto o all’Apartheid?

        Temo proprio che il vero ipocrita sia lei che – con la sua vena di disprezzo arrogante per chi non la pensa alla sua maniera – vorrebbe darci a bere l’esistenza di un fantomatico vuoto legislativo in ordine alla repressione di comportamenti delittuosi contro persone di orientamento omosessuale (quando invece vi sono sette articoli del codice penale che puniscono ingiuria, diffamazione, offesa all’onore e al decoro di una persona, percosse e lesioni, con le relative aggravanti – motivi abietti e futili – anche nel caso in cui questi reati siano commessi ai danni di un cittadino che si dichiara omosessuale).

        Di asfittico e illiberale trovo solo il suo modo un po’ scorretto e spregiudicato di “confrontarsi”.

        1. cornacchia

          Non c’è nessuna differenza fra proporre la segregazione degli ebrei, proporre la segregazione dei gay o proporre la segregazione dei mangiatori di patate.

          1. Gianluca Mariani

            Peccato che in Italia mai nessuno si sarebbe sognato e si sognerebbe di proporre la segregazione dei gay, non diciamo enormità!!!

            Come avevo già accennato, si può dire tutto ma non che in questo Paese un cittadino di oriantamento omosessuale venga discriminato, anzi!!!

            Cornacchia, se il suo desiderio è quello di un confronto leale, è indispensabile essere seri e in buona fede. Altrimenti lei prende solo in giro gli altri.

          2. cornacchia

            Ripropongo la frase pronunciata dal pro-sindaco di Treviso Avv. Giancarlo Gentilini: “daro disposizioni affinché sia fatta pulizia etnica degli omosessuali (è stato utilizzato un termine diferente, n.d.r.). Per gli omosessuali non vi è posto qui a Treviso”.
            A seguito di apposita denuncia, il P.M. ha chiesto l’archiviazione, disposto dal G.I.P. perché l’incitazione alla discriminazione degli omosessuali non è contemplato dalla legge Mancino-Reale, mentre è contemplata quella dei negri, dei cattolici, degli zingari, etc…
            Basta fare una rapida ricerca su google e troverà la notizia.

            Approva o no questa disparità di trattamento? Ritiene che le frasi testé menzionate siano tollerabili in una società civile? E, in caso affermativo, perché lo stesso discorso non dovrebbe valere per chi fa gli stessi discorsi sui cattolici?

  8. Luciano

    Scusate ma io a mia figlia spiegherò che è femmina, come la mamma e invece il papà è uomo. Spiegherò che per fare dei bimbi la mamma e il papà si sono innamorati, poi si sono sposati e facendo l’amore (grazie al buon Dio) sono arrivati dei figli. Ci rendiamo conto che io potrei essere perseguito legalmente in Francia se un pubblico ufficiale dovesse sentire questa mia spiegazione? Lo vogliamo forse anche in Italia?
    La parola “normalità” non è discriminante ma attesta una condizione che, spinta a tutte le possibili casistiche (anche le più estreme), riesce a mantenere sempre valida l’ipotesi.
    La mia ipotesi è che la normalità sia data da un rapporto tra uomo e donna. L’omosessualità è un discostamento, che va sicuramente rispettato e in nessun modo ostacolato, ma non si può pretendere che io lo consideri la normalità. Se fossero tutti omosessuali chi farebbe figli naturalmente?

    1. cornacchia

      Si, il punto è questo. La normalit non è discriminante, cioé non implica la penalizzazione della diversità, che, al limite, quando rappresenta una situazione di difficoltà, andrebbe sostenuta.

  9. Luciano

    Scusate ma io a mia figlia spiegherò che è femmina, come la mamma e invece il papà è uomo.
    Spiegherò che per fare dei bimbi la mamma e il papà si sono innamorati, poi si sono sposati e facendo l’amore (grazie al buon Dio) sono arrivati dei figli.

    Ci rendiamo conto che io potrei essere perseguito legalmente in Francia se un pubblico ufficiale dovesse sentire questa mia spiegazione? Lo vogliamo forse anche in Italia?

