Iene, Cobas e propaganda. Ma i lombardi non sono rimbambiti

Di Emanuele Boffi
05 Maggio 2020
Eccola l'inchiesta contro la Regione. Ma la storia delle mascherine va raccontata tutta e per intero. E un sondaggio rimasto "nascosto"

Eccole le Iene, ci chiedevamo dove fossero finite. Puntualmente, dopo un servizio della trasmissione Mediaset e un esposto dei Cobas è stata aperta un’indagine su idoneità, costi e aggiudicazione della fornitura delle mascherine prodotte dalla Fippi di Rho, azienda incaricata dalla Regione Lombardia di produrre mascherine. L’inchiesta, nella quale sono ipotizzati i reati di truffa e frode nelle pubbliche forniture, è per ora a carico di ignoti.

IL VIDEO DELLE IENE (E QUELLO DELL’ASSESSORE)

Le Iene esultano sul loro sito, dove ripropongono il servizio nel quale compare anche l’assessore all’Ambiente e clima Raffaele Cattaneo. È ovvio dove batta il cuore delle Iene e cosa il servizio miri a dimostrare. Chi, però, volesse realmente sentire anche “l’altra campana”, può guardare il video integrale dell’intervista dell’inviata delle Iene che l’assessore Cattaneo (che lamenta, tra le altre cose, che Alice Martinelli si sia presentata dicendo di dover fare un servizio per i notiziari di Mediaset) ha pubblicato sulla sua pagina Facebook. Sulla stessa, Cattaneo ha pubblicato anche «tutta la documentazione ufficiale che attesta che quelle mascherine sono state confezionate con un tessuto che ha superato i severi test del Politecnico di Milano. Per tutti quelli che ancora non lo sapessero, questo materiale ha superato anche tutte le prove richieste dall’Istituto Superiore della Sanità, che sono le stesse previste per la certificazione con marchio CE. Inoltre, questo tessuto ha un potere filtrante alla dimensione del virus superiore a quello di molte mascherine certificate». (Chi, poi, volesse sapere la vera storia della mascherine lombarde, legga qui. A noi viene quasi il sospetto che quella contro la Regione Lombardia sia una “vendetta”).

SETTIMANE E SETTIMANE DI SPUTAZZI

Ma cosa volete che vi diciamo? È la solita vecchia storia che vediamo ripetersi da anni da parte di tre attori che recitano sempre lo stesso copione: tv, sindacati, procure.

Lo ripetiamo per l’ennesima volta: Regione Lombardia non è l’Eden, non è un ente infallibile e sono stati commessi degli errori. Sul prossimo numero del mensile Tempi ne parleremo diffusamente, mettendo in rilievo quella che è la vera questione che ha mostrato il virus, e cioè la debolezza della medicina territoriale lombarda. Lì si può intervenire per modificare e correggere quello che è il “modello lombardo” (che resta un “modello” perché ha saputo integrare intelligentemente il pubblico col privato e che ha una sanità eccellente); ma, appunto, un conto è ragionare a partire dai numeri, spiegando cosa è successo con la riforma della sanità targata Maroni, un conto è sputazzare su giornali e tv.

E QUESTO SONDAGGIO?

E a proposito di sputazzi. Dopo mesi in cui ci siamo sentiti ripetere che la Regione Lombardia ha fatto morire i suoi cittadini; dopo che abbiamo letto che le sue amministrazioni hanno privilegiato il business (Serra); che i suoi amministratori sono dei mafiosi (Saviano); che vanno commissariati (Majorino); che vanno statalizzati (Orlando); ecco che Swg – istituto demoscopico di cui sono note le simpatie – pubblica un sondaggio che certifica che il 60 per cento dei lombardi ha un giudizio positivo sulla sanità della regione. Dato che da parte degli sputazzatori ci pare che la notizia sia stata bellamente ignorata o nascosta, la ri-diamo noi. Così, più che altro a nostro conforto: non tutti sono rimbambiti dalla propaganda di regime.

Foto Ansa

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.