Il 28 gennaio il governo comunista della Cina ha inaugurato in un ospedale di Guangzhou, capitale della provincia del Guangdong, una moderna “ruota degli esposti”, un nido in grado di accogliere in forma anonima quei bambini che i genitori altrimenti abbandonerebbero per strada. La struttura è stata però chiusa domenica a causa del numero troppo elevato di neonati lasciati.
TUTTI MALATI O DISABILI. Come riportato dall’agenzia statale Xinhua, in neanche due mesi 262 bambini sono stati deposti nell’incubatrice riscaldata dotata di allarme per avvisare medici e infermieri. Tutti i neonati, secondo Xu Jiu, direttore dell’ospedale, erano malati o disabili. In particolare: 110 erano affetti da paralisi cerebrale, 39 da sindrome di Down e 32 da problemi cardiaci. Il centro di Guangzhou fa parte dei 25 “nidi” aperti in tutta la Cina.
«INIZIATIVA POSITIVA». Secondo fonti cattoliche cinesi citate da AsiaNews, «l’iniziativa [dei nidi] è buona: anche in Europa, nel Medioevo, la Chiesa accoglieva i bimbi esposti. Oggi ci sono diversi casi in cui i cattolici cinesi di tante zone – soprattutto le suore, ma anche i laici – raccolgono i bambini abbandonati, in genere handicappati. C’è assistenza, cura per questi bambini che vivono sotto costante minaccia. Insomma, piccoli nuclei esistono già. I casi di Xian e Shenzhen sono benvenuti, perché potrebbe anche far diminuire gli aborti».
LA PRESUNTA RIFORMA. La legge sul figlio unico in Cina, che dal 1979 ha già impedito la nascita di 400 milioni di bambini, è stata da poco riformata durante il “terzo plenum” del Comitato centrale del Partito comunista cinese, che si è tenuto nel novembre scorso. Ora le famiglie in cui uno dei due genitori è figlio unico potranno avere due figli ma secondo lo stesso partito comunista la riforma «non è niente di che».
A causa dell’imposizione di un limite alle nascite, è diventato costume in Cina abbandonare i figli “di troppo” per non incorrere in pesanti sanzioni o abusi sulla persona, come aborti e sterilizzazioni forzate.