    La parola “normalità” non è discriminante ma attesta una condizione che, spinta a tutte le possibili casistiche (anche le più estreme), riesce a mantenere sempre valida l’ipotesi.
    La mia ipotesi è che la normalità sia data da un rapporto tra uomo e donna.
    L’omosessualità è un discostamento, che va sicuramente rispettato e in nessun modo ostacolato, ma non si può pretendere che io lo consideri la normalità.
    Se fossero tutti omosessuali chi farebbe figli naturalmente?

    Se si tratta solo di tutelare delle minoranze… dovremmo allora scrivere delle leggi specifiche per persone sovrappeso, per le persone incontinenti, per le persone con fiatella cronica, con problemi di sudorazione ecc…..

    Ricordiamoci che la sensazione di essere normali non la da una legge. Secondo me quello di cui abbiamo bisogno è sentirsi voluti bene da Qualcuno.
    Si tratta di quel Qualcuno che ci ha messo al mondo come siamo e che in mille modi prova a farci vedere come seguirlo umilmente è l’unica strada per farci sentire veramente voluti.

    1. cornacchia

      Ma per Lei essere anormale significa dover essere limitato nelle proprie libertà pubbliche o penalizzato in altro modo?

  10. cornacchia

    Perché non fate manifestazioni per abrogare la legge Mancino, la legge russa che vieta la propaganda omosessuale (e non quella eterosesuale) e, in generale, tutte le leggi che pretendono di limitare la libertà in nome della normalità?
    Se fosse questa la vostra posizione, anch’io la sosterrei.

    1. beppe

      in cosa consisterebbe la ”propaganda eterosessuale”? tua sorella che ce la fa vedere? tu intanto dovresti essere perseguito per propaganda insistita dell’imbecillità

      1. cornacchia

        In che cosa consisterebbe la “propaganda omosessuale”? Tuo fratello che…? Evito di continuare per evidenziare da che parte sta la discriminazione, la oppressione e la violenza…
        Comunque, se siete a favore della libertà di opinione, non potete negarla agli imbecilli come me.

        1. Gianluca Mariani

          Anzitutto le manifestazioni per abrogare una legge russa suppongo le faranno i russi.

          In secondo luogo, la Legge Mancino è stata promulgata vent’anni fa per contrastare la ricostituzione del partito fascista e manifestazioni di violenza razziale da parte di naziskin e altri gruppuscoli (anche in manifestazioni sportive, punendo anche l’utilizzo di simbologie legate ai suddetti movimenti politici) contro cittadini di stirpe ebraica. Tant’è che questa legge si colloca all’interno di un complessivo quadro normativo le cui principali fonti al riguardo sono la XII Disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana, che al primo comma, stabilisce “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”; e in attuazione della predetta Disposizione, la Legge 20 giugno 1952, n. 645, in materia di “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”, all’art. 1, che precisa che si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista.

          Devo dedurre che per lei la ricostituzione del partito fascista è un espressione della libertà di opinione?

          Poi, in Italia, che il Pew Research Center indica come l’ottavo paese (su una lista di 190) più tollerante al mondo nei confronti dell’omosessualità, E’ GIA’ PRESENTE una legislazione che tutela tutti i cittadini, compreso chi ha orientamento omosessuale.
          Si tratta di sette articoli del codice penale che puniscono ingiuria, diffamazione, offesa all’onore e al decoro di una persona, percosse e lesioni, con le relative aggravanti (motivi abietti e futili).

          Quindi se le leggi a tutela di comportamenti delittuosi contro persone di orientamento omosessuale già ci sono nel nostro ordinamento, lei afferma forse che la magistratura sta applicando leggi dello Stato?

        2. Gianluca Mariani

          Anzitutto le manifestazioni per abrogare una legge russa suppongo le faranno i russi.

          In secondo luogo, la Legge Mancino è stata promulgata vent’anni fa per contrastare la ricostituzione del partito fascista e manifestazioni di violenza razziale da parte di naziskin e altri gruppuscoli (anche in manifestazioni sportive, punendo anche l’utilizzo di simbologie legate ai suddetti movimenti politici) contro cittadini di stirpe ebraica. Tant’è che questa legge si colloca all’interno di un complessivo quadro normativo le cui principali fonti al riguardo sono la XII Disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana, che al primo comma, stabilisce “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”; e in attuazione della predetta Disposizione, la Legge 20 giugno 1952, n. 645, in materia di “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”, all’art. 1, che precisa che si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista.

