
Le bellezza folgorante del cristianesimo d’Oriente. Una mostra spiega meglio di tutte le nostre teorie perché il Califfo ci odia

Comincio subito dal fulmine. Spero che mi folgori mentre ne scrivo dopo esserne stato incendiato. Il presidente della Repubblica armena Serz Sargsyan parla nella pancia del Vittoriano, a Roma. Dice una cosa che nessuno aveva detto e noi – io almeno – neanche pensato. Rievoca la condizione dei cristiani di oggi in Medio Oriente straziati dall’islam del Califfo (gli armeni hanno una certa esperienza alle spalle…) e dice: «Tutti abbiamo dispositivi fatti per ritrasmettere filmati festosi di battesimi. Oggi capita di vedere con frequenza, sui telefonini, immagini di giornalisti cristiani decapitati». Ripeto: giornalisti cristiani decapitati. La lingua armena è tale che il suono di quelle parole li fa risultare più cristiani e più decapitati di quanto si percepisca in lingua italiana.
Avevano pensato fossero giornalisti. E poi americani e scozzesi. Di questa o quella idea politica. L’identità degli assassini invece li assegnava nei nostri pensieri a un islamismo feroce, però nel contempo proprio così li premiava: la definizione di costoro l’abbiamo riferita al rapporto con Dio. Invece che gli uccisi fossero cristiani, no, questo non lo aveva detto nessuno, ma neanche pensato. Perché?
Il fatto è questo: non abbiamo inconsciamente voluto offendere i morti, togliere loro qualcosa dicendo che erano cristiani. Non riusciamo a pensare una persona considerando decisivo per lei e per la civiltà che l’ha partorita il nesso che ha con la verità. La cosa più vergognosa che si possa dire di un uomo o di una donna oggi in Occidente come in Oriente è la qualifica di cristiano.
Il cristianesimo nelle nostre teste occidentali è diventato qualcosa di serio solo nella mente contorta di chi si prende la briga di tracciare la “N” di Nazareno sulle case di gente remota dell’Iraq o della Siria. Altrimenti per noi è un dato culturale così sbiadito e ovvio da essere un orpello retorico, spiegando che combattiamo gli islamici terroristi sì, perché loro combattono la civiltà cristiano-occidentale, ma non perché noi siamo cristiani e ci teniamo. È un hobby privato meno rispettabile di certo dell’essere vegani. O un orrore simmetrico a quello di chi dice «Allahu Akbar!».
Invece, guardando quella mostra, si capisce: i cristiani sono gente normale che vive di Cristo e se ne nutre nella normalità quotidiana, con un legame misterioso e concreto con Dio incarnato. Questo insegna il nostro tempo di martiri cristiani d’Oriente. Non sono assassinati perché eroi giganteschi, ma perché, poveretti come sono, afferrati da Cristo e perciò stesso, senza alcun merito, odiati e assassinati.
La mostra “Parabole d’Oriente”, che presentava il presidente Sargsyan nell’occasione, è l’epifania di questa verità elementare e semplice. Non gran che il titolo: sembra una canzone di Franco Battiato, un po’ profumi, mistiche e geometrie, saggezze sublimi per iniziati. Invece no. Dentro, che roba.
Sono felice che sia al Vittoriano in Roma, è bene che stia lì, come una reliquia sotto l’altare della Patria: lux ex Oriente nel buio del nichilismo. Un’altra folgore, dopo la prima dura e tremenda della parola “cristiani decapitati” (capitò anche a san Paolo, e non per mano di islamici, ma di acculturati romani): quella di una bellezza troppo forte e insieme quotidiana per essere stata partorita da misere creature. Sono riflessi del divino-umano quelli esposti in fotografie provenienti da sette paesi dove oggi – oggi! – sono sgozzati nostri fratelli.
Non esiste il cristianesimo in generale. Ma quello, con dei nomi e cognomi, luoghi, possibilmente numeri di telefono. Non parole diacce ma generose facce, sguardi compunti nella liturgia e abbandonati nell’allegria, chiese scoperchiate e lune immacolate. Viene da fare la rima, come nelle filastrocche dell’infanzia quando la verità è semplice ed è la mamma che indica Gesù crocifisso.
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Ieri 29 settembre le bombe USA hanno cominciato a mietere vittime innocenti in Siria (di che religione erano ? Francamente non credo sia questo il problema !). L’ISIS è il cavallo di Troia di Occidente e loro alleati medio orientali per rimuovere Assad. Se un giorno i cristiani non ci dovessero essere più da queste parti non sarà pèr colpa dell’islam con cui vi è stata una convivenza per secoli tra le tre grandi religioni abramitiche, ma sarà per colpa dei tre fondamentalismi (cristianisti, talmudisti ed islamisti) nemici tra di loro, ma allo stesso tempo complici nel seminare ‘odio, divisione, paura.
