Fermi tutt*! Al Calendario Pirelli escono lǝ tettǝ

Di Caterina Giojelli
14 Novembre 2024
Negli scatti per The Cal 2025 c’è natura, diversità, gender fluid, queer, talento, sfida al patriarcato. E se ci avete visto altro siete dei figli di Trump con il poster della Marcuzzi del ’98 appeso in cucina
La talentuosa Elodie negli scatti per il calendario Pirelli (screenshot dal sito pirellicalendar.pirelli.com)
La talentuosa Elodie negli scatti per il calendario Pirelli (screenshot dal sito pirellicalendar.pirelli.com)

Va bene, a prima vista quei disgraziati della “pancia del paese”, da bravi analfabeti cresciuti a birre e stereotipi, non le troveranno poi così diverse da quelle d’antan di Anna Falchi per Max o Manuela Arcuri per Panorama, ma per fortuna ci sono gli spiegoni dei giornali.

In sintesi (leggi: per chi ha guardato solo le figure): car* tutt, ma soprattutt lǝ camionistǝ e lǝ officinǝ, il Calendario Pirelli torna al nudo ma «in una chiave diversa, contemporanea», nelle sue foto (citiamo dalla bizzarra traduzione di Repubblica) «la natura modella i corpi», «in un tronco levigato fa capolino il busto», «rami poggiati decorano una schiena», «la riva del mare fa da velo accarezzando la pelle». E se ci avete visto delle tette siete dei miserabili con la terza media e il poster della Marcuzzi del 1998 sullo scoglio delle Antille o peggio, il calendario dell’Avvento di Frate Indovino appeso in cucina.

Le tette sono negli occhi di chi le guarda

Perché il 51esimo The Cal™ (sic) è roba seria, «non c’è traccia della politica e del credo del tycoon» nell’edizione 2025 presentata all’alba del secondo mandato trumpiano. E di sicuro quelle che si strizza Elodie fuori dalle acque di Miami appoggiata al tronco levigato di cui sopra non sono tette, ma «un manifesto del femminismo di terza ondata». Non è evidente? Ma perché ogni volta che una si spoglia il Corriere è costretto a fare l’esegesi della sua dura battaglia e ricordare che le tette sono solo negli occhi di chi le guarda?

Infatti l’occhio a cui è affidato l’obiettivo quest’anno non è più un occhio «maschile, spesso maschilista» come prima del MeToo, ma l’occhio di «un artista che ribalta la narrazione, rendendo erotismo e nudo uno strumento di lotta di liberazione da stereotipi e falsi moralismi», «lotta a visioni antiche ma anche alla “cancel beauty”». Perché a scattare quest’anno è Ethan James Green, «icona del mondo Lgbtq+, che ha scelto un cast decisamente inclusivo, con uomini, donne, transgender di diverse età e culture», scrive la Stampa intervistando la più amata dei “talenti con una storia” (copy Ansa) del Cal™, Padma Lakshmi.

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C’è anche lei nel «cast ispirato alla diversità e al gender fluid, a nuove formule di coesistenza come la famiglia “queer”» (il queer è sempre negli occhi del Corriere), cinquantaquattro anni, conduttrice, ex modella, nota per il suo impegno politico a fianco di Kamala Harris e «ancora sotto choc» per la vittoria di Trump, «preoccupata per questo vento di fascismo che soffia in gran parte del mondo democratico e occidentale», «un colpo vedere quanti tuoi concittadini la pensano come non la pensi tu», «un passo verso il fascismo, l’alienazione», «il patriarcato è nell’aria che respiriamo».

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Per questo il calendario Pirelli “Refresh and reveal” (rinfresca e rivela) di Green, col suo occhio diverso «dallo sguardo maschile predatorio» («il fatto che un fotografo sia gay non vuol dire che non gli piacciano le donne») è importante «per mandare un messaggio inclusivo e di bellezza, in un momento in cui ti senti umiliata». Pensiamo al diritto di aborto in pericolo, «immagina se dicessimo agli uomini che devono farsi una vasectomia? È assurdo voler decidere sul corpo degli altri», «le foto che ha scattato Ethan James Green sono una dichiarazione di indipendenza, come dire: non userai la mia bellezza contro di me».

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Elodie nella famiglia queer Pirelli (clicca la gallery per vedere il tronco)

Meno male che è un calendario e non un podcast. Noi qui però, dove a darla vinta ai cliché potremmo dire spiri il venticello patriarcale, volevamo rassicurare la signora Lakshmi: gli italiani sono con lei e stravedono per le donne politicamente impegnate come la talentuosa Elodie che ci rappresenta nella grande famiglia queer.

C’è chi la chiama già affettuosamente Elly del Quartaccio, è praticamente la nostra ragazzaccia di Oakland, una che per mesi si è battuta con le sue analisi elettorali per impedire l’ascesa dell’underdog della Garbatella, la nostra Kamala fin dalle prime convention democratiche a Sanremo, When we fight we win, Per me le cose sono due lacrime mie o lacrime tue. Anche lei pochi argomenti ma boni. Sappiamo tutt*, soprattutt lǝ camionistǝ e lǝ officinǝ, come è finita: clicca la gallery per vedere la foto del tronco levigato con Elodie.

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