Ecco il “Congelamento degli ovuli party” (così le donne a 40 anni non dovranno “andare col primo che passa”)

Di Leone Grotti
08 Settembre 2014
Le feste sono organizzate da EggBanxx che in cambio di ottomila dollari, più circa mille per ogni anno di stoccaggio, promette di «congelare l'orologio biologico». Ma per un un guru della fecondazione assistita «è una truffa»

Let’s Chill (“Congeliamoli”): è questo il titolo del secondo “Congelamento degli ovuli party” che si terrà a New York presso il Crosby Street Hotel e che EggBanxx ha organizzato per informare le donne su come conciliare carriera e maternità con un metodo originale: basta pagare per congelare gli ovuli, finché si è ancora in tempo, per poi fecondarli in futuro al momento opportuno.

SEMPRE PIÙ POPOLARE. La réclame recita così: «EggBanxx è la la soluzione affidabile per il congelamento degli ovuli creato dalle donne per le donne. Noi crediamo che congelare gli ovuli debba essere facile, sicuro e senza stress. Con EggBanxx le donne possono preservare la loro fertilità congelando i loro ovuli per utilizzarli in futuro a poco prezzo e in una clinica rispettabile. Questa procedura è sempre più popolare oggi tra le donne che ritardano il concepimento dei figli mentre portano avanti la propria educazione o carriera o aspettano di incontrare il partner giusto».

EggBanxx-lets-chill-congelamento-ovuliPRIMA LA CARRIERA. In cambio di ottomila dollari, più circa mille per ogni anno di stoccaggio, EggBanxx attraverso le tecniche di fecondazione preleva gli ovuli dalla donna conservandoli per il futuro. Ai party, il primo dei quali si è tenuto in un hotel di Manhattan il 12 agosto scorso, viene anche regalato un coupon omaggio di mille dollari. Spiega così il vantaggio di congelare gli ovuli Leahjane Lavin, la direttrice del marketing di Eggbanxx che ha già sperimentato la pratica: «La pressione è finita. Ora posso concentrarmi sulla mia carriera e diventare chi voglio essere prima di avere bambini».

«VOGLIO DISPORRE DELLA MIA FERTILITÀ». Spiega un’altra donna al New York Post: «Non ho un compagno ma spero di averlo un giorno e di fare dei figli. Voglio disporre della mia fertilità senza mettere pressione al mio futuro compagno. Non voglio ritrovarmi vicina ai 40 anni in panico perché non ho ancora trovato l’uomo giusto e scendere a compromessi andando con chiunque trovi per strada» pur di avere un figlio.

«LA TRUFFA». Come testimoniato dall’Huffington Post, che si è recato al primo “Egg freezing party”, l’affluenza è costituita in media da donne vicine alla quarantina. Secondo uno studio dell’American Society for Reproductive Medicine, infatti, l’età media delle donne che congelano gli ovuli è di 34 anni. Quello che EggBanxx non dice è che raramente a questa età si riesce davvero a «congelare l’orologio biologico».
Infatti, come dichiarato a Newsweek da un guru della fecondazione assistita come Lord Robert Winston, «è una truffa. Le donne spendono una montagna di soldi per questo trattamento ma le probabilità di successo sono bassissime. Infatti, meno del 10 per cento di queste persone resteranno incinte».

@LeoneGrotti

Articoli correlati

26 commenti

  1. Filomena

    @Giovanna
    Come sempre tu arrivi a conclusioni tue senza leggere quello che scrivo. Da cosa deduci che io non abbia una famiglia mia? Ho detto in realtà più volte che convivo felicemente da oltre 10 anni con la stessa persona e ci consideriamo una vera famiglia anche se non abbiamo figli assieme per una scelta precisa.
    Poi come molte volte sottolineavi tu gli argomenti che spesso si dibattono sono seri e io li prendo seriamente. Se ci mettessimo a raccontarci barzellette che forse qualche volta non sarebbe male, probabilmente riusciresti ad apprezzare anche il lato ironico del mio carattere ma finora gli argomenti erano altri. Infine non intendevo dire che fisicamente non esci da casa, questo non lo posso sapere. Intendevo uscire di casa con la mente, guardare altri orizzonti, non limitare lo sguardo solo alla cura della famiglia che pure è importante per tutti ma non esaustiva.

    1. giovanna

      Filomena, con te è proprio dura, a volte pare di parlare con un muro.
      Sei tu che non fai altro che dire che non vuoi essere giudicata per le tue scelte e io ho sintetizzato parlando di famiglia, ma il concetto è che non credo che la tristezza e aridità che trasmetti non dipendano dalle tue scelte in sé, ma siano una conseguenza del tuo modo di vedere la vita.
      Poi, che c’entrano le barzellette, notavo solo la pesantezza che comunicavi qui nel descrivere la tua vita, di una noia mortale, a confronto coi proclami di divertimento che fai continuamente.
      Ecco, da come racconti, sembra che tutto fai nella vita, tranne che divertirti.
      Poi, se ti diverti o meno non lo so, ma da come appari, no.
      Non che io che consideri essenziale nella vita il divertimento, semmai la felicità, che è tutta un’altra faccenda, ma sei TU che tiri fuori sempre la storia che tu ti diverti, mentre i cristiani soffrono, invece, a dispetto tuo, la faccenda appare proprio al contrario.
      Inoltre, la faccenda che io non esco di casa , l’hai scritta decine di volte, che sia metaforica o no, è semplicemente ridicola e basata solo sul pregiudizio di cui sei imbottita fino al midollo, dato che non lo potresti mai affermare sulla base di quello che scrivo, per esempio mai scritto nulla che possa far pensare che io mi limito alla cura della famiglia. Certo, che se si parla di famiglia, di aborto, di gender, non racconto della mia professione o del mio impegno sociale e politico, dei film che vedo, del teatro e della musica che amo, soprattutto dal vivo, dei libri che leggo ecc ecc.
      Invece tu dimostri una chiusura granitica a chi è diverso da te.
      Comunque, non è questo il punto, il punto è quella discrepanza tra ciò che affermi, quanto sia divertente vivere con le tue idee mortifere, tra cui il non avere figli per scelta, e la cupezza che comunichi.
      Se magari avessi accettato un figlio, o più figli, la tua vita sarebbe stata meno noiosa, meno ragionieristica: i figli , sì, che aprono al mondo.
      E anche chi non può avere figli, può trovare dei figli nel mondo, invece che tifare per la loro eliminazione. Certo, se uno non ha figli per scelta, peggio se li compra su catalogo, la vedo difficile che si apra ai bisogni degli altri, che riesca a guardare più in là del suo recinto.
      Questa è la terza volta, se capisci, capisci, altrimenti pazienza.

  2. Daniela

    Scongelatevi il cervello!

  3. Ale

    Sarebbe ottimo, ma fatto a vent’anni. Dopo i trenta-trentacinque anni non ha senso, perché vai a crioconservare ovuli vecchi. Per cui andrebbe fatto conoscere alle nuove generazioni, dicendo loro, ragazze gli anni passano velocemente per cui o fate subito figli, se economicamente potete permettervelo, oppure se volete fare un percorso di studi universitari ed esperienze lavorative, prima di mettere su famiglia, ci sarebbe questa opportunità. Tuttavia non è molto fattibile, visti i costi, per una ventenne. Diciamocelo la società non pensa mai alle donne, perché il mondo del lavoro e’ stato Costruito a Misura d’Uomo.

  4. Filomena

    Posto che questa pratica non dovrebbe essere contraria al vostro credo visto che gli ovuli congelati non sono fecondati e quindi non si ammazza nessun embrione, qualcuno mi dovrebbe spiegare cosa c’è di male a conciliare la carriera e i figli. Vi ricordo che nessun uomo rinuncerebbe alla carriera per accudire un figlio piccolo quindi mi sembra doveroso dare questa opportunità anche alle donne che tra l’altro già sono gravate dal metterli al mondo i figli.

    1. doctor

      Da quando il cristianesimo approva la prigionia di massa degli embrioni estrapolati dal corpo umano in frigorifero? E quelli in carriera sono poi soltanto uomini?

      1. Filomena

        No mi dispiace non si tratta di embrioni cioè cellule fecondato. Si tratta di ovuli, quindi nessuna prigionia di embrioni. Vedi quanto dei indeterminato, basta parlare di un qualsiasi metodo innovativo e tutto diventa sbagliato.

      2. beppe

        doctor, prima di scrivere pensaci bene. ci fai fare brutta figura e filomena ( giustamente) non te la fa passare.

        1. doctor

          Avevo letto male, ma la sostanza del mio discorso non cambia.

          1. Filomena

            Cambia eccome perché anche stando alla vostra logica non si “ammazza” nessuno, ma semplicemente si dispone del proprio corpo e della propria sessualità senza che questa condizioni i progetti di vita di ognuno.

          2. Filomena

            Resta fermo, ovviamente, che la successiva fecondazione artificiale è una pratica immorale, da condannare fermamente.

          3. doctor

            ? Epifania morale?

    2. Sebastiano

      Posto che del nostro credo, come è evidente anche in questo caso, tu non capisci neanche i fondamentali, dovresti spiegare a tutti perché ogni tanto ti lanci in questi spericolati e fantasiosi approcci dottrinal-teologici che terminano regolarmente con un tonfo. Masochismo?

      1. Filomena

        Le conclusioni sul vostro credo le ho semplicemente tratte da quello che voi sostenete nei commenti, non certo perché frequento la parrocchia. E poi cosa centra il masochismo casomai parlerei di sana ironia.

        1. Sebastiano

          Appunto, evidenziavo che del nostro credo hai una conoscenza infinitesima e fumosa. Il masochismo si riferiva al fatto che, a quanto vedo, ti piace essere sbugiardata nelle tue elucubrazioni pseudoteologiche.
          “Chie non podet messare, ispicat” (chi non può mietere va a spigolare), dice un detto delle mie parti…

    3. Simone

      Cara Filomena, vorrei chiedere a te, che ‘concilio la carriera e i figli’ e sicuramente sei una donna importantissima, che ‘aspetto l’uomo giusto’ e sei al ventesimo fidanzato’, che ‘qualsiasi metodo innovativo e’ giusto’ senza vedere che l’unica cosa che conta e’ il dio denaro, ma te, sei felice? Voglio dire quel senso di pienezza e di compiutezza che ti prende la sera, prima di addormentarti quando ti rendi conto che quella giornata, pur non essendo andata come desideravi e’ stata ricolma di grazie e ti rende lieta per averla vissuta? Ma queste sono cose vecchie, e non e’ piu’ di moda dirle.

      1. Filomena

        Caro Simone,
        con me caschi male perché il Dio denaro è l’ultimo dei miei pensieri infatti non sono certo benestante. In primo luogo non sono alla ricerca di nessun fidanzato improbabile in quanto convivo felicemente da oltre 10 anni e ho sempre lavorato da 30 anni a questa parte non certo per arricchirmi anche se come tutti, voi compresi, i soldi non mi fanno schifo. Per me è una questione di dignità personale il fatto di non essermi mai fatta mantenere da nessuno da quando ho avuto la maggiore età. Ciò non toglie che sono costosissima ad aiutare e a farmi aiutare dal mio compagno in caso di bisogno indipendente dalla mia volontà. Inoltre uscire dalle mura domestiche è sempre cosa positiva perché serve a confrontarsi col mondo. Del resto questo è sempre stato valido per gli uomini e non si capisce perché le donne dovrebbero essere cittadine di serie b e stare rinchiuse a fare l’angelo del focolare. Oggi le donne non vogliono più per fortuna rinunciare a se stesse per i figli esattamente come hanno sempre fatto gli uomini. Dunque non è una questione di soldi ma se vuoi avere dei figli è giusto che economicamente se lo si possa permettere visto che in Italia i servizi per i bambini sono molto scarsi. E se vuoi avere figli e non fare la fame devi prima raggiungere un minimo di benessere economico anche perché i figli non chiedono di nascere e sarebbe questo si molto egoistico da parte dei genitori non essere capaci di offrirgli una vita dignitosa. E non parlo di viziarli ma neanche farli di “sentire controcorrente” rispetto ai loro coetanei quando vanno a scuola come piace a voi. Ti ricordo che non siamo nati per soffrire e quindi i sacrifici che pure tutti facciamo è giusto che siano ricompensati da una migliore qualità di vita per tutti. In ogni caso non sono affatto importantissima come sostiene tu, anzi sono una donna comunissima come tante altre che però può dire di essere orgogliosa di quel poco che ho ottenuto con le mie forze senza mai farmi mantenere da nessuno.

        1. giovanna

          Mamma mia , che desolazione.
          Ma le femministe sono tutte così tristi ?
          Ma come si fa a descrivere la propria vita in questo modo deprimente ?
          Non c’è colore, non c’è musica, non c’è vita, tutto piatto.
          Non saremo nati per soffrire, ma qui qualcuno comunica proprio l’opposto !

          1. Filomena

            Triste sarai tu che non non sei capace di vedere il resto del mondo che sta fuori di casa. E comunque non discuto le tue scelte, contenta tu contenti tutti. Magari però non sai nemmeno quello che ti perdi. Ti assicuro che fuori è tutto molto più divertente….provare per credere.

          2. giovanna

            Che commento a vanvera !
            E’ permesso notare il senso di grigiore e noia profonda che esula da questa esperienza messa in pubblico ?
            Dove sarebbe il divertimento ?
            Un piattume unico. Una noia mortale. Un senso di soffocamento. Un’aridità secca.
            Altro che uscire fuori di casa, qui c’è da uscire fuori da una gabbia e anche di corsa !

          3. Filomena

            Mi dispiace sei irrecuperabile, un caso disperato. Meno male che di donne così ce ne sono sempre meno. Arrivi al punto di rovesciare completamente la realtà è nemmeno te ne accorgi.

          4. giovanna

            Guarda un po’, a forza di censurare la realtà ( non guardare l’ecografia, altrimenti si capisce che quello è un bambino…) si arriva a non guardare in faccia la propria disperazione, letteralmente mancanza di speranza, e attribuirla agli altri, ma così, a vanvera, mentre tu l’hai descritta bene, seppure inconsapevolmente, pare
            Sinceramente se dovessi descrivere la mia pienezza e compiutezza, cosa che ti era stata chiesta , con le parole grigie, ragionieristiche, fredde e aride con cui l’hai descritta tu, con quel senso di noia mortale , senza traccia di amore e gioia, e nemmeno di dolore vero, senza traccia di vita, mi farei delle domande.
            Ma se tu ti ritieni contenta di questa vita, come la descrivi tu, fai pure, ma non dire che è divertente, perché, sempre come la descrivi tu, è tutto tranne che divertente, semmai funerea.
            Per quanto mi riguarda io non ho descritto la mia vita, ho solo fatto una libera constatazione del grigiore che comunichi, quindi non ti devi permettere di fare commenti aggressivi sul nulla, altrimenti ti rendi ancora più ridicola.
            Non ti divertire troppo , eh ! 🙂
            Scherzavo, è l’unico pericolo che non corri !

          5. Filomena

            Cosa ne sai tu di quanto io mi diverto? Come tu non vuoi essere giudicata per le tue scelte, sei pregata di astenersi dall’esternare le tue sensazioni sulle mie di scelte. Poi se per te affrontare la vita seriamente prendendosi proprie responsabilità verso se stessi è funereo, allora va bene essere funereo. Altra cosa è divertirsi e io credo di farlo molto più di te. Il problema è il tuo metro di giudizio. Per te le donne che non hanno figli non amano e non sono amate, peccato che non sia cosí. E questo quello che intendo quando ti dico di guardare fuori dalla finestra di casa. C’è un mondo che neppure immagini.

          6. giovanna

            E’ che uno , dopo tanti proclami di una vita di godimenti, si aspetterebbe una descrizione appena appena più frizzante e invece descrivi una vita di una noia mortale, da ragioniera dei sentimenti , oltre che dei soldi.
            Mentre leggevo , tra un po’ mi appisolavo

            Per non parlare dello squallore con cui descrivi il rapporto coi figli, un dare e avere di un’aridità allcinante, senza traccia di sentimento e di affetto.
            .
            E omunque , se la domanda era se ti senti appagata della tua vita, la risposta è sembrata del tutto negativa, e me ne dispiace.
            E comunque, almeno nel descrivere questo grigiore, sei stata sincera.

          7. giovanna

            Poi, l’ipotesi che fai tu, che io pensi che sei triste perché non hai una tua famiglia, è del tutto arbitraria.
            Ho tante amiche che non si sono sposate e non sono certo funeree come te.
            Prima di sposarmi ero contenta (quasi ) quanto ora, perché non sono le condizioni in cui ci troviamo a determinarci in toto.
            E, se devo essere sincera, esco di casa , in tutti i sensi, anche di più da tot anni a questa parte, ma uscivo parecchio anche prima di sposarmi !
            Voglio dire, non credo che la vita monotona e pesante che descrivi dipenda in primis dalla tua condizione, ma da ciò in cui credi, roba mortifera e deprimente.

          8. giovanna

            Infine, scusa, ma mi è partito il tasto sopra, credo che proprio dal constatare questa tristezza, meglio direi aridità, ma sono molto collegate, che si sente in tutti i tuoi interventi, potresti ripartire alla grande.
            Infatti, credo fermamente che anche i nostri punti deboli, le nostre insoddisfazioni, se si tramutano in domanda, possono diventare un’occasione.
            ( ma io dico, può una donna guardarsi allo specchio felice, dopo che ha consigliato ad un’altra donna di girare la testa per non vedere nell’ecografia il figlio che sta per uccidere ? ma quanto saresti felice, se le tue energie le rivolgessi al bene, all’ aiuto di una mamma in difficoltà ? aiutare una mamma ad accogliere suo figlio che c’è, dà molta, molta, molta , imparagonabilmente molta più soddisfazione , credimi , e noi siamo nati per soddisfare il desiderio di bene che abbiamo)

I commenti sono chiusi.