Francia. A Parigi ancora in vendita il libro che inneggia al jihad: «Dio vuole che i musulmani sterminino i politeisti»
BASTA LA FNAC. Tutti a prendersela con le scuole, le carceri e i siti internet dove i giovani si radicalizzano, ma per imparare certe dottrine è sufficiente andare alla Fnac. A Parigi, infatti, la famosa catena mette ancora sugli scaffali il libro La voie du musulman (La via del musulmano), la cui vendita in mille supermercati nel luglio scorso aveva scatenato una feroce polemica.
INNO AL JIHAD. Alcune frasi contenute nel testo scritto dallo sheikh algerino Abu Bakr al Jazairi sono «molto sensibili», per usare l’eufemismo della stessa Fnac e rimandano all’eterno problema dell’interpretazione dei testi sacri all’interno dell’islam. Ne riportiamo alcune: «Il jihad ha come scopo quello di comprendere e reprimere i miscredenti, nemici dell’islam e della comunità musulmana»; «I musulmani devono organizzarsi con ogni sorta di mezzo per fabbricare ogni tipo di armi in uso nel mondo»; «I musulmani devono anche perfezionare e migliorarsi nell’arte militare difensiva e offensiva per difendersi e attaccare al momento opportuno perché il verbo di Dio trionfi»; «L’eretico è il musulmano che rinnega la sua religione, diventa ebreo, cristiano o ateo. Gli si concede un totale di tre giorni per tornare all’islam e se rifiuta sarà passibile di pena di morte»; «Dio vuole che i musulmani sterminino i politeisti senza dare loro la possibilità di essere considerati come prigionieri».
«COME LA BIBBIA». Nonostante la strage del 7 gennaio e le polemiche che sono seguite, il libro è ancora in vendita alla Fnac, come dimostra l’inchiesta dell’Observatoire de l’islamisation. A luglio l’editore libanese del volume si era detto pronto a ritirarlo se il Ministero francese l’avesse richiesto. Ma il gabinetto del ministro degli Interni Bernard Cazeneuve ha replicato: «Non si possono vietare libri scioccanti. Se non si incita all’odio o si fa apologia di terrorismo, non si può vietarli. Sponsorizzare il jihad non è un delitto e non è penalmente rilevante. Se prendiamo la Bibbia, scopriamo che sono uguali. Anche nella Bibbia ci sono passaggi scioccanti, ma non per questo la vietiamo». Chissà se ora ha cambiato idea. Il libro, intanto, è ancora sugli scaffali.
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10 commenti
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“Svegli ” i collaboratori del ministro francese!Spero che questo governo reazionario di hollande venga spazzato via al più presto !
Non interpreta nulla.Nel corano e negli hadith c’è molto di peggio.
La Le Pen li farà sparire quei libri, e la Francia tornerà ad essere Francia, e non un’immensa banlieue algerina.
Altro clamoroso esempio di imbecillità ispirata alla “laicite’ politicamente corretta”: certo, da uno che si chiama Cazeneuve non è che ci si aspettasse chissà quale genialata, ma paragonare la Bibbia a un libro non sacro di teologia jihadista e’ pazzesco. La colpa non è dei libri sacri, ma di chi li interpreta in chiave violenta: e questo e’ un libro che interpreta il Corano istigando all’odio: la cosa allucinante è che se ne rende conto l’editore libanese e non il ministro francese…povera Europa!
Non mi sembra tanto eccessivo che crea più timore nel potere politico dei meravigliosi paesi civili (poco conta , dato il livellamento culturale, se si tratta di Spagna o Francia) un libro della Miriano che un libro filo terrorista.
Non mi sembra tanto eccessivo dire
Quali sono i passi scioccanti nella Bibbia? Ci sono dei passi dove si invita ripetutamente ad uccidere un altro essere umano? Io sono un po’ ignorante in materia ma non ricordo di aver mai letto ciò o sentito un prete dire ciò.
Esistono in Esodo, Giosue e Giudici. Sono applicazioni su larga scala della legge del taglione, nei confronti di nemici che irritano fortemente Dio perché occupano la terra promessa, inducono Israele agli idoli e compiono sacrifici umani. La Bibbia evolve assieme al popolo che ne è protagonista. Non si ferma li, come il Corano, proseģue per altre decine di libri, fino a Gesù che per amore del uomo si lascia uccidere e perdona i crocifissori.
Non spolo, Ocahalan: la Bibbia comanda di sterminare i nemici del popolo di Israele, un pericolo attuale costituito da vicini in armi: aramei, edomiti, amaleciti, ecc… Non si riferisce mai come tali a tutti i popoli che non professano la fede nel Dio unicio: non incita a combatterli o sottometterli, ma considera la guerra come strumento di difesa dai vicini che vogliono sottomettere Israele.
Il Corano afferma e tutta la storia dell’Islam lo dimostra come applicazione di quelle norme, che i miscredenti vanno contrastati e combattuti: e quando, per un motivo o un altro – a discrezione degli islamici, naturalmente – gli infedeli minacciano i Veri Credenti, anche uno solo di loro, questi, dovunque si trovino, sono tenuti a proclamare e a intraprendere insieme la guerra santa contro i nemici fino a sottometterli, non semplicemente a sventarne la minaccia.
Se, poi, è consigliabile non esporsi, essendo più forti i nemici, i musulmani devono agire per via diplomatica; se le circostanze esigono una tregua, tregua sia: ma è un “destino scritto” la lotta che gli islamici devono condurre ai non islamici, per conquistare non una – e una sola – terra che Dio gli ha dato, ma il mondo intero che Dio gli ha dato per goderne, sottomettendo i nemici di Allah e estirpando il male e la menzogna che oscurano la verità rappresentata dallla “religione natutrale del’umanità”.
Anche io ho sottolineato che non si riferivano a tutti i popoli in generale. Ho voluto rimarcare che quei versetti si riferiscono ad un epoca ben precisa della storia della salvezza. Il Corano generalizza esattamente come spieghi.