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La macchina del progressismo costa ai francesi quasi 8 miliardi l’anno

Di Mauro Zanon
21 Maggio 2024
L’inchiesta di due giornalisti sul «vero costo» per i contribuenti delle associazioni, delle Ong e degli organismi statali che propagandano l’ideologia woke. Dal gender all’accoglienza indiscriminata dei migranti
Manifestazione a Parigi per la regolarizzazione degli immigrati senza documenti, 25 marzo 2023
Manifestazione a Parigi per la regolarizzazione degli immigrati senza documenti, 25 marzo 2023 (foto Ansa)

Parigi. «Non è successo tutto per caso. Il progressismo non si è imposto con la sua forza. È stato finanziato e lo è ancora oggi, in maniera sempre più potente». Emmanuel Rechberg, giornalista economico del magazine L’Incorrect, e Wandrille de Guerpel, giornalista specializzato di questioni sociali per la stessa rivista, hanno passato due anni a setacciare i conti di decine di associazioni, Ong e commissioni lautamente sovvenzionate dallo Stato francese per propagare nella società le ideologie woke, gender e decoloniale: pagate a tempo pieno per imporre la nuova doxa progressista. Dal lavoro di ricerca dei due giornalisti è nato Le vrai coût du progressisme (L’Artilleur), inchiesta che per la prima volta dettaglia la spesa del progressismo in Francia, mostrando fino a che punto «la neutralità giusta e benevola del servizio pubblico abbia ceduto il passo alla militanza».
Non si salva nemmeno la nazionale di calcio
«È l’intero Stato a partecipare alla diffusione e alla promozione di qu...

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