Covid, la California avverte i medici: o la pensate come il governo o tacete
I medici della California saranno presto soggetti ad azioni disciplinari se forniscono ai loro pazienti informazioni sul Covid-19 che sanno essere false o fuorvianti. La misura è stata firmata dal governatore Gavin Newsom la scorsa settimana ed entrerà in vigore il 1° gennaio. A prima vista, la nuova legge statale sembra un colpo a chi ha alimentato scetticismo sui vaccini incoraggiando le persone a curarsi con farmaci o prodotti pericolosi e ridotto le mascherine a mero simbolo di partigianeria politica.
Il dialogo medico-paziente sul Covid è in pericolo
Ma la legge è criticata da tanti, in California, inclusi molti medici che hanno sostenuto con convinzione l’utilità di mascherine e vaccini: il pericolo, dicono, è che una misura del genere finirebbe per frenare anche il dialogo non complottista tra pazienti e medici su un virus che sta continuando a mutare. «Certamente c’è molta disinformazione sul tema», ha detto al Los Angeles Times il dottor Eric Widera, professore di medicina presso la UC di San Francisco e specializzato in geriatria, ma è vero anche che «lo standard di cura del Covid-19 è cambiato molto in 2 anni e mezzo». Le mascherine di stoffa che a inizio pandemia erano considerate decisive per contenere il virus, ad esempio, oggi sono considerate da tutti gli esperti inefficaci. «Quello che un giorno è considerata disinformazione, il giorno dopo è pensiero scientifico».
Firmando la legge il governatore Newsom ha ammesso di essere «preoccupato per l’effetto agghiacciante» che ha fare leggi sulle conversazioni medico-paziente, e ha spiegato che la misura è pensata per essere applicata solo a quei «casi eclatanti in cui un medico con la licenza agisce con intenzioni dannose o chiaramente deviando dallo standard di cura richiesto mentre interagisce direttamente con un paziente che ha in cura». Peccato che il testo della misura non dica in modo chiaro cosa costituisce «un’istanza eclatante» o quali metriche verranno utilizzate per determinare l’intento dannoso. Si sa però che indagare e giudicare una presunta violazione da parte dei medici sarà responsabilità del Medical Board of California, formato da quindici persone, sette delle quali non sono neppure medici: il presidente del Board è un avvocato ambientale, un altro gestisce un’azienda di life coaching, e così via.
Il dilemma sui vaccini per i bambini
In meno di tre anni si è passati così dalla politica che fa quello che dice la scienza alla scienza che dice quello che vuole la politica, con medici che possono essere puniti per aver contestato l’ortodossia della salute pubblica del governo. Ortodossia che – si è visto in questo tempo di emergenza – sempre ortodossa non è. Senza tirare fuori complottismi né contestare l’efficacia di vaccini che sono certamente serviti a fermare la pandemia, basta pensare a come nel 2020 si pensasse che il lockdown totale fosse la sola arma per impedire al virus di circolare, criticato oggi dagli esperti. Se questa legge fosse stata in vigore allora, un medico che avesse criticato tale decisione del governo sarebbe stato accusato di fare disinformazione? Possibile, dato che la commissione medica statale è autorizzata a disciplinare i medici che «diffondono disinformazione» che contraddice il «consenso scientifico contemporaneo».
Come sempre in casi analoghi, l’esempio fatto da chi promuove la misura è estremo: un medico che consiglia a un paziente di iniettarsi candeggina per curare il Covid può essere sanzionato. E ci mancherebbe altro, viene da aggiungere, ma è un esempio così raro e grave che neppure avrebbe bisogno di una nuova legge per essere disciplinato, fa notare in un editoriale il Wall Street Journal, che sottolinea come «il vero scopo della legge è mettere a tacere i medici che non sono d’accordo con l’establishment della sanità pubblica su argomenti controversi su cui vi è un sostanziale disaccordo. Un esempio sono i vaccini Covid per i bambini, raccomandati dalla maggior parte dei funzionari della sanità pubblica, ma sul cui effetto la scienza è tutt’altro che certa».
Covid, un medico non potrà più avere dubbi
Un esempio attuale? Basta andare dall’altra parte degli Stati Uniti, in Florida, dove il capo esecutivo del Servizio sanitario nazionale, Joseph Ladapo, ha consigliato ai giovani di non ricevere vaccini mRNA dopo che un’analisi statale ha rilevato, in quella fascia d’età, un aumento dell’84 per cento di decessi causati da problemi cardiaci nei 28 giorni successivi alla vaccinazione. Ladapo ha anche raccomandato di non vaccinare bambini sani perché sono a basso rischio di malattie gravi e i benefici non superano chiaramente i rischi incerti. In California, nota ancora il WSJ, un pediatra che sconsigliasse ai bambini la vaccinazione potrebbe vedersi revocare la licenza di medico.
In questi anni di pandemia il consenso degli esperti è spesso cambiato, e anche se la legge californiana sembra soprattutto rivolta ai medici che prescrivono farmaci come l’ivermectina che non sono stati autorizzati dalla Food and Drug Administration per curare il Covid i dottori non hanno modo di sapere cosa li farà finire sul banco degli imputati. Il risultato sarà l’appiattimento dei medici sulla linea ufficiale politica del governo, la fine del dialogo tra medico e paziente per quel che riguarda il Covid e la censura di dubbi che poi magari si riveleranno fondati. Non è mai un buon segno, quando la politica decide cosa devono e non devono dire gli scienziati.
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