Eterologa, la “fretta” inutile di Toscana e Emilia-Romagna. «La Lombardia, invece, non diventerà il “gametificio” d’Italia»

Di Redazione
12 Settembre 2014
Le Regioni sono pronte? Non scherziamo. Ecco i motivi che inducono alla prudenza. Intanto Ncd Lombardia promuove e fa approvare una mozione contro «ogni deriva eugenetica»

Due notizie diverse, ma lo stesso tema: l’eterologa. Dopo la sentenza della Consulta che, di fatto, ha smontato l’ultimo bastione rimasto in piedi della legge 40, alcune Regioni, come la Toscana, pur in assenza di una nuova legge, si sono dette pronte alle nuove pratiche. Ma è davvero tutto pronto? Oggi un’inchiesta di Avvenire mette in dubbio che la fecondazione eterologa sia «ai blocchi di partenza». «Mancano ovociti e spermatozoi da donatori “non profit”», scrive il quotidiano cattolico, secondo cui «in Toscana la banca regionale del seme è vuota» e anche «il Policlinico Sant’Orsola di Bologna ha dovuto rinviare a data da destinarsi le coppie in lista d’attesa per cronica assenza di cellule riproduttive fruibili».

LA FRETTA E LA REALTA’. Infatti, spiega Avvenire «i gameti donati prima della sentenza della Consulta e conservati nei vari centri non sono utilizzabili per almeno altri sei mesi, perché non sono stati sottoposti ai test di sicurezza per accertare varie patologie, tra cui l’Hiv». Non una cosa da poco, insomma. Con l’eterologa, infatti, il donatore è esterno alla coppia, ergo i controlli devono essere più rigorosi rispetto all’omologa, l’unica finora consentita nel paese. Quelli crioconservati devono quindi essere “controllati” prima di essere utilizzati.
Avvenire spiega poi che esiste un altro problema: gli ovociti crioconservati in Italia provengono da donne di età avanzata. Un loro impianto potrebbe essere inutile. Ponendo anche il caso che si trovino donatrici che, volontariamente e gratuitamente, donassero i loro ovuli, il quotidiano si chiede: chi sarebbero queste persone che accetterebbero di sottoporsi a lunghe procedure invasive giocandosi le proprie ferie? Unica alternativa sarebbe l’acquisto di “materiale” proveniente dall’estero, con tutto quel che comporta regolare una pratica simile, e che certamente non è a basso costo. «Il prezzo di un singolo ovocita sul mercato oscilla tra i mille e i duemila euro. A fronte di questa spesa, che va moltiplicata esponenzialmente perché è irrealistico assicurare la fecondazione con un solo tentativo, le probabilità di ottenere una gravidanza restano molto basse e analoghe a quelle da fecondazione omologa: si parla del 30-35% a seconda della qualità dell’ovocita utilizzato. Nel rapporto costi/benefici, quale struttura pubblica può sostenere questi costi vivi?».

LOMBARDIA IN CONTROTENDENZA. La Regione Lombardia va in controtendenza rispetto a quanto annunciato dalla Toscana e dall’Emilia-Romagna. Oggi la Giunta regionale ha approvato una delibera relativa all’eterologa avanzata dal Nuovo centrodestra. In essa si prevede la limitazione alle coppie eterosessuali e una serie di paletti a garanzia dei figli in modo da «evitare ogni deriva eugenetica» e di diventare «il gametificio d’Italia», come dice il consigliere Ncd Stefano Carugo. «Quando si legifera su temi di questa portata – ha scritto il consigliere Ncd Luca Del Gobbo – bisogna muoversi con decisione e molta attenzione se non si vuole rischiare di creare inutili e deleterie ambiguità, questo è il metodo di lavoro che la Giunta ha saputo portare avanti grazie al confronto e dialogo tra tutti i partiti che compongono oggi la maggioranza. Ancora una volta la Lombardia dimostra di essere un’eccellenza su questi temi e di non aver nulla da imparare da altre Regione, come la Toscana o l’Emilia-Romagna».

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11 commenti

  1. Nino

    Senza voler entrare nel merito della fecondazione eterologa, a me la decisione della Regione Lombardia (così come quella della Regione Emilia-Romagna) sembra ideologica e sbagliata.

