Ci avevano detto che avrebbe salvato tante vite, ridotto lo sfruttamento dei migranti presenti sul territorio libico, mostrato all’Europa che cosa sa fare l’Italia, e quindi indotto l’Unione a prendersi carico della questione. E se si tirasse un primo bilancio di Mare Nostrum? Giusto per capire se, al di là delle intenzioni, avanzare la linea delle nostre unità navali nel Mediterraneo, in modo da raccogliere i migranti in prossimità delle acque territoriali della Libia, abbia fatto raggiungere gli obiettivi dichiarati.
Raccontano i testimoni oculari, fra i quali non pochi giornalisti, che finora l’operazione ha prodotto questi effetti:
a) le tariffe per salire su una imbarcazione, a causa del minor numero di miglia marine da percorrere, sono diminuite all’incirca a 800 euro a testa;
b) chi giunge sulla costa non possiede quella somma: partendo dal Mali e o altre aree meridionali, porta con sé il minimo, per non essere depredato. Questo vuol dire che, prima di affrontare il Mediterraneo, è costretto a mesi di lavoro in condizioni di schiavitù (10 euro al giorno) per realizzare il costo del biglietto;
c) le giovani donne sono sistematicamente violentate da soldati e miliziani;
e) che in Italia si arrivi con più facilità ha moltiplicato gli affari dei trafficanti di uomini;
f) sulla gestione all’arrivo è inutile aggiungere qualcosa rispetto al collasso dei centri e al caos di cui informano i media: si ha a che fare con un numero decuplicato rispetto a un anno fa;
g) da tutto ciò Bruxelles non è nemmeno sfiorata.
Non menziono i costi: se ci fossero meno vittime non sarebbe neppure da comparare il maggiore esborso con la salvezza di una vita. Ma non va così: come ogni fallimento, di soldi se ne perdono tanti. Vogliamo continuare nell’ipocrisia? Con un cinismo che non sorprende, dall’Unione Europea sono arrivate risposte irridenti: fateci delle richieste e noi provvederemo; ci sarebbe stato da recarsi a Bruxelles e notificare di persona le proprie istanze fino a quando non fossero state accolte, ma non risulta che sia stato fatto!
Nelle more, emergenza per emergenza, si approvi una ordinanza di riconoscimento della protezione umanitaria a tutti coloro che arrivano; giuridicamente è meno della qualifica di profughi, ma permette di ricevere subito un permesso temporaneo, senza attendere i tempi delle commissioni asilo, e quindi di recarsi in altre nazioni europee. Se l’Unione Europea non concorda di principio sul border sharing, glielo si può far sperimentare nei fatti.
Proposte azzardate? Allora si dichiari senza tentennamenti che il bilancio di Mare Nostrum – più morti, più sfruttamento, più violenze, più congestione – è soddisfacente. Ma si cambi il nome: è più adeguato decoctio (fallimento) nostrum.