
Italia, record denatalità. Non è un paese per bambini (e lo sarà sempre meno)
Altri 12 mila bambini in meno rispetto al 2011. Lo dicono i dati pubblicati dall’Istat per l’anno 2012. I 534.189 mila nati segnano il record peggiore dalla data dell’Unità d’Italia. Il calo, pari al -2,3 per cento, segue un andamento già registrato nel 2011, con 24 mila nascite in meno rispetto al 2010. Il poco lusinghiero record riguarda il saldo negativo tra le nascite e i decessi (612.883), pari a -78.697 unità. «Un picco negativo mai raggiunto prima», dicono all’Istat.
Il decremento, seppur contenuto, si registra in tutte le aree del Paese, ma colpisce che riguardi in particolare le Regioni del Sud e nel Centro (-2,5 per cento), quindi le due Isole (-2,3 per cento). Tuttavia, anche il Nord-est (-2,1 per cento) e il Nord-ovest (-2,0 per cento) presentano diminuzioni di poco inferiori. In tutto siamo quindi 60 milioni di abitanti.
CI SONO POCHE DONNE. Al contrario, pur continuano ad aumentare, i parti stranieri salgono proporzionalmente di meno rispetto a prima: passando dai 30 mila nati (4,8 per cento) nel 2000, agli 80 mila (14,9 per cento) del 2012, ma con un maggior numero di straniere sul suolo italiano. Anche le famiglie emigrate cominciano a fare meno figli, adottando il modello italiano.
Ma alla causa principale dell’andamento, che sono le donne in età riproduttiva (15-49 anni) poco propense alla procreazione, ora si inizia a pagare anche il numero decrescente delle potenziali madri, dovuto al prolungato calo delle nascite iniziato a metà degli anni Settanta, con effetti che saranno ancora più rilevanti in futuro. Per lo stesso motivo anche i numeri sulle famiglie italiane non fanno ben sperare. I nuclei registrati all’anagrafe sono 25 milioni e 873mila circa, con un numero medio di componenti di 2,3. Il che significa che le cifre non sono sufficienti a sostenere un ricambio generazionale.
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3 commenti
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Il problema della denatalità in Italia é certamente dovuto a fattori culturali e sociologici, alle cattive influenze sulla società italiana venute principalmente dal Sessantotto e dal femminismo. Ma va detto anche che lo Stato non mette nelle condizioni economiche favorevoli le coppie a mettere al mondo più si un figlio, di fatti oggi, purtroppo, famiglia numerosa é spesso sinonimo di famiglia povera, ed é una vergognosa ingiustizia da eliminare!
I figli sono il futuro della società e della Nazione, e non si può trascurare il problema della denatalità come si é fatto in questi 35 anni. Bisogna consentire a chi vuol avere una numerosa discendenza di poterla avere, e invece di ostacolarla nella sua volontà, che così facendo potremmo raggiungere il livello di sostituzione 2,1 figli per donna.
Il paese più cattolico e in cui si fanno meno figli: incredibile! Il problema è che in Italia sia è sempre fatto della maternità un feticcio mariano, esaltando la donna-madre e tessendone le lodi, ma senza mai una legislatura che pensasse venire in contro alle madri dopo il periodo di puerperio.