    Se la fecondazione eterologa DEVE essere erogata dalle strutture pubbliche, allora è giusto che se ne faccia carico il SSN, fissando correttamente un ticket che sia commisurato sia al costo della prestazione sia al reddito dei richiedenti. Ogni altra decisione, dal nessun costo per tutti della Emilia Romagna al costo pieno per tutti della Lombardia, non ha giustificazioni.

    Se poi il governo fissasse dei criteri uniformi e validi su tutto il territorio nazionale sarebbe molto bello. Ma evidentemente non ha la capacità di farlo

  2. Filomena

    Errori da tastiera:eterologa e non ideologia e utilità.

  3. Valentina

    Ma che porcheria, la fecondazione eterologa! Ma dico, per le coppie che desiderano un figlio ci sono già le soluzioni: o l’adozione, per chi se la sente, o la fecondazione omologa, nella quale il figlio concepito è al 100% della coppia, non per metà figlio di un perfetto estraneo. Si tratta di due ottime soluzioni, in ogni caso più accettabili del ricorso a “donatori” estranei alla coppia. Ma come si fa a pensare una schifezza del genere? Fecondazione eterologa? Che schifo! Non ci starei per nessuna ragione.

    1. Filomena

      Ok Valentina, più volte hai ribadito questa tua posizione, rispettabile ma che vale per te. Personalmente allora potrei dire che per quanto mi riguarda la PMA che sia omologa o eterologa non mi riguarda perché non mi ha mai interessato avere figli. Questo mio pensiero però evidentemente non può negare possibilità per chi lo desidera di ricorrere alla pratica in questione. Dunque se l’ideologia ti fa schifo non sei obbligata a rincorrervi in caso ne avessi bisogno. Lascia però che chi ne vuole fare uso sia libero di farlo. Se io fossi chiamata come cittadina a darne un parere, mi dichiarare a favore benché non abbia nessuna intenzione di rincorrervi in caso di necessità. Ciò non toglie che il tuo giudizio sia rispettabile quanto il mio o di altri sull’utilità.

      1. Valentina

        Signora Filomena, ho espresso altre volte questa mia posizione perché il sito ha proposto altre volte questo stesso stesso argomento. Per il resto, sono perfettamente d’accordo con lei. Io mi esprimo sempre ed esclusivamente a titolo personale, sono la prima a ritenere che le mie opinioni valgono solo per me e, se gli altri non sono d’accordo, per me non c’è assolutamente nessun problema. Inoltre, non nego a nessuno la libertà di fare scelte che io non farei. Quando si tratta della propria vita privata, per me ognuno è libero di regolarsi come crede, la cosa riguarda solo lui. A proposito della fecondazione eterologa io dico sempre che per me è assolutamente impensabile, ma chi la pensa diversamente, per me è liberissimo di scegliere questa possibilità, sono affari suoi.

        1. Sebastiano

          Ma che bel quadretto: e della “vita privata” del bambino che ne pensate?

          1. Valentina

            Signor Sebastiano, lo ripeto: i fatti degli altri non mi riguardano. Lei dovrebbe porre la sua domanda a chi è disposto ad accettare questa porcheria della fecondazione eterologa. Io sono assolutamente contraria, quindi non sono io che devo rispondere alla sua domanda.

  4. Ale

    Esultate pure… Mi viene da ridere perché so come finirà ..i “lumbard” verranno in Toscana faranno l’eterologa in Toscana o Emilia chi con Ticket ( paga comunque la Regione di provenienza) e chi pagando. Poi ci saranno i ricorsi in tribunale per aver dovuto pagare qualche cosa che potevano fare nella Propria Regione e a Voi Lumbard vi costerà il Triplo l’Eterologa. Ovvero rimborsi autostrada e soggiorno. Ahahah

  5. Roberto

    Finalmente una buona notizia.
    Insieme a una cattiva l’UNAR ci costera’2,3 milioni l’anno.
    E IO continuo a pagare.
    Sempre piu’ profondo rosso.

  6. lucillo

    E bravi NCD lombardi!
    E vai con ulteriori ricorsi in magistratura, e speriamo che stavolta i promotori di tali posizioni e assessore e presidente della regione, se le accolgono, siano chiamati personalmente a pagare i solido i danni.

    1. E.

      Chissà che intanto non cambino i giudici della Corte Costituzionale, se ne vadano via un po’ di sessantottini e la smettano di smantellare vergognosamente le leggi solo perché non sono di loro gradimento

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