Ecco perché non è proprio vero che siamo un popolo di truffatori ed evasori

Di Chiara Rizzo
10 Aprile 2015
Titoloni dei giornali dopo il rapporto della Guardia di Finanza. Ma un conto è il numero dei controlli, un altro il numero dei casi effettivamente accertati. Le cifre cambiano

Contraffazione: sequestrati 250mila capi biancheria e stoffeSiamo un popolo di truffatori ed evasori, come hanno commentato unanimi i quotidiani basandosi sul rapporto annuale della Guardia di Finanza pubblicato mercoledì? Negare che molti italiani evadano il fisco è ovviamente assurdo, ma si può provare ad andare un po’ oltre l’emotività dei titoli dei giornali e dei numeri sparati nei servizi televisivi. A ben vedere le cifre di quello stesso rapporto si possono scoprire cose interessanti. Ad esempio che un conto è fare un titolo sugli “italiani popolo di evasori”, un altro è comprendere che dalla contestazione all’effettivo accertamento e riscossione le cifre cambiano.

DALLA CONTESTAZIONE ALLA RISCOSSIONE. Secondo la Guardia di Finanza un appalto su tre è irregolare. Questo, però, volendo dare la notizia nella sua interezza, è ciò che risulta solo dopo i controlli della Guardia di Finanza. Quante di queste riscontrate irregolarità, poi, saranno effettivamente accertate? E quante, poi, di quelle accertate, saranno recuperate? Il problema è tutto qui. Su 210 appalti pubblici passati al setaccio dai finanzieri lo scorso anno, per un valore complessivo di 4 miliardi 630 milioni di euro, le somme sospette sarebbero meno della metà: 1 miliardo 793 milioni. Dopotutto, già in fase investigativa, non tutti gli interventi proposti dalla stessa Finanza hanno passato il vaglio di magistrati inquirenti e giudici per le indagini preliminari. Su 3 miliardi di euro di sequestri proposti dalle Fiamme gialle, sono poi stati effettivamente sequestrati valori per 1 miliardo di euro. Sempre secondo il rapporto del 2014, scopriamo che lo scorso anno sono state concluse 18 mila indagini, 22 mila verifiche su Iva e altre tasse sui consumi, e 54 mila controlli fiscali, nonché 525 mila controlli strumentali e su strada. Tutte queste indagini hanno portato a scoprire reati tributari in 17 mila casi. Arrivate a denuncia sono 13 mila casi, di cui 146 conclusi con l’arresto.

I REATI CONTRO LA PA. Un capitolo a parte del rapporto della Finanza è dedicato ai sequestri eseguiti dalle Fiamme gialle per frode sui contributi dell’Unione Europea o dello Stato italiano. Sui giornali si legge che sono stati indebitamente percepiti solo nello scorso anno 666 milioni di euro di fondi Ue (su oltre 1 miliardo di fondi erogati e controllati), e 618 milioni di euro di fondi italiani (su un altro miliardo di euro di fondi verificati). È effettivamente così; però a leggere bene il rapporto si scopre che queste sono cifre relative solo a supposti contributi indebitamente percepiti, e che tali cifre devono ancora subire il vaglio della magistratura. Inoltre, sui 666 milioni (forse) frodati all’Ue, si è arrivati alla misura del sequestro preventivo – dopo un primo vaglio di pm e Gip – solo per 161 milioni di euro (per i fondi nazionali, solo 164 milioni di euro).

COSA ACCADE DOPO. Bisognerà attendere degli anni prima di capire quanti di questi sequestri e arresti porteranno a condanne definitive per frodi accertate. Nel frattempo si può osservare il bilancio dei casi di corruzione che arrivano in Cassazione, secondo il rapporto annuale reso pubblico dalla Suprema corte in occasione dell’inaugurazione di ogni anno giudiziario. Anzitutto va detto che sui 930 reati prescritti lo scorso anno mentre i ricorsi erano ancora pendenti in Cassazione, 146 sono stati i casi di delitti contro il patrimonio (il secondo gruppo, subito dietro alle 147 prescrizione per reati legati agli stupefacenti). I delitti contro il patrimonio diversi dal furto (quindi i reati come evasione o frode fiscale) sono al centro della maggior parte dei ricorsi che arrivano in Cassazione e dei processi chiusi ogni anno: nel 2014, ad esempio, sono state concluse 8.848 cause per delitti contro il patrimonio diversi dal furto, e il 75 per cento di questi ricorsi è stato ritenuto inammissibile, l’11 per cento è stato rigettato, il 6,9 per cento si è chiuso con una sentenza che annullava la decisione della corte d’appello e rinviava ad un nuovo giudizio e il 5,6 per cento si è chiuso con una sentenza di annullamento definitivo del verdetto d’appello. La Cassazione è stata anche inondata da un alto numero di ricorsi contro le misure cautelari reali (cioè quelle che riguardano il patrimonio, come avviene nei casi di frode fiscale, o evasione, ad esempio): su 1.443 ricorsi esaminati lo scorso anno, il 38 per cento è stato dichiarato inammissibile (555 casi), il 30,6 per cento si è chiuso con un rigetto del ricorso (442 casi), ma il 24,6 per cento dei casi (355) si è chiuso con un annullamento del provvedimento, e un rinvio a nuovo giudizio.

Foto Ansa

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1 commento

  1. luigi lupo

    Papa Francesco: “La corruzione piaga putrefatta della società”.

    Caro Luigi Tossani se vuoi parla di evasione ma lascia perdere la corruzione, o non ti vanno bene le parole del Papa?

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