
La preghiera del mattino (2011-2017)
Flores d’Arcais: i credenti sono «civicamente minus habens», meglio isolarli dalla democrazia che «è atea»
È uscito in libreria “La democrazia ha bisogno di Dio” Falso!, il nuovo saggio di Paolo Flores d’Arcais, ateo militante e direttore di MicroMega, rivista della sinistra radicale e intransigente. Il libro fa parte della collana “Idòla” di Laterza, nella quale l’editore ha affidato a diversi autori il compito di demolire un’idea ciascuno (di qui anche lo schema seguito per la titolazione di tutti i pamphlet: un concetto seguito da “falso!”). Riportiamo di seguito qualche stralcio della recensione scritta da Marco Ventura per il Corriere della Sera.
«La democrazia è atea, imprescindibilmente». Paolo Flores d’Arcais pianta la sua tesi al centro del libro “La democrazia ha bisogno di Dio” Falso! (Laterza). La sbatte in faccia ai tanti per i quali, da Tocqueville in poi, la democrazia non sta in piedi senza Dio. La democrazia di Flores d’Arcais è il regno dell’autonomia e dell’autosufficienza dell’uomo. (…)
Ne discende l’incompatibilità con la democrazia di fonti d’ispirazione superiori, «dogmatica volontà irrelata», sovranità divina alternativa a quella umana. Se vuole stare nella dinamica democratica, non resta al credente che abbandonare ogni pretesa di dedurre norme direttamente o indirettamente dalla propria fede.
Dio può sopravvivere alla democrazia, secondo l’autore, solo accettando l’«esilio dorato nella sfera privata della coscienza» e ingiungendo ai suoi rappresentanti in terra di non interferire col governo repubblicano. Dio, infatti, non può che dividere la società e drammatizzare i conflitti; producendo una «ghettizzazione reciproca di stampo iper-feudale, cuius religio eius lex», oppure una «guerra civile di religione, per imporre come legge, erga omnes, la volontà del proprio Dio».
Giacché sempre di questo si tratta, scrive il filosofo: di ammantare della Maestà di Dio le proprie «ubbie, frustrazioni e altri spurghi dei fondali psichici».
I tentativi di sostenere il contrario, per Flores d’Arcais, sono fallaci; o peggio, pericolosi. Vengono dall’intransigenza cattolica di Wojtyla e Ratzinger, dal cripto islamismo di Tariq Ramadan; soprattutto, dai «democratici stanchi di lottare», come l’«agnostico» Habermas. L’ambizione di legittimare Dio nella sfera pubblica è invariabilmente, per l’autore, «mero revival di tradizionalismo teocratico». (…)
Nella logica repubblicana, il credente è «civicamente minus habens perché incapace di interiorizzare autonomamente la scelta pro-democrazia e in grado di riconoscerla solo affidandosi» all’autorità religiosa di riferimento. Se vuole integrarsi nel sistema democratico, egli deve pertanto appendere Dio all’attaccapanni, come fa lo scienziato prima di entrare in laboratorio: uscendo così dalla propria «condizione permanente di minorità». (…)
Flores d’Arcais afferma invece che la sua è «una ideologia» sopra le parti, che «fa corpo unico con la democrazia», un «habitus psicologico e morale» che non ha pretesa di universalità, agli antipodi delle tante divinità che soggiogano l’uomo.
Marco Ventura, Corriere della Sera
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29 commenti
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Ma allora per D’Arcais la Repubblica E’ Dio?
Forse più semplicemente ancora, per D’Arcais la Repubblica E’ IO!
E in ogni caso, Flores d’A. l’avrei voluto vedere in qualche situazioncella tipo questa qui
http://www.anrp.it/edizioni/porte_memoria/2008_01/pag_43_de_bernardis.pdf
filosofo…ahahah
@Paolo Flores d’Arcais. L’ateismo ha bisogno della ragione. Falso!
più volte Padre Livio ha sottolineato il fatto motivandolo teologicamente e sfidando chiunque ha trovare nella bibbia un riferimento alla “religione atea ” semplicemente non esiste. Perchè l’ateismo è’ idolatria pura. Tutto ciò che non ha un aggancio alla trascendenza ebraico-cristiana si nutre di qualsiasi idea che porta all’idolatria, perchè chi desidera e accoglie, a seconda del suo bisogno, qualsiasi condizione o azione, in ultima analisi, si autoproclama di essere l’unico detentore del bene e del male. Se mangierete di questo albero ( ” l’albero della cuccagna atea ” ) serete come Dio. Poi per chi ha letto la genesi sa come sta continuando al faccenda.