          Devo dedurre che per lei la ricostituzione del partito fascista è un espressione della libertà di opinione?

          Poi, in Italia, che il Pew Research Center indica come l’ottavo paese (su una lista di 190) più tollerante al mondo nei confronti dell’omosessualità, E’ GIA’ PRESENTE una legislazione che tutela tutti i cittadini, compreso chi ha orientamento omosessuale.
          Si tratta di sette articoli del codice penale che puniscono ingiuria, diffamazione, offesa all’onore e al decoro di una persona, percosse e lesioni, con le relative aggravanti (motivi abietti e futili).

          Quindi se le leggi a tutela di comportamenti delittuosi contro persone di orientamento omosessuale già ci sono nel nostro ordinamento, lei afferma forse che la magistratura non sta applicando leggi dello Stato?

          1. cornacchia

            1) Secondo i principi metagiuridici che, in questo frangente storico, i gruppi che si oppongono a questa legge stanno sostenendo, la diffusione di idee naziste e/o fasciste sarebbe da considerare una libertà, in quanto non si traduce necessariamente in una violenza.
            A mio avviso, delle affermazioni che, lungi dal sollecitare la riflessione su un determinato argomento o dall’esprimere la personalità del dichiarante, non hanno altro scopo che quello di suscitare odio verso il prossimo non sono libertà. E questo vale sia per chi sostiene che i ebrei siano una razza moralmente inferiore, sia chi afferma che gli omosessuali facciano schifo. Non capisco la differenza.
            2) Il fatto che l’Italia tolleri l’omosesualità significa che la discrimina, visto che le persone hanno il diritto al rispetto, non alla mera tolleranza, che si riserva a chi abusa della propria libertà.
            3) Quando il pro-sindaco di Treviso disse che “voleva fare pulizia etnica dei gay” (impiego un altro termine) fu accusato, ma mandato assolto. Se avesse detto “voglio fare pulizia etnica degli ebrei” sarebbe stato discriminato. La magistratura ha applicato correttamente la legge Mancino che colpisce l’invito alla discriminazione soltanto se rivolto a certe categorie di persone. E ciò è sbagliato.
            4) Non ho capito perché se un omosessuale dice che la propria relazione è bella starebbe facedo un’indebita propaganda, se lo dice un eterosessuale è libertà. Gradirei risposte pacate.

          2. Gianluca Mariani

            1) Non so a quali gruppi lei faccia riferimento quando dice che “… i gruppi che si oppongono a questa legge stanno sostenendo, la diffusione di idee naziste e/o fasciste sarebbe da considerare una libertà, in quanto non si traduce necessariamente in una violenza.” Si riferisce forse ai naziskin? Perchè qui non ho mai visto scritta una cosa simile.

            Ho tentato di spiegare che la legge in questione è stata promulgata vent’anni fa nell’ambito di un quadro normativo ben specifico (le Disposizioni transitorie e finali della Costituzione della Repubblica e le leggi seguenti) per contrastate una sola e precisa fattispecie: quella della ricostituzione del partito fascista e delle possibili finalità antidemocratiche proprie del partito fascista (vedi naziskin). Suppongo non le sfugga il ruolo che il fascismo ha avuto nella storia italiana e nel dramma della Seconda Guerra Mondiale.

            Per questo i legislatori ritengono che la ricostituzione del partito fascista non sia legittima: perchè, con le sue manifestazioni, potrebbe costituire un pericolo per la democrazia in Italia. Questa è la differenza tra l’apologia del fascismo e l’ingiuria e la diffamazione: entrambi sono reati perseguiti dalla legge ma il primo implica anche rischi per la democrazia nel nostro Paese.

            2) Non mi pare serio giocare con le parole: quando si dice che il Pew Research Center indica l’Italia come l’ottavo paese (su una lista di 190) più tollerante al mondo nei confronti dell’omosessualità significa che il nostro Paese è tra i primi di un lungo elenco dove non è possibile segnalare atti di intolleranza SERI E DIFFUSI nei confronti di cittadini di orientamento omosessuale. Non mi pare di vedere ostracismo o discriminazione nel mondo dell’arte, della cultura, della televisione, della stampa, della moda, della politica, del lavoro per cittadini di orientamento omosessuale (se serve posso citarle numerosi casi di cittadini che primeggiano in ciascuno di questi campi).
            Utilizzare magari invece un singolo caso – che va condannato senza scusanti – per sostenere che 60 milioni di persone sono dei discriminatori è intellettualmente disonesto. Sarebbe un po’come dire che chi è a favore di questa legge è un cristianofobo perchè qualche imbecille poco avvezzo al rispetto per il proprio prossimo su questo sito ha postato bestemmie con il deliberato fine di offendere (non credo le sia sfuggito quanto accaduto nelle scorse settimane).

