
Gli italiani vorrebbero almeno due figli, ma non li fanno

«Bisogna favorire la libertà di fare figli», aveva detto – e ripete come un mantra da quando è al governo – Eugenia Roccella, ministra della Famiglia, della Natalità e delle Pari opportunità al convegno organizzato da Tempi a Roma. Roccella aveva parlato del desiderio, spesso frustrato, delle donne italiane ad avere almeno due figli, del valore sociale della maternità da recuperare, chiedendo «l’aiuto di tutti», in particolare delle aziende, per costruire un mondo del lavoro che sia pensato per venire incontro alle necessità delle madri: «Oggi le donne sono molto libere di non avere figli, mentre noi dobbiamo favorire la loro libertà di averli». Nell’opinione pubblica, aveva aggiunto la ministra, «il tema è ancora recepito in modo accademico e astratto, cioè non riguarda direttamente la vita delle persone».
Denatalità, un problema per il 74 per cento degli italiani
Ma adesso che il tema demografico sembra finalmente avere fatto breccia nella politica, e anche il Papa non ha paura a parlarne con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul palco degli Stati generali della natalità, e l’esecutivo promette misure importanti per fare cadere gli ostacoli economici, è interessante vedere se e quanto il desiderio di essere madri e padri è sentito nella popolazione. Viene in soccorso il report FragilItalia “La crisi demografica italiana: famiglia, denatalità, figli”, elaborato da Area Studi Legacoop con Ipsos e pubblicato ieri. Secondo questa ricerca, la voglia di fare figli e creare una famiglia nei giovani italiani c’è, molto più di quello che si pensa. Quello che manca sono le condizioni per realizzare questo progetto.
Al netto dei monologhi sanremesi sulle donne che si sentono costrette a fare figli perché così fan tutte e delle editorialesse su giornali che parlano sempre più soltanto a se stessi, scopriamo che la denatalità è un problema avvertito come urgente dal 74 per cento degli italiani (molto urgente per il 33 per cento) e che sette under 30 su dieci vorrebbero almeno due figli, e un buon 25 per cento ne vorrebbe addirittura tre o quattro. Commentando la ricerca, il presidente di Legacoop Simone Gamberini ha detto che per affrontare la questione demografica occorre «comprendere l’intreccio di ragioni economiche, sociali e culturali che muovono la vita e le scelte delle persone e trasformano la società italiana».
Perché si fanno pochi figli in Italia
Secondo gli intervistati, tra le cause del fatto che in Italia si fanno sempre meno figli ci sono gli stipendi bassi e il costo della vita (70 per cento), la precarizzazione del lavoro (63), la mancanza di sostegni pubblici per i costi da affrontare per crescere i figli (59 per cento), la mancanza di servizi per le famiglie diffusi e accessibili a tutti (57 per cento). C’è poi un diffuso timore di perdere il posto di lavoro in caso di maternità: a dirlo è il 61 per cento delle donne, e in generale quasi l’80 per cento delle donne teme conseguenze negative per il proprio lavoro. Una donna costretta a scegliere tra maternità e lavoro non è libera, ha detto Giorgia Meloni agli Stati generali della natalità.
Le donne «non sono effettivamente libere di avere figli se lo desiderano», aveva detto Eugenia Roccella presentando in Senato le linee guida del suo ministero, «Anzi, nonostante lo desiderino. Nel momento in cui si è smagliata e dispersa quella rete parentale che un tempo sosteneva le madri, le donne sono alle prese con le difficoltà che tutti conosciamo, dai tempi della vita urbana alla conciliazione famiglia-lavoro, e la maternità diventa un ostacolo alla realizzazione personale, sul piano professionale e non solo».
Un groviglio di vincoli e preoccupazioni da sciogliere
Fragili e spesso schiacciati dalle preoccupazioni ma consapevoli che fare una famiglia e avere figli sia qualcosa che vale la pena di tentare: questo il ritratto degli italiani, e dei giovani, che emerge dalla ricerca di Legacoop. «È evidente che una società laicizzata osservi in modo sempre più pragmatico il tema famiglia», ha aggiunto il presidente Gamberini, «ma colpisce che quasi un quarto dei giovani aspiri ad avere tre o più figli». Un aspetto decisivo, questo, perché come spiegava al convegno di Tempi lo statistico Roberto Volpi, «il primo figlio ci annega, il secondo ci salva».
Accanto a questo desiderio, però, ha detto ancora Gamberini, «emerge con chiarezza tutto il groviglio di vincoli e preoccupazioni che gravano sulle nuove generazioni e specialmente sulle donne, e che si riflettono direttamente all’interno delle famiglie italiane. Deve essere questo il target delle politiche pubbliche: il compito collettivo è diminuire o almeno alleviare questo groviglio garantendo lavoro, redditi e servizi. Solo così si combatte l’inverno demografico». Dopo quello del Papa, un altro assist al governo Meloni, che dice di volere affrontare seriamente il problema della denatalità. Questa volta direttamente dagli italiani.
Foto di Sandy Millar su Unsplash
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