
Cronache dalla quarantena bis / 20
E l’assalto dei cronisti a moglie e figli del capitano spia, a che gancio di macelleria giornalistica lo vogliamo appendere? Ma così va il mondo. Tengono famiglia anche loro. I giornaloni unificati. Volevi che non mandassero i fantaccini con la telecamera spianata a incrudelire su una famiglia che si ritrova il padre in galera e il rischio serio – perché il reato è grave – che buttano via le chiavi e non lo rivedono più?
C’è pure il Covid, ma lo spettacolo non si deve mai fermare. È la regola. È il giornalismo, bellezza. La solita rodomontata. Per ripetere ogni giorno l’eguale e non avere ancora capito che – Covid docet – solo l’immaginazione salva dalla mortale ripetizione. Ma tant’è.
Poveri anche i cronisti
Accendi la telecamera e… «non spingere, eddai, c’è un microfono per tutti»… «Signora, perché l’ha fatto? L’ha fatto per voi? Per lei? Per la famiglia? Ma lei ci crede? Ci può dire qualcosa? Ci dica qualcosa». Mentre la signora, tutta incappucciata, con la figlia impacchettata, cerca le chiavi nella borsetta, si ingarbuglia e alla fine riesce ad aprire quella maledetta porta.
Povera donna. E poveri pure i cronisti. Sbattuti in strada per cercare di cavare pensieri, immagini e parole, da una disgrazia che dovrebbe fare molti clic, molta audience e molti hater. Ci fanno sentire in video pure l’«ennoi de che campamo?» del figlio minorenne fuori campo, fuori telecamera e pure fuori dalla grazia di Dio. «Ennoi adesso come campamo?».
Poteva mancare Gramellini?
Ma poi, ferrucci dei miei stivali, andate in tv con i vostri ciuffi da persone serie, importanti, riccose, giornalisti di alta sicietà, e volete spiegarci voi, a noi, voi tutti seriosi e civettuoli e chierici, come si rimette in sesto l’Italia?
Lo spionaggio militare al servizio di potenze straniere è roba seria. Perciò il candidato a 30 anni di carcere non poteva non finire nel “Caffè” di Gramellini, perculato seriamente col solito Longanesi del “tengo famiglia”. Mi meraviglia che la forza intellettuale sabauda non abbia ancora evocato la mancata riforma protestante in Italia. Perché lo sapete, se eravamo più luterani e meno cattolici spiavamo meno, non avevamo famiglie palloccolose e ci benedivano tutte le unioni gay che volevamo.
Pd ovunque e antenne di Putin
Ma stendiamo un pietoso velo sull’episodio che per altro ci viene buono a spezzare la narrazione delle sozzure lombarde e ci riconsegna per un paio di giorni alla bella selvaggina fresca di cronaca. A proposito di cronaca: avete notato che per riequilibrare le brutte notizie dalla Lombardia un giorno intervistano il governatore Pd Bonaccini e l’altro il governatore Pd Zingaretti? E su tutto spalmano Enrico Letta? Che non ho capito se è il segretario Pd o il comandante Nato in Italia.
Vi sarò più preciso uno dei prossimi giorni che mi arriva un dispaccio cifrato del mio capo stazione Kgb al Sestriere. Che non è più il posto dove sciano gli Agnelli, ma il comune più alto d’Italia così che le spie russe ci piazzano le antenne. Capito come è stato previdente Nostro Signore? Ha fatto le montagne e sopra le montagne ci ha messo il comune per farci spiare da Putin. Un autoritario come Lui.
Una Pasqua buonissima
Pensate in po’. Così autoritario (dico l’Altissimo, mica il diversamente liberale russo) che al contrario dei luterani che sono laschi in tutto e perciò vivono di comprensione, carinerie e dubbi democratici, Egli è autoritariamente risorto! Buona Pasqua, ragazzi. Ma non godetevela troppo. Pensate ai poveri. E salvate un pastore sardo, come faccio io che sono buono, con un buonissimo agnello al forno.