            3) Riguardo al suo esempio sul pro-sindaco di Treviso – episodio che non conosco – non è vero che la magistratura “… ha applicato correttamente la legge Mancino”: semplicemente la Legge Mancino non è stata applicata perchè riguarda un altro tipo di reato, cioè la ricostituzione del partito fascista. Le ripeto, la Legge Mancino NON E’ MAI STATA APPLICATA SE NON NEL CASO DI SPECIE e ha perseguito solo i reati connessi alla ricostituzione del partito fascista, MAI altri reati.

            4) Nessuno ha mai sostenuto che “… se un omosessuale dice che la propria relazione è bella starebbe facedo un’indebita propaganda, se lo dice un eterosessuale è libertà”. Qui si afferma che una legge speciale – che ha forza di legge superiore a tutte le leggi ordinarie – non può essere utilizzata per impedire ad un cittadino di esprimere liberamente le proprie convinzioni sul tema in questione.

            Mi contraddica se sbaglio, ma non ho mai visto nessuno arrestato e condannato a 6 anni di carcere oppure alla confisca dei beni dell’associazione di cui fa parte oppure alla privazione dei diritti politici oppure del passaporto quando propugna i propri convincimenti in ordine all’omosessualità. Mentre questo è quanto si sta proponendo con la proposta di legge in esame in parlamento.

            Come le ho già segnalato, ci sono sette articoli del codice penale che puniscono ingiuria, diffamazione, offesa all’onore e al decoro di una persona, percosse e lesioni, con le relative aggravanti (motivi abietti e futili) e con le relative pesanti pene anche nel caso in cui questi reati siano commessi ai danni di un cittadino che si dichiara omosessuale. Non esiste quindi alcun vuoto legislativo in ordine alla repressione di comportamenti delittuosi contro persone di orientamento omosessuale. Affermare il contrario con competenza di causa (altrimenti bisogna prima informarsi) significa mentire consapevolmente.

            Mi auguro di averle chiarito il mio pensiero. Pacatamente.

          3. cornacchia

            La ringrazio per la risposta, appunto pacata.
            1) Faccio riferimento alla associazione “Uomini Donne e Bambini” che è stata sostenuta su queste pagine.
            La legge Mancino punisce l’istigazione alla discriminazione ed alla violenza per motivi di sesso, di razza, di etnia e di religione. Di norma questi comportamenti li tengono i naziskin (e, sotto il profilo politico, la legge è rivolta contro di loro), ma, sotto il profilo giuridico, tutti coloro che si macchiano di tali ingiustizie sono punite.
            Quanto al fascismo, è chiaro che il divieto contenuto nella costituzione è illiberale: il fascismo non si è macchiato di atrocità in misura maggiore del comunismo e dei partigiani, ma soltanto il primo è vietato, i secondi addirittura elogiati. Questo divieto andrebbe rimosso.
            2) La discriminazione non v’è solo in presenza di divieti legislativi (non ve n’erano nemmeno al tempo del fascismo), ma anche allorché, di fatto, il pregiudizio e la stigmatizzazione impedisca il pieno sviluppo della personalità umana.
            Negare che, epr molti, gli omosessuali siano percepiti come degli “anormali” da nascondere mi sembra negare la realtà.
            Evidente la condanna delle bestemmie cui lei allude.
            3) Se dico che “voglio fare pulizia etnica degli ebrei”, non ingiurio la singola persona, ma commetto il reato di cui alla legge Mancino, a prescindere che io sia un neonazista, un comunista o un democristiano. Se dico “voglio fare pulizia etnica dei …” non è reato. Non capisco quale sia la differenza.
            4) Mi riferisco alla legge russa che, appunto, dovrebbe essere considerata una violazione del diritto naturale alla libertà affettiva e d’espressione.
            Mi auguro che, in Italia, nessuno venga mai punito perché dice che l’omosessualità è una grave depravazione, ma, parimenti, che nessuno venga mai punito perché dice che l’omosessualità è normale (cioé rispettabile quanto l’eterosessualità).

