Il suggerimento è venuto da Repubblica. Pietro Scoppola, il 18 aprile, incitava il nuovo Cesare a fasciarsi nel vessillo della Costituzione, a innalzare le bandiere del Partito Morale, a trasformare il referendum sulla devoluzione in un confronto ad alta demagogia risorgimentale. E così, tanto per dare un po’ di pace al Paese, Prodi è salito a Milano per darsi forza tonitruante e allentare le tensioni interne al suk che già si profila a Roma. È venuto nella capitale di quel Nord che gli ha plebiscitato contro per fare un po’ di manfrina demagogica e, soprattutto, trasfondere altro sangue ds nella sua personale leadership. È venuto a passo di bersagliere, con la bandiera italiana che garriva nell’aria e il pensiero a un’investitura da premier che vorrebbe subito, senza attendere né i tempi della Costituzione né quelli di certe verifiche alla Giunta parlamentare per le elezioni. Adesso anche Ds (e Margherita) dovranno fare marcia indietro, oltre che su D’Alema alla Camera, anche sulla via del federalismo che, a dire il vero, intraprese nel 2001 lo stesso governo di sinistra con la riforma del Titolo V.
Come al solito Prodi conta di vincere il referendum grazie ai salotti buoni e alla disinformazione. Ma gli italiani informati sanno già bene che, come capita negli Stati Uniti o in Germania, una repubblica federale non è la fine dell’unità della nazione. Anzi. È la fine dello statalismo centralista che ruba alla nazione e ridistribuisce alle clientele. In Italia non solo la devoluzione è oggi un bizzarro termine che non ha cambiato niente delle tradizionali articolazioni statali. Ma finché non si farà il federalismo fiscale la devoluzione è solo una parola vuota. Intanto l”egoista’ e ‘berlusconiana’ Lombardia (non le ‘generose’ e ‘democratiche’ regioni rosse) è quella che di tutte le regioni d’Italia versa il maggior contributo di solidarietà al sud. E sono ogni anno quasi quattro miliardi di euri. Contro i 99 milioni della cheguevariana Toscana. E Prodi è venuto a Milano per darci lezioni di unità e solidarietà nazionale. Ridicolo.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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