Good Bye, Lenin!
Cartoline (disneyane) dal GUlag
Tra i numerosi documenti conservati presso l’associazione storica Memorial di Mosca vi sono le cartoline inviate dall’ingegner Michail Govorenkov alle figlie, mentre era detenuto nel lager di Bogoslovsk, sui monti Urali, nella seconda metà degli anni ‘40. A prima vista si tratta di una delle numerose raccolte di questo tipo, decisamente toccanti, che permettono di cogliere sia pur esteriormente il dramma di chi ha vissuto la tragedia della condanna al GULag. Ma ciò che rende particolari ed uniche queste 37 cartoline è il fatto di essere illustrate con i personaggi della Disney, soprattutto Topolino.
Ci si chiede allora come fosse possibile che un eroe di carta proveniente dal mondo capitalista passasse indenne dalla censura sovietica, tanto più se inserito nella posta proveniente da un campo di lavoro coatto.
Senza volerci accodare all’opera di revisionismo storico sulla figura di Stalin oggi di moda, fu proprio grazie al dittatore se Topolino poté diffondersi in Urss. Al Cremlino esisteva una sala ben attrezzata per le proiezioni proprio perché Stalin era un cinefilo, poteva assistere anche a due o tre proiezioni di seguito, e preferiva film che fossero realisti e politicamente impegnati. Ciononostante, ebbe una predilezione anche per i cortometraggi animati della Disney, che arrivarono in Urss nel 1930 con la Danza degli scheletri. Fu nel 1933, in occasione del festival del cartone animato americano organizzato a Mosca, che Stalin vide per la prima volta la produzione Disney, in particolare Steamboat Willie (dove c’è l’esordio di Topolino e Minnie) e I tre porcellini, e ne fu conquistato per la grafica e l’animazione semplice ma di grande effetto.
Con il placet del Generalissimo la Disney fu sdoganata, mentre i successivi tentativi sovietici di creare personaggi e cortometraggi simili a quelli americani erano destinati a fallire.
Nell’immediato dopoguerra ebbe enorme successo Bambi, che Walt Disney volle regalare all’Urss come gesto di ringraziamento per i sacrifici compiuti durante la seconda guerra mondiale. Poi ci fu la svolta ideologica: la «lotta contro il cosmopolitismo» decretò la fine del successo Disney in Urss: Bambi divenne un «misantropo», e si scoprì che i cartoni aventi come protagonista Pluto erano in realtà «propaganda della violenza imperialista».
Intanto l’ingegner Govorenkov, dal lager, spediva le sue cartoline a Irina e Tat’jana, accompagnando i disegni con brevi righe di augurio e di incoraggiamento: il 22 agosto 1946 raccomandava ad Irina «di essere d’aiuto alla mamma nelle faccende domestiche e a Tanja nei giochi», il mese successivo a Tanja chiedeva se si era ricordata di fare un regalino alla madre in occasione del suo onomastico. Infine ad Irina dedicava un elegante Topolino «che ti porta salute e felicità per lunghissimi anni».
Non sappiamo molto di lui, e nemmeno delle sue doti artistiche (può anche essere, infatti, che i disegni non fossero tutti suoi): nato a San Pietroburgo nel 1904, dagli anni ‘20 lavorò nelle ferrovie, si laureò nel 1934 con ottimi voti nelle materie scientifiche, meno buoni in quelle che davano un’autentica «formazione sovietica»: marx-leninismo, teoria economica dell’Urss, ecc. Passato indenne nelle purghe degli anni ’30 mentre lavorava all’Associazione Inventori, fu arrestato e condannato nel 1944 con l’accusa fantasiosa di aver progettato attentati contro il governo sovietico, sulla base del famigerato articolo 58 del codice penale – il «grande, possente, abbondante, ramificato, vario, universale» articolo 58, come lo descrive Solženicyn nell’Arcipelago GULag, che ci spiega il senso della condanna di Govorenkov: «Il terrore veniva inteso in senso lato, molto lato (…). Ancor più importante era l’estensione del concetto», per cui nella «preparazione» di attentati rientrava l’intenzione: «Non solo la minaccia inequivocabile proferita al banco della birra “Ora ti sistemo io!” diretta a un attivista, ma anche l’esclamazione stizzosa d’una donnicciola al mercato “Accidenti a lui!” era qualificata come intenzione terroristica».
Rilasciato nel 1954, Govorenkov fu riabilitato 4 anni dopo perché il fatto non sussisteva, e continuò a lavorare come ingegnere.
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