          4. cornacchia

            Se dice che “le manifestazioni per abrogare una legge russa suppongo le faranno i russi” significa che, in materia di libertà, non crede a quel diritto naturale che propugna in tema di matrimonio.
            I diritti naturali sono universali e devono beneficiarne tutti gli uomini, a prescindere dalla loro appartenenza nazionale.
            Così, se (giustamente) si condanna la legge francese che istituisce il matrimonio gay (perché secondo il diritto naturale il matrimonio è fra uomo e donna), allo stesso modo si deve condannare la legge russa che limita la libertà d’opinione e di espressione sessuale (perché secondo il diritto naturale gli omosessuali hanno le stesse libertà degli etero).

          5. Gianluca Mariani

            Significa che lei non può servirsi di una legge ingiusta applicata in un’altra nazione come scusa per imporre una legge ancora più ingiusta nella sua nazione, consapevole che avrà modo di usare uno strumento legislativo pensato per scongiurare pericoli per la democrazia per limitare invece nel suo interesse l’esercizio dei diritti democratici di suoi concittadini.

            A proposito di diritto naturale le offro una definizione del termine: “Per diritto naturale s’intende, in senso latissimo, UN DIRITTO CHE HA PER SUO FONDAMENTO, immediato o mediato, LA NATURA e che quindi proprio per tale fondamento si distingue dal diritto positivo, jus in civitate positum, la cui fonte di produzione è invece empiricamente e storicamente individualizzata: il legislatore, il giudice, la comunità (secondo che si abbia produzione legislativa, giudiziaria, o consuetudinaria del diritto). A seconda delle concezioni, si fa poi consistere il diritto naturale ora in un compiuto sistema di norme, ora in un complesso di principi operativi, ora persino in un unico principio, fermo restandone in tutti i casi il fondamento naturale” Cotta S. voce Diritto Naturale in Enc. Dir. Vol. XII, pag. 647

            Si intende quindi quell’insieme di precetti, di norme, che, per usare un’espressione particolare, “sta scritto nel cuore degli uomini”, che “l’osservazione della realtà ci impone”; uno statuto giuridico, cioè, che, a prescindere dalla sua formulazione espressa nell’ordinamento, la collettività dei consociati sente indubitabilmente proprio (storicamente il diritto alla vita, alla libertà ed alla proprietà, unitamente al diritto al nome, all’identità personale e alla famiglia, come già teorizzava Locke nel diciassettesimo secolo nel suo “Trattato sul governo”).
            Il diritto naturale si contrappone al diritto positivo che consiste nell’insieme delle norme “vigenti”, di quei precetti, cioè, che in un dato momento storico rappresentano l’ordinamento giuridico di uno Stato.
            Se da un lato, dunque, la fonte del diritto positivo è l’Autorità del Potere Pubblico ( lo Stato), il diritto naturale trova la sua legittimazione in una serie di concezioni filosofiche e politiche che precedono la fondazione stessa dello Stato.
            Per questa ragione il DIRITTO NATURALE E’ CANONE VALUTATIVO DEL DIRITTO POSITIVO, della sua giustezza, della sua equità ed, infine, della sua “ legittimità”.

            Per intenderci, senza il diritto naturale – ogni uomo ha pari dignità e la vita è inviolabile – nessuno potrebbe condannare i crimini atroci perpetrati dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale o dai sovietici con le purghe staliniane: tutti gli aguzzini avevano agito obbedendo a leggi dello stato! Ma, trattandosi di leggi contrarie al diritto naturale, profondamente ingiuste, che il cittadino non è tenuto a rispettare, anzi, che dovrebbe combattere (come molti coraggiosi in quell’epoca hanno fatto!).

            Giusto per avere chiaro di cosa stiamo parlando quando usiamo il termine “diritto naturale”: non quello che io voglio ma come la realtà è fatta.

