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Giovane cristiana lapidata e bruciata dai compagni islamici in Nigeria

Deborah Yakubu frequentava un college di Sokoto, dove vige la sharia, ed è stata brutalmente uccisa per un messaggio vocale su whatsapp in cui chiedeva: «E chi sarebbe il profeta Maometto?»

Leone Grotti
14/05/2022 - 6:25
Esteri
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La giovane cristiana Deborah Yakubu, uccisa in Nigeria, a Sokoto, per presunta blasfemia dai compagni musulmani
La giovane cristiana Deborah Yakubu, lapidata e bruciata dai compagni musulmani a Sokoto, in Nigeria, per false accuse di blasfemia

Una giovane studente cristiana è stata lapidata e bruciata dai suoi compagni musulmani in Nigeria dopo essere stata accusata di blasfemia. L’assassinio è avvenuto giovedì presso il college Shehu Shagari di Sokoto, capitale dell’omonimo stato nella parte nord-occidentale del paese. Il video dell’omicidio, diffuso online, ha scatenato un’ondata di indignazione e proteste in Nigeria e il governo è stato costretto a chiudere l’istituto.

Il messaggio audio di Deborah

La ragazza brutalmente uccisa si chiamava Deborah Yakubu e studiava economia. Mercoledì scorso il gruppo Whatsapp che condivideva con i compagni di corso per l’invio di materiale di studio e notizie sugli esami è stato riempito, per l’ennesima volta, di una catena islamica con lodi al profeta Maometto che minacciava l’inferno per chi non l’avesse condivisa.

Stufa di ricevere questo genere di messaggi, Deborah ha postato sul gruppo questo messaggio vocale:

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«Per carità di Dio, non ci accadrà proprio niente. Questo gruppo non è stato creato per essere riempito di informazioni inutili, ma per notizie inerenti ai compiti e agli esami. E chi sarebbe il profeta Maometto?».

Le accuse di blasfemia

Rendendosi conto che il messaggio poteva essere male interpretato, Deborah ha poi cancellato il messaggio vocale, che però alcuni compagni di college avevano già condiviso con altri musulmani. Sokoto è uno dei tanti stati a maggioranza islamico della Nigeria nei quali vige la sharia.

Il giorno dopo, accusando la giovane cristiana di blasfemia, un’orda di musulmani ha cercato di prenderla per ucciderla. Gli agenti di sicurezza del college, per sottrarla alle violenze, l’hanno portata in una cella dove solitamente vengono rinchiusi i ladri scovati a rubare nel college.

Lapidata e bruciata dai musulmani

Ma la folla è riuscita a fare irruzione nella cella e a prelevare la ragazza, prima di dare fuoco all’edificio. Trascinata Deborah all’aperto, i musulmani l’hanno prima bastonata e lapidata a morte, poi le hanno gettato addosso dei copertoni e le hanno dato fuoco. Nel video dell’omicidio si vede un giovane agitare soddisfatto una scatola di fiammiferi ridendo: «Questi sono i fiammiferi con cui le ho dato fuoco».

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La polizia, informata dal college, ha cercato di intervenire per fermarli ma non ha potuto fare niente. Il governo ha promesso di arrestare i colpevoli e ha chiuso temporaneamente l’istituto.

«Atto disumano. Preghiamo per Deborah»

In un messaggio diffuso sul sito della diocesi, il vescovo di Sokoto, Matthew Kukah ha scritto:

«Sono rimasto scioccato dalla notizia della tragedia avvenuta al college Shehu Shagari, che ha portato al raccapricciante omicidio di Deborah Yakubu. Noi condanniamo l’incidente con la massima fermezza e chiediamo alle autorità di investigare i fatti e di assicurare che i colpevoli siano assicurati alla giustizia. L’unico obbligo che abbiamo verso la famiglia, i suoi compagni e le autorità scolastiche è assicurare che i colpevoli di questo atto disumano, a prescindere dalle loro motivazioni, vengano puniti secondo quanto prescritto dalla legge. Questo fatto non ha niente a che vedere con la religione. I cristiani convivono da sempre pacificamente con i loro vicini musulmani qui a Sokoto. Questo affare deve essere trattato come un atto criminale e giudicato secondo la legge. Chiedo a tutti i cristiani di Sokoto di rimanere calmi e di pregare per il riposo eterno dell’anima di Deborah. È la prima cosa che dobbiamo fare per lei. Possa Dio accoglierla in cielo e consolare la sua famiglia».

Cristiani perseguitati in Nigeria

La persecuzione dei cristiani non è purtroppo una novità nel paese africano. Secondo l’ultimo rapporto di Open Doors, la Nigeria è il paese dove muoiono più cristiani al mondo per la loro fede. Nel 2021 sono stati uccisi 4.650 cristiani, il 78% dei fedeli trucidati in tutto il mondo.

Nel paese più popoloso dell’Africa, dove i cristiani costituiscono poco più del 50 per cento della popolazione, i fedeli si trovano stritolati in una tenaglia letale costituita dai terroristi islamici di Boko Haram e Iswap da una parte e i mandriani musulmani Fulani dall’altra. I rapimenti e gli assalti a chiese e comunità sono ormai all’ordine del giorno. Come riportato da Tempi, nonostante l’impressionante aumento della violenza, gli Stati Uniti di Joe Biden hanno inspiegabilmente deciso di espungere la Nigeria dalla lista dei paesi che preoccupano dal punto di vista della libertà religiosa.

@LeoneGrotti

Tags: blasfemiaCristiani PerseguitatiIslamNigeriaSokoto
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