Il cristianesimo non ha una grande tradizione di democrazia. La sua egemonia non è frutto della conversione delle genti, ma di una decisione autoritaria. Quasi quattro secoli di predicazione non furono sufficienti al cattolicesimo per sconfiggere i concorrenti esterni (paganesimo) e quelli interni (arianesimo). E questo malgrado il favore di molti imperatori da Costantino in poi. L’ ortodossia si è affermata solo dopo che è stata imposta per legge da Teodosio.
Non credo comunque che le posizioni religiose debbano essere esprimibili solo in privato. basta che accettino di essere, nella società , opinioni come le altre.
In questo senso la democrazia è necessariamente atea, per lei non ci sono Verità rivelate, solo l’opinione della maggioranza.
Dunque le l’opinione della maggioranza fosse quella di mandare in campo di “rieducazione” tutti quelli che si chiamano Giovanni…
Ci andrei più volentieri che sulla base dell’interpretazione di un antico testo che alcuni simpaticoni usano ancora come guida per la soluzione di problemi che all’epoca neppure esistevano.
😉
Comunque il pensiero democratico si è sempre posto il prolema del limite e ha cercato delle soluzioni. Carte fondamentali dei diritti riformabili con procedure più complesse della semplice maggioranza, magistrature di controllo ecc.
Questo ha funzionato molto meglio della teocrazia, se è vero come è vero che la vita di una persoan nel 700 era più simile a quella di un contemporaneo di Gesù che alla nostra. Sotto tutti gli aspetti, compreso quello morale, è stato fatto un balzo in avanti. E questo malgrado tutti gli orrori della modernità.
Giovanni, mi fai cascare le braccia (e non “i bracci”, così stai tranquillo).
Problemi tuoi, o meglio, è un tuo diritto, siamo in demcrazia 🙂
quasi che vado fiero che il cristianesimo non ha tradizione di democrazia. la schiavitù finchè “dominava” la chiesa (circa 390 1492 d.c., 1.200 anni) non c’era. idem l’aborto, l’infanticidio (se non clandestini). si istituirono molti periodi dell’anno in cui era priobito fare la guerra. neanche c’era troppa povertà altrimenti una società povera non poteva edificare l’immenso patrimonio artistico cristiano. la gente in media era felice (l’arte cristiana mi pare un’arte che esprime gioia di vivere). ma tanto hai ragione tu… dopo il 1492 gli imperi coloniali europei, la rivoluzione francese, il comunismo, il nazismo, la cultura moderna (=se non fai per forza sesso droga r’n’r’ sei pirla)… sono state e sono cose certamente “democratiche” (=ma dde che?). poi certo l’impero tedesco che 1.000 anni fa voleva nominare i vescovi al posto dei papi, ai quali la cosa spettava, era certo un impero democratico (=ma dde che?).
Gli imperatori di 1000 anni fa non erano democratici erano cristiani (Sacro Romano Impero) e chi nominava i vescovi che erano ache conti non era una questione peregrina.
La schiavitù viene abolita per i cristiani (per forza, molti dei primi credenti erano schiavi) ma permessa per gli infedeli . L’infanticidio e l’aborto erano clandestinamente (si fa pe dire) diffusi, ma fino a quando non nasce il metodo scientifico che è la base della cultura moderna che mette in discussione la religione, ammazzava più donne il parto che uomini la guerra.
Le carestie erano la norma e nessun papa avrebbe scritto, come la nostra Costituzione che bisogna ripudiare la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Ci volle un illuminista come Beccaria per dire che la tortura non era un mezzo giudiziario ammesso. E potrei continuare per ore
Facciamo prima, ti sfido a far la prova e vivere una settimana sotto le condizioni materiali e legali del Medioevo Cristiano.