          6. cornacchia

            Non disapprovo quello che Lei, con molto acume intellettuale, ha espresso. Mi permetto solo di rammentare che, per Locke, i cinque diritti naturali erano quelli alla vita, alla libertà, alla proprietà, alla difesa ed alla vendetta.
            Volevo capire se Lei ritiene contraria al diritto naturale la legge russa come io ritengo contraria al diritto naturale la legge francese sui matrimoni gay.

            Il problema è che molti travisano il concetto di legge naturale, affermando, brutalmente, che, siccome la procreazione (cui viene ricondotta la natura) avviene fra uomo e donna, gli altri rapporti andrebbero nascosti.

          7. Michele

            Ah sì, quale sarebbe il diritto naturale secondo il quale gli omo hanno le stesse libertà degli etero e perché, sembra di capire, sarebbe compatibile con la restrizione del matrimonio a 1 uomo + 1 donna? Sembra plasmabile così a piacimento questo diritto naturale…
            Per quanto riguarda la legge Mancino, potrebbe tranquillamente essere abolita. Nel 1993 fu emanata perché lo chiedeva una minoranza anche se effettivamente tutela tutti (anche un cattolico picchiato da un ebreo perché cattolico). Mentre l’estensione che si chiede riguarda SOLO gli omosex (quindi se uno di questi picchia un etero perché etero, non scatta l’aggravante). Si dirà che è un’ipotesi remota, ma una legge dovrebbe tutelare TUTTI i soggetti e non solo particolari minoranze.
            Poi non capisco perché la si vuole estendere solo ai gay: se bisogna impedire i crimini d’odio bisogna anzitutto inserirci il tifo calcistico dato che capitano, con molta più frequenza degli episodi di “omofobia” che tifoserie se le diano di santa ragione solo perché appartenenti a fronti opposti. Non è odio questo? D’altronde vanno tutelate tutte le categorie di persone, o no?

          8. cornacchia

            “Quale sarebbe il diritto naturale secondo il quale gli omo hanno le stesse libertà degli etero?”
            Proprio perché si tratta di diritto naturale non sono in grado di citarLe l’articolo di legge.
            Il principio è che una persona che, per diritto naturale, è libera non può subire limitazioni se non viola la libertà degli altri.

            “Perché, sembra di capire, sarebbe compatibile con la restrizione del matrimonio a 1 uomo + 1 donna?”
            Perché gli omosessuali possono continuare a vivere apertamente le proprie relazioni sessuali, senza che nessuno li discrimini, offenda, reprimi, biasimi, etc… e, nel contempo, il negozio di matrimonio essere contratto soltanto da un uomo e da una donna.

            “D’altronde vanno tutelate tutte le categorie di persone, o no?”
            No, secondo me vanno tutelate tutte le persone, non tutte le categorie di persone.
            E’ proprio ciò chi non vuole chi sostiene che un tipo di personalità vada offesa perché non conforme ad uno standard naturale, come se la dignità (e, dunque, la libertà d’espressione) discendesse da una caratteristica e non dalla mera appartenenza al genere umano.

          9. Michele

            Il diritto naturale liberale che lei difende vale nell’ipotetico stato di natura, quando, dopo l’altrettanto ipotetico contratto sociale, si passa allo stato civile (passaggio necessario dato l’instabilità di quello di natura), vige il diritto positivo.
            Ora, nella sua frase:

            Il principio è che una persona che, per diritto naturale, è libera non può subire limitazioni se non viola la libertà degli altri.

            sta l’aporia di questo giusnaturalismo. Siccome ci troviamo nello stato civile, la definizione del limite spetta allo stato (che non segue più lo “stato di natura”) e non più al diritto naturale del singolo individuo, che è ovviamente subordinato a ciò che il diritto positivo decide, perché nella situazione di conflitto ormai il diritto naturale non vale più.
            Dunque la persona è libera della libertà che concede lo stato e non di quello di un ipotetico diritto naturale. Da qua poi le origini del giuspositivismo che si svilupperà nei secoli successivi.

          10. cornacchia

            Il diritto positivo sorge dal contratto sociale, il quale serve a preservare i diritti naturali dell’uomo, fra cui la libertà.
            Rilevo comunque che la Sua opinione contrasta, oltre che con la mia, anche con quella del commentatore che precede e con la teoria giusnaturalista della Chiesa.

I commenti sono chiusi.