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«L'Italia esce rafforzata dalle elezioni europee perché si dimostra il paese più stabile del Continente, oltre che il cardine dello scivolamento a destra caratteristico di tutta l'Ue». Giovanni Orsina, professore di Storia contemporanea e direttore della School of Government alla Luiss Guido Carli, non ha la sfera di cristallo ma come dimostra l'intervista rilasciata a Tempi un mese fa aveva anticipato alla perfezione i risultati del voto. Il dato più importante, spiega a Tempi il politologo commentando l'esito delle urne, «non è tanto quello relativo al numero degli europarlamentari ottenuto dalle diverse famiglie europee, ma quello sui cambiamenti che si sono verificati in molti stati. Su tutti, ovviamente, Francia e Germania».
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