Scritto con gli occhi

Colletta alimentare. Non v’è dono più grande che avere amici in grado di sostenere la nostra speranza

susanna-campus-compleannoCari amici, domani 30 novembre ci sarà, come ogni anno, la Colletta alimentare per aiutare chi si trova in difficoltà e non ha più la possibilità di avere qualcosa da mettere in tavola per mangiare.

Chiedo a tutti voi, secondo le vostre possibilità, di unirsi al fianco di questi fratelli sfortunati, contribuendo, quando andrete a fare la spesa, ad aiutare qualcuno di loro. Basta poco, ma anche il poco è importante: l’unico delitto è l’indifferenza.

Quest’anno poi, qui in Sardegna, la questione – come sapete – si fa particolarmente importante per via dei disastri provocati dal ciclone. Lo so, voi mi direte: però c’è la crisi, però pure io ho dovuto rinunciare a questo e a quello, però pure io tiro la cinghia. Lo so. Ma è proprio perché è un momento delicato per tutti, che c’è ancora più bisogno di gratuità e di generosità. Poi, ovvio, ognuno dà per quel che può, ma ricordatevi la parabola evangelica sull’obolo della povera vedova: non c’è tesoro più grande che donare tutto se stessi.

Il popolo italiano è un popolo fiero e altruista e io sono certa che, anche stavolta, saprà stupirci. Ringrazio il mio amico Michele che fa il volontario per il Banco alimentare di Sassari. E stato lui il primo che mi ha raccontato della Colletta e delle attività del Banco. Invidio molto voi volontari che domani donerete un po’ del vostro tempo per raccogliere i prodotti alimentari. Invidio molto anche le persone che doneranno un pacco di pasta o una scatoletta, perché vorrei anch’io passare tra i corridoi del supermercato e riempire di ogni ben di Dio il mio carrello per regalarlo agli altri. Infine invidio molto anche i poveri, che quel cibo mangeranno (sapete, nelle mie condizioni, si sente grande nostalgia dei “sapori”) e che avranno da domani qualcuno a cui essere grati.

Io, la più povera tra i poveri, mi sentirò appagata solo se saprò che questa grande occasione di gratuità non sarà andata sprecata. Solo allora sarò in pace: perché non v’è dono più grande che avere amici in grado di sostenere la nostra speranza.

Datevi da fare!

Bacioni,

Susanna

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2 commenti

  1. GABRIELE

    Perchè devo dare da mangiare nella maggior parte dei casi a persone che sono venute in Italia clandestinamente e che non fanno niente per la mia PATRIA se no sfruttare tutti i POCHI benefici che ci restano ma che sono stati guadagnati dai nostri Padri e da noi con lotte sociali, scioperi e anche col sangue? Parlo di Bengalesi, Africani, Zingari, Cittadini di Paesi dell’Est europeo, Sudamericani e per giunta carichi di figli avuti per caso e spesso da vari compagni. .Sono SESSANTA anni che mantengo in un modo e in un altro gente che non fa altro che approfittare della bontà degli Italiani, cominciando dai ‘MORETTI’ presentati da organizzazioni religiose a cui bisognava dar da mangiare perchè diventassero ‘cristiani’. Ma il Cristianesimo non implica anche la responsabilità personale e principalmente di chi mette al mondo dei figli? Ho deciso che quali pensionati cassintegrati e disoccupati. Non giudicatemi discriminante verso queste persone , ma ho visto troppi stranieri prenderci per FESSI , approfittare del nostro senso di aiutare tutti i bisognosi, ma che se non assecondiamo i loro desideri, ci bollano come RAZZISTI

    Risponde Susanna Campus: Caro Gabriele, non essere così adirato col tuo prossimo, soprattutto con chi ha bisogno di aiuto.
    non pensi che gli immigrati che vengono in italia scappano dal loro paese dalle guerre e dalla fame? non pensi agli italiani che sono andati all’estero per “fame”? e per questo dovevamo subire il disprezzo di chi ci ospitava? credo che la solidarietà non guarda il colore della pelle, né la religione, è dare una mano al nostro prossimo, tra l’altro molte di queste persone che hanno bisogno di aiuto sono italiani. cosa vogliamo fare quando le persone si rivolgono alla caritas per mangiare: tu puoi mangiare che sei italiano, tu non puoi mangiare che sei straniero? dove sta la carità umana? se capitasse a noi e le persone ci voltassero le spalle? ti prego, se devi fare del bene, non guardare chi stai aiutando! ti abbraccio, Susanna

  2. Giovanni, Torquemada e Matteo

    L’importante è non sostenere con la colletta alimentare i prodotti Barilla e collegati (Voiello, Mulino Bianco, Pavesi) per evitare di pagare noi la parcella dell’ideologo del gender assunto da Barilla e il corso di rieducazione al gender che deve frequentare il buon Guido per riavere i punti sulla patente.

    Risponde Susanna Campus: Cari amici, quando si fa la colletta alimentare non si fa per sostenere le ditte, ma per chi non ha niente da mangiare! basta un piccolo gesto da parte di tutti noi, poi ognuno avrà a che fare con la propria coscienza e il signor Barilla non è certo esente!!! vi abbraccio susanna

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