io sapevo che l’impero diede sempre più incarichi ai vescovi che divenivano conti, così poi ebbe la scusa di volerli nominare in proprio. sulla schiavitù non so che vuoi dire. poi dare la vita per chi si porta in grembo, situazione che non auguro certo a nessuno, si chiama sacrificio ed è un aspetto della carità. certo facile a dirsi però credo sia nobile, e non credo che le donne si sentissero sempre obbligatre a portare a termine la gravidanza (poi l’aborto tanto c’era, clandestino, come c’è sempre stato). sulle carestie io non le ho citate e certo che c’erano. sulla guerra la chiesa la proibì per certi periodi e certo non poteva proibirla in toto, anche perché nemici ne ha sempre avuti per cui se serviva difendersi si faceva appoggiandosi tipo che so a carlo magno. sulla costituzione lascia stare che da anni seguiamo gli americani nelle loro guerre. sulla tortura sono state dette cavolate (ndr “Perché non possiamo essere atei”, F. Agnoli, pp. 235-256). sulle ore a me basta una domanda: se fosse vero che la chiesa dominò in modo pessimo e disumano per quei 1.200 come mai in 1.200 anni nessuno reagì? anche la rivoluzione francese come mai fallì se si lottava contro i poteri dell’ancien regime, chiesa compresa, presumibilmente tanto cattivi?
Mike è un pò difficile condensare così 2000 anni di storia. Il modello della chiesa primitiva da Costantino in poi è quello di una chiesa di stato, tanto è vero che l’imperatore convocava i concili. Dopo un pò i vescovi acquistano potere (celebre lo scontro tra Ambrogio di Milano e Teodosio) e si autonomizzano dell’imperatore. Che l’imperatore volesse avere voce in capitolo nella nomina dei vescovi di una chiesa che era anche organo dello stato (siamo nel Sacro Romano Impero) è meno assurdo di quanto appare oggi. Comunque l’Impero finisce e la questione perde senso in occidente. In oriente l’impero bizantino e poi lo zar conserveranno sempre una certo controllo sulla gerarchia ecclesiastica.
La riduzione in schiavitù dei non cristiani è stata permessa con la bolla papale Dum Diversas da papa Niccolò V ancora nel 1452
Durante tutti questi anni la chiesa dovette fronteggiare moltissimi movimenti di opposizione a sfondo sociale (altro che felicità generale e povertà ridotta) dai circoncelloni, ai dolciniani, ai contadini che si unirono alla Riforma ( e furono traditi da Lutero) .
La Rivoluzione Francese non fallì affatto, fu transitoriamente sconfitta militarmente fu la restaurazione a mancare il suo obiettivo tanto è vero che anche ora sono le idee dell’Illuminismo a orientare la nostra cultura
ad orientare la nostra cultura, se per cultura intendi la civiltà, sono ancora un bel pò le idee cristiane. ciò che intendi per illuminismo (tipo tolleranza ed uguaglianza) sono solo parole usate all’epoca per giustificare le cose più sbagliate. che oggi sono scambiate per diritti. tipo l’aborto e l’eutanasia. sono cose che, per come proposte con tutto l’intorno, uno alla fine le vuole fare e non deve chiedersi se è bene o male, anche perché si potrebbe andare contro la volontà altrui. del nascituro nel caso dell’aborto e del medico nel caso dell’eutanasia. potrei continuare ma aggiungo che se oggi dominano le idee illuministe come mai la gente non sempre arriva a fine mese? come mai c’è la competizione sociale e la spesso conseguente frustrazione? come mai allora fanno entrare altre culture poco tolleranti e gli danno tutto ma per noi c’è il lavoro precario, il costo della vita che sale ed ora la crisi? se questo è illuminismo o anzi cosa si è inteso fare dall’inizio con l’illuminismo? lo scopo è cancellare il cristianesimo, tutta la storia europea se la sai interpretare è questo. comprese le varie eresie che erano i delinquenti organizzati dell’epoca. anche lì poi come mai non attecchirono molto? NB: è facile parlare di uguaglianza, fratellanza, libertà. belle parole (ma perché gli diamo il senso cristiano). ma in fondo, a prescindere dalle parole, dove certa cultura moderna/illuminista è andata e sta andando a parare? se tu credi ancora in certi valori (di matrice cristiana) sappi che lo scopo dell’illuminismo è stato, dall’inizio (anzi da 2.000 anni) cancellarli. per me ci hanno provato in tutti i modi finchè due persone allo scopo funzionarono: un monaco (lutero) ed un re (enrico VIII). da lì, purtroppo, ci fu una svolta nella cultura europea.
