Choukri, il 19enne francese partito per il jihad e tornato a casa perché stanco di «riportare alle famiglie le teste dei loro cari»
«SIGNORE DELLA GUERRA». Figlio di una donna delle pulizie e di un pensionato di 65 anni, Choukri non ha mai finito la scuola dell’obbligo e si è costruito un curriculum criminale di tutto rispetto: furti, case svaligiate, associazione a delinquere. Dentro e fuori dal carcere, a inizio 2014 Choukri si è fatto reclutare su internet dal jihadista franco-senegalese Omar Diaby, anche lui originario di Nizza. Partito con due compagni del suo stesso condominio per la Siria, via Turchia, si è fatto convincere da queste promesse: «Diventerai un signore della guerra, le ragazze cadranno ai tuoi piedi, avrai un kalashnikov e un territorio».
PREGHIERA, PREGHIERA, PREGHIERA. Appena arrivato in Siria, per Choukri c’è stata la prima sorpresa: incontrare lì 19 compagni del suo stesso quartiere di Nizza. «Sopraffatto dalla gioia», ha vissuto con loro e con altri ragazzi provenienti dal Belgio, tutti di età compresa tra i 14 e i 19 anni. I primi mesi, non avendo nessuna missione particolare da compiere, doveva sottostare alla disciplina militare e religiosa: «La sua giornata era tutta addestramento, preghiera, preghiera e ancora preghiera». Da mangiare riceveva un pane bianco, che lo rendeva subito «euforico. Erano tutti convinti che fosse impastato con della droga».
L’AMICO DECAPITATO. Stufo del pesante addestramento senza uno scopo, un amico di Choukri un giorno è sbottato: «Che Allah vada a fare in c…». È stato preso e «giudicato in neanche dieci minuti. Un gruppo di anziani si è riunito intorno a lui. Uno di loro ha pronunciato la sentenza in arabo, è stato messo in ginocchio e decapitato».
RIPORTARE LE TESTE TAGLIATE. Ormai sopraffatto da «paura e orrore», Choukri è stato trasferito a Idlib, agli ordini di un emiro marocchino, Abou Abdel Larmane. Come riporta l’avvocato, «gli è stato spiegato che doveva raccogliere il pizzo in diversi villaggi. Quando un villaggio si rifiutava di pagare la tassa, veniva scelto un abitante, portato in un campo e decapitato. Il compito di Choukri era riportare la testa alla famiglia per fargli capire che non avevano altra scelta se non pagare. La testa veniva avvolta in un fazzoletto».
RITORNO A CASA. Un altro compito di Choukri era quello di tenere fermo il condannato a morte durante la decapitazione. Incapace di resistere, il ragazzo è riuscito a convincere l’emiro a farsi rimandare indietro in Francia per reclutare altri due amici. Una volta tornato in Francia, «si è fermato a Cannes perché aveva paura di farsi vedere dagli integralisti di Nizza». Con l’aiuto di un conoscente si è consegnato alla direzione generale della sicurezza. Ora verrà processato, ma Choukri preferisce le galere francesi all’inferno siriano. «Ormai ha capito che le tante promesse che gli sono state fatte non avevano niente a che vedere con la realtà».
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2 commenti
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Non si finisce mai di imparare..il pizzo è un’usanza di origine medio-orientale ?! Effettivamente i mori in Sicilia ci sono stati..e l’hanno dominata..
Lascia stare i siciliani, i cui difetti sono effettivamente reminiscenze del dominio islamico, e pensiamo tutti alla conversione di questo ragazzo. Non mi stupirei se chiedesse un giorno il battesimo.