Pubblichiamo in una nostra traduzione la lettera che Carmelo Ferlito, senior fellow all’Institute for Democracy and Economic Affairs (IDEAS) di Kuala Lumpur, Malaysia, e docente di Microeconomia presso l’International College Subang, sempre nel paese del sudest asiatico, ha inviato a tutti i suoi studenti.
Cari studenti,
ora che il nostro corso è finito, vorrei ringraziarvi per il tempo passato insieme e per la pazienza che mi avete usato. Ad alcuni di voi è piaciuto il mio stile, ad altri no, ma sono certo che tutti abbiamo imparato qualcosa l’uno dall’altro.
Ho cominciato a correggere gli esami (non chiedetemi nulla, non posso ancora rivelare niente) e una cosa mi ha sorpreso. Uno di voi ha risposto in modo speciale al quesito numero 7: “Signore, per piacere mi aiuti”. No, non ho nessuna intenzione di prenderlo/a in giro. All’inizio mi sono messo a ridere, lo ammetto. Ma poi, pensandoci su, mi sono accorto che dire “per piacere, aiutami” è la posizione più ragionevole per ogni essere umano.
Sicuramente nella vita dobbiamo combattere le nostre battaglie. Ma mentre la società che ci circonda tende a farci credere che siamo delle persone isolate, non camminiamo mai da soli. Se guardiamo al nostro percorso umano, la prima evidenza è che, fin dal principio, noi chiediamo sempre: “Per piacere, aiutami”.
All’inizio a nostra madre, alla quale chiediamo il latte. E poi, mano a mano che cresciamo, scopriamo di essere essenzialmente dipendenti. Tutto ciò che ci circonda dice che siamo strutturalmente dipendenti. E la realtà ci fornisce sempre una risposta a quel “per piacere, aiutami”. Spesso, la risposta non è quella che ci aspettiamo. Però, una risposta c’è sempre. Nei semplici fatti che illuminano i nostri giorni, nell’aiuto che ci arriva dai nostri amici più cari o dalla famiglia. Ci viene costantemente ricordato che abbiamo bisogno di aiuto e che l’aiuto arriva sempre nei modi più inaspettati e misteriosi.
Quindi, ora che uscite nel mondo reale, nel mondo duro del lavoro e della famiglia, non abbiate paura di chiedere aiuto. Qualcuno risponderà. Non siate timidi, non pensate che domandare sia da femminucce, perché chiedere aiuto è la posizione umana più razionale che ci sia. Noi non abbiamo deciso di nascere e molto probabilmente non decideremo quando e come morire. Noi dipendiamo.
Al fondo, siamo in relazione con Qualcuno/Qualcosa più grande di noi. Siamo su una strada e abbiamo bisogno di aiuto, non camminiamo mai da soli. Come ci ha insegnato la Scuola di economia austriaca, ed è un insegnamento che non vale solo per l’economia, la vita è un continuo processo di scoperta del significato segnato dalle interazioni umane (incontri).
Siate fiduciosi e godetevi questa cosa meravigliosa che si chiama Vita!
Spero di sentirvi presto,
Cordiali saluti,
Carmelo Ferlito
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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