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Sulla Nuova Bussola quotidiana Stefano Magni scrive: «La Cina ne esce comunque bene, perché mostra il suo impegno anche in un terreno diplomatico, quale è il Medio Oriente, che sinora le è estraneo. La mediazione di Pechino va infatti letta come una competizione con gli Usa, che proprio in queste settimane stanno mediando con Israele ed Emirati Arabi Uniti. E mirano ad ottenere, per Gaza, una soluzione ovviamente molto diversa: una missione internazionale temporanea a Gaza, formata soprattutto da paesi arabi sunniti. Gli Emirati sono disposti a inviare proprie truppe, previo un invito formale dell’Autorità nazionale palestinese. Allora la Cina, puntualmente, contrappone una soluzione solo palestinese, senza interventi esterni. E fa leva sul nazionalismo arabo (laico e islamico) per creare un blocco antioccidentale. In questo trova anche delle sponde, fra gli attori regionali: non solo la Russia, ma anche la Turchia ha accolto con favore l’accordo siglato a Pechino. “Siamo lieti che le...
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