aggiungo questo: vogliono semplicemente riabilitare la mentalità pagana con le sue pratiche, che quindi sono diciamo lo scopo. però sono anche il mezzo con cui si cerca, ovviamente, di cancellare il concorrente ossia il cristianesimo. mi dirai come possono essere sia lo scopo che il mezzo. beh, e mi ci viene anche da riderci, mi piacerebbe che lo capissi tu da solo. basta studiarsi la cultura pagana e il gioco è fatto.
sulla bolla del 1452… innanzitutto leggi qui: “indagine sul cristianesimo”, F. Agnoli, pp. 104-110 (ma puoi continuare fino a p.118). poi su quella bolla forse il papa niccolò V subì pressioni politiche. fu anche l’anno della caduta di Costantinopoli per cui avrà pensato di far contenti gli spagnoli su una cosa discutibile pur di non perdere l’appoggio della spagna. un caso tipo Bernardo di Chiaravalle, criticato per aver predicato a favore di due crociate. solo che glielo chiesero il re di francia, l’imperatore (il re di germania) ed il papa che poteva imporgli l’obbedienza. a parte che non sono critico del tutto verso le crociate, e mi riferisco al ruolo del papa, ma Bernardo che poteva fare? sarebbe come che oggi ad uno che so come anselm grun sia Obama che putin che il papa chiedessero di parlare a favore che ne so di una guerra alla cina. puoi rifiutarti ma farlo non è mica facile.
Racconti falsità.
Ti cito dati che puoi verificare quando vuoi in proprio.
Lo Spirito Santo, in una delle sue Sacre e Sante manifestazioni
(il quarto concilio Laterano), chiede espressamente:
[Siano poi ammonite e, se necessario, costrette con censura le autorità civili, di qualsiasi grado, perché, se desiderano essere stimati e creduti fedeli, prestino giuramento di difendere pubblicamente la fede; che essi, cioè, cercheranno coscienziosamente, nei limiti delle loro possibilità, di sterminare dalle loro terre tutti quegli eretici che siano stati dichiarati tali dalla chiesa (…) I cattolici che, presa la croce, si armeranno per sterminare gli eretici, godano delle indulgenze e dei santi privilegi, che sono concessi a quelli che vanno in aiuto della Terra Santa’. (Concilio Lateranense IV, cap. III).]
Nel concilio di Vienna il dio cattolico scende anche nei dettagli
su chi deve prendere le decisioni circa i *tormenti* da infliggere
(per amore, ovviamente) agli eretici ed agli *altri* in genere:
[ … Invece la condanna al carcere duro e rigoroso, adatto piuttosto
a far scontare la pena, che a custodire
o la decisione di sottoporre a tormenti,
o l’emissione della sentenza,
il vescovo e l’inquisitore potranno deciderle solo di comune
accordo. ]
Nel concilio di Lione, a proposito di coloro che aiutassero
in qualche modo i ‘Saraceni’ lo Spirito Santo comandava:
[ … e comandiamo che questi siano puniti con la
privazione dei loro beni e che diventino schiavi di
quelli che li catturano. ]
Cosa scrivevi?
“la schiavitù finchè “dominava” la chiesa (circa 390 1492 d.c., 1.200 anni) non c’era”
Come puoi notare è affermazione totalmente FALSA.
L’unica cosa che si nota è il solito vizietto truffaldino e vigliacco di voler giudicare gli uomini e gli eventi del passato remoto con la mentalità di oggi, mentre si fa finta di nulla dei misfatti che l’ateismo ha compiuto fino a ieri e compie tuttora.
Io sono d’accordo, ma sei sicuro di esserlo tu? Se storicizziamo il messaggio cristiano non cadiamo nella “peste del modernismo” o peggio nella “dittatura del relativismo”?
Il signor d’Arcais, ha un’espressione che esprime una pazza voglia di vivere, sprizza gioia e vitalità da tutti i pori, ammazza che fortuna fare un eventuale viaggio cultural-rilassante con una persona simile!
Senza offesa ma Flores d’…… andasse un pò in analisi, ed io sono contrario all’analisi, ma qua il soggetto è veramente senza alternativa, anzi una ci sarebbe andare a fare l’eremita, in qualche convento di montagna guadagnandosi da mangiare zappando l’orto e curando il bosco, con le galline per le uova, una capra per il latte, senza energia elettrica, acqua dal fiume o dal pozzo tramite carrucola, il tutto per almeno 5 anni, forse azzerebbe i suoi concetti sui generis e si orienterebbe verso la Vita Viva, anche espressivamente parlando, mi chiedo ma allo specchio si guarda?
Povero mi fa na pena, possibile nessuno lo aiuti?
L’intelligenza di questo tanghero è seconda solo alla sua modestia
e invece, nonostante la deriva autoritaria che alcuni vorrebbero, l’Italia è laica. Il che significa che ogni partecipante, a prescindere dalla propria religione (ateismo compreso), può dire la sua opinione.
Alcune volte, gi ateisti si ergono a unici depositari della verità e +o- velatamente vorrebbero proporre un bel regime ateo, in cui i credenti (dai cristiani ai buddisti) dovrebbero limitarsi a esprimere la loro fede nel privato (il che è un ossimoro) e se casualmente si trovassero a gestire la cosa pubblica dovrebbero immediatamente abiurare e conformarsi ai dogmi atei.
Beh…per il momento, fortunatamente, siamo in democrazia. E lasciatemelo dire…VIVA LA LAICITA’!!!!!
PS: gli esempi storici di “democrazie” atee, ce le abbiamo tutti ben presenti. Nell’Unione delle repubbliche socialiste sovietiche vigeva l’ateismo di stato.
boh io mi ero fatto l’idea che Laicità fosse un altro modo per dire Ateismo. la distinzione che fai magari valeva 10 anni fa.
Non sono sicuramente equivalenti laicità e ateismo, anzi: mentre la prima è un valore, certificato da Cristo in persona (date a Cesare…) l’ateismo è coercitivo e violento. Vediamo cosa sta combinando ai giorni nostri il despota Hollande e tutto il suo gabinetto giacobino!
il date a cesare è stato troppo spesso interpretato come accettare passivamente i governanti, e ancor più sul fatto di dover pagare le tasse. oggi coi governi che non aiutano l’occupazione, e lasciano fare la finanza e l’economia cosiddetta canaglia con cui sono ovviamente d’accordo, e che anzi aumentano il costo della vita… non so fino a che è giusto pagare le tasse (per carità paghiamole ma sono altri che dovrebbero pagarle. ci trattano come i limoni. solo lavoro e vita che costa. certezze… forse). come disse paolo in Rm 13, 1-7, altro passo che è stato mal interpretato troppo spesso. e che nella parte finale contiene una certa dose di ironia e anche di invito a distinguere.
Non c’è dubbio Mike che spesso il termine ateo e laico vengano utilizzati come sinonimi. Questo, secondo me, perchè qualche furbacchione, per tirare acqua al proprio mulino, ha cominciato ad utilizzare indistintamente queste 2 parole e gli altri lo hanno lasciato fare. E’ il caso che si ricominci ad utilizzare le parole per il loro vero significato.
La cosa che fa “sorridere” è che spesso quelli che volutamente fanno questa confusione citano Voltaire con la famosa frase (sembra mai pronunciata) del “non sono d’accordo con ciò che dici ma darei la vita perchè tu possa esprimerla”. Se poi il tutto diventa “puoi esprimerla ma in privato, sotto il letto e in silenzio” allora tanto vale 😉
Non vedo perchè in uno stato laico, se uno è ateo/nichilista/agnostico/ecc può proporre, giustamente, in base alla propria visione del mondo la propria visione della società, mentre se uno è credente (di qualsiasi religione) non può fare altrettanto in nome di una visione distorta della laicità.
beh rispondo a te ma anche a gian (cui qui completo la risposta di sopra). credo che laicità ed ateismo in fondo siano idem e che proprio la vicenda di hollande lo dimostri. alla fine è anche vero che laicità ed ateismo sono distinti. ma finche le forze laiche (=atee) non si sentono abbastanza forti da attaccare veramente la religione cristiana. la cosiddetta civiltà pluralista occidentale è stata una chimera. ora che qualcuno si sente forte cerca di cancellare il cristianesimo. prima non si sentiva forte e allora diceva tutti devono avere il loro spazio (e questo comunque un po’ è vero ma ci porterebbe lontano) ora che forte ci si sente non ha più remore ed in pratica dice, per usare le parole del francese pellon o peillon, “la rivoluzione francese non è finita”. che all’epoca finì anche se cambiò comunque la francia. ma non ebbero il coraggio di andare oltre poiché militarmente persero. oggi si sentono ancora forti. infatti già hanno seminato scombussolato le teste con certa musica e con la televisione che, come disse Padre Pio, “ma vedrete come la useranno”.