Continua il piano Yinon di destabilizzazione dell’area senza il quale l’occidente non può sopravvivere.
Ah, non è questo, il problema? Per lei, che non si trova là, dove, se si dichiarasse cristiano, yazida o qualche altra cosa che non garba tanto a quei galantuomini, potrebbero spiegarle qual il problema e risolverlo dandoci un bel taglio. I problemi sono tanti, ma lei ha trovato qui il colpevole, l’Occidente e mette nello stesso calderone i “tre fondamentalismi” per assolverne uno solo. Le “religioni abramitiche” sono un’invenzione fatta apposta per chi non ne conosce neppure una. Come le “tre religioni del Libro”: c’è solo da scegliere quale: la Bibbia nella tradizione ebraica, i libri della Bibbia riconosciuti dalla Chiese cattoliche più il Vangelo o il Corano. Potrà dire di chi la colpa, se gli islamici, che stanno pian piano dhimmizzando la società in cui vive anche lei, non troveranno nessuno da convertire o sgozzare. Quanto alla frottola che cristiani e islamici hanno convissuto pacificamente, una più, una meno. Nell’ultimo secolo, poi, basa vedere quel che è capitato in Cisgiordania e Gaza: fini al 1967, i cristiani erano il 30% dei palestinesi (e prima ancora, erano la stragrande maggioranza di una popolazione sottoposta al dominio islamico, che i Califfi fossero ben disposti o intolleranti): oggi, meno del 3%. E lo stesso vale per il Libano. il 60% di cristiani fino al 1976; il 30% oggi. La stessa cosa succederà in tempi brevi, dati i flussi d’immigrazione, i trend demografici e il politicamente corretto intellettualmente scorretto e moralmente succube, anche da noi, non ne dubiti e stia allegro.
Si legga “Chiese cristiane”, non “dalla Chiese cattoliche”, grazie.
“assolverne uno solo” ? “gli islamici, che stanno pian piano dhimmizzando la società” in cui vivo anche io ? “frottola che cristiani e islamici hanno convissuto pacificamente” ? Guardi, non è per urtare la sua sensibilità, la prego di credermi. Ma mi sta dando seriamente conferma che lei più studia (e deve avere studiato tantissimo), più viaggia (e deve avere viaggiato tantissimo), più ragiona (e deve ragionare tantissimo) e meno capisce che cosa succede (e che cosa è successo).
Anzi, scommetto che lei crede alla frottola dell’11 settembre 2001 ad opera di Bin Laden (No, mi correggo : a quella non penso ci creda. Ideologico sì, ma ingenuo fino a questo punto no !)
Segua il consiglio di San Gregorio nisseno : vivrà meglio e conoscerà di più.
mi scusi signor leo,lei dice che l’11 settembre non è stato fatto dai mussulmani, ma dagli americani,non so se si ricorda,ma dopo le torri gemelle, sono state fatte saltare le metropolitane di londra e madrid,poi è stato il turno del villaggio turistico fatto esplodere a sharm el sheick,poi un gruppo di turisti occidentali sono stati attaccati a colpi di kalashnikov,al cairo davanti alle piramidi,il regista theo van gogh sbudellato ad amsterdam,per aver fatto un film blasfemo contro l’islam,è di poco tempo fa l’assalto e il massacro al centro commerciale di nairobi,da parte di terroristi islamici locali,ecc. ecc.allora sono sempre gli americani???
Caro Roberto, la sua alquanto concitata risposta mi pare rifletta un tantino di confusione che lei ha riguardo ai vari avvenimenti che lei elenca (ed anche nel leggere il mio commento), dove invece è necessario prenderli in attento esame uno per volta, acquisire dati e notizie attraverso preferibilmente la rete, fare una cernita dei dati attendibili raccolti, elaborarli ed infine dare un giudizio. Insomma è necessario avere un metodo valido prima di procedere. Le consiglio a questo proposito di adottarne uno adeguato.
E poi le dò una dritta : lei cominci a raccogliere dati meramente tecnici sugli avvenimenti del famoso 9/11, cominci solo da questo. Poi dopo ci sarà tanta strada da fare ancora, in salita. ma necessaria.
Si ha buon gioco, insomma, le piace vincere facile, stabilendo che il suo interlocutore più…. e meno capisce. Gli si dà dell’ideologico, dell’ingenuo, se proprio si vuol essere indulgenti con lui; gli si attribuisce la faciloneria di credere a bufale, per poterlo assolvernelo; e gli si danno consigli pescati da gente più santa di quello che si è.
Invece di provare a contestare le affermazioni che lei si pone in forma di domande senza usare la carità verso se stesso di rispondersi, anziché dare consigli non richiesti, provi a chiedersi se, per fare un es., in Inghilterra, come scrive anche “Tempi”, vigono corti islamiche e matrimoni poligamici, in barba (lunghissima) alle leggi di quel Paese; se è vero o no che la crescita demografica di immigrati, islamici in testa, vede nascere in Paesi come Inghilterra, Olanda, Francia, Germania, Mohamed più che George e che in Italia, con l’afflusso di nuovi immigrati e i ricongiungimenti familiari, non siamo già su questa strada alla dhimmizzazione che lei non vede; provi a chiedersi se siamo liberi di dire quello che pensiamo dell’Islam o se il politicamente corretto e gli islamici permetterebbero mai di esprimersi sul conto di testi sacri e figure eminenti della religione islamica come consentiamo di fare col Cristianesimo; spacci le Crociate per aggressione e l’attacco islamico ultrasecolare all’Occidente come una passeggiata ecologica al fine di diffondere il progresso civile, materiale e morale; dimostri su quale fondamento parla di “religioni abramitiche” e “religioni del Libro”, cosi come orecchiato in giro.
Insomma, provi anche lei a studiare, a viaggiare, a ragionare quanto accusa gli altri di fare a vuoto, per non dare a credere che lei non abbia bisogno di studiare tanto o di più, di non viaggiare abbastanza o meno ancora, di non ragionare a fondo per poter dire a me e a altri di fare tutte queste cose inutilmente. Ma se le pare che io le stia dando un consiglio, per carità!, lasci perdere e continui pure come ha sempre fatto; in questo caso, però, abbia la compiacenza di evitare di discutere di cose che dà per scontate proprio per non doverne discutere con le persone sbagliate, con gente che le piace ritenere inutile.
I dati che lei cita da che fonti li trae ? Mi può fornire statistiche, criteri con cui sono stati effettuati i campionamenti ? Come fa a paragonare Inghilterra e Francia con una storia coloniale alle spalle con l’Italia (dove guarda caso solo un terzo dei migranti è di religione musulmana) .Poi, mi scusi, quale legge impedisce ai non musulmani di fare più figli ? Di non chiamarli Mohamed ? Mi pare molto bizzarra la sua valutazione di ritenere limitata la libertà attribuendone la colpa agli ultimi arrivati.
Le notizie di cui lei si abbevera, carissimo, sono solo la superficie di un gioco di cui per capire qualcosa bisogna avere gli strumenti adatti. Lei accumula moltissimi dati, ma non basta. I dati caro signore devono essere completi, verificati, elaborati e soprattutto interpretati per potere poi dare un giudizio. Riguardo al resto, mi permetta, ma sono tutte sue opinioni e francamente io contesto dati e non perdo tempo a contestare opinioni non verificabili con evidenze oggettive.
Ma evidentemente lei preferisce Hollywood ed i suoi effetti speciali.
Aggiungo che quando lei mi dice “le piace vincere facile”mi chiedo se lei abbia effettivamente a cuore la realtà.
Lei non si è preso neppure il disturbo di provare a smentirmi, neppure mezza volta, neppure su un punto, che so: tanto per ricordargliene qualcuna, le “religioni abramitiche”, le “religioni del libro”, le corti sharyatiche attive un po’p dovunque in quella che è sempre più Eurabia, l’autocensura per non incorrere nelle ire degli islamici che si offendono per un crocifisso o un presepe o dodici vignette per cui c’è gente come Flemming Rose che vive ancora sotto scorta: ma è solo un esempio, dati di cui lei ha bisogno di qualcuno che glieli interpreti.
In compenso, cosa ha fatto e cioè, si è guardato bene dal fare? Tutto quello che la sua sicurezza, lucidità e cultura hanno saputo fare è stato offendermi sul piano personale: ce l’ha messa tutta, ne sono sicuro, ma di più non è stato in grado di fare.
Se le faccio notare che io non ho mai corrisposto a una mancanza di educazione che ben si associa alla mancanza di argomenti che, del resto, è anche di altri sulle sue stesse lunghezze d’onda, è perché ho notato che questo suo modo di mostrare il senso di civiltà che lei onora così l’ha dispensata, evidentemente, dal darsi la pena di contestare le mie affermazioni trovando argomenti per dimostrarne l’infondatezza e dire qualcosa di suo cercando di mostrare lo scrupolo che esige dagli altri.
Quando accusa qualcuno di non capire ciò che lei sa, potrebbe spiegargli almeno l’una o l’altra cosