Cuba continua a violare i diritti umani. L’Unione europea che fa?

Di Paolo Manzo
13 Dicembre 2021
I premi Sakharov Fariñas e Soler scrivono a Borrell e Sassoli: «Ci avete abbandonati». Critiche anche dal Senato americano agli atteggiamenti pro dittatura dell'Ue. E i prigionieri politici restano in carcere
Bandiere cubane su un edificio all'Havana, Cuba, nei giorni delle proteste di metà novembre (foto Ansa)

«Cuba è stata abbandonata dal governo dell’Unione europea». Questo, in estrema sintesi, il contenuto delle due lettere inviate ai rappresentante dell’Ue per la politica estera, il socialista spagnolo Josep Borrell, e al presidente del Parlamento europeo, litaliano del Pd David Sassoli, dai premi Sakharov Guillermo Fariñas (nel 2010) e Berta Soler, leader delle Dame in Bianco (nel 2005).

«Bruxelles tace di fronte ai diritti violati da Cuba»

Nelle missive si  accusa l’esecutivo di Bruxelles di «tacere di fronte alle violazioni dei diritti umani e ai crimini contro l’umanità» che sta commettendo la dittatura cubana contro il suo popolo. Per questo e per protestare contro la «cooperazione che continua florida tra Unione europea e dittatura», Fariñas e Soler chiedono, seppur a malincuore, di restituire lonorificenza ricevuta. «Se questa situazione continuerà, i Premi Sacharov di Cuba a cui il regime non ha ancora tolto la vita proporranno che sia apprezzato il ritiro, con immenso dolore, delle nostre onorificenze», hanno scritto.

Il contenuto integrale delle lettere è stato reso di pubblico dominio dalla ong con sede a Madrid, Prisoners Defenders e contiene critiche durissime contro l’Ambasciata dell’Ue all’Avana, che mai dal 2017 a oggi ha incontrato la dissidenza, considerando “società civile” solo le organizzazioni statali del regime cubano, verso le quali vengono convogliati tutti gli aiuti della cooperazione comunitaria, decine di milioni di euro ogni anno.

Il Senato americano critica Borrell e l’Ue

«Il Premio Sakharov deve essere un impegno da parte di tutte le parti a non usare mai il silenzio diplomatico di fronte alle violazioni dei diritti umani e, ancor meno, di fronte ai crimini contro l’umanità», vi si legge. Un duro j’accuse contro il capo della diplomazia Ue, Borrell, messo alla berlina in questi giorni anche dal Senato degli Stati Uniti, per le sue posizioni collaborazioniste con la dittatura cubana.

In una lettera dai toni aspri, infatti, il presidente della commissione per le relazioni estere del Senato, il democratico Bob Menendez, e il repubblicano Marco Rubio, che è vicepresidente della commissione per lintelligence, hanno esortato il capo della politica estera dell’Unione europea «a mantenere l’impegno storico dell’Ue nei confronti del popolo cubano, dei diritti umani e della democrazia, rinnovando la sua richiesta al regime cubano di rilasciare immediatamente José Daniel Ferrer, Luis Manuel Otero Alcántara, Maykel Osorbo, e tutti i prigionieri politici dellisola», che sono oltre 850.

L’appello di artisti e intellettuali

Negli ultimi mesi, Borrell è stato pesantemente criticato durante le audizioni di politica estera al Senato degli Stati Uniti per il suo atteggiamento pro dittatura. I firmatari della lettera del Senato statunitense considerano «poco utile» la politica di Bruxelles di dialogo con Cuba, che esclude aprioristicamente tutti gli oppositori. Una posizione fatta sua anche da un folto numero di intellettuali che, sempre nelle ultime 48 ore, hanno lanciato un appello.

Più di 300 persone legate al mondo dell’arte e intellettuali di tutto il mondo hanno infatti fatto una dichiarazione congiunta chiedendo che il governo cubano cessi immediatamente la cruenta repressione contro gli artisti sullisola, arrestati in massa negli ultimi mesi. Tra i firmatari ci sono attori famosi come Alec Baldwin e Meryl Streep e scrittori del calibro di Mario Vargas Llosa, Isabel Allende, Elena Poniatowska, Paul Auster, Orhan Pamuk e Chimamanda Ngozi.

La risposta del regime: arrestato Fariñas

«Non c’è da meravigliarsi che alcuni vogliano metterci a tacere quando testimoniamo le voci di coloro che altrimenti resterebbero inascoltati. Hanno paura della verità perché, una volta rivelata, non può più essere nascosta o contenuta», ha detto in riferimento alla repressione contro gli artisti a Cuba la Poniatowska. 

Come di consueto, il regime cubano ha risposto con la violenza che lo contraddistingue, il suo marchio di fabbrica, alla richiesta di Fariñas di riconsegnare il Premio Sacharov all’Unione Europea. L’attivista per i diritti umani è stato infatti arrestato giovedì scorso e, da allora, è per l’ennesima volta desaparecido, sicuramente in qualche carcere comunista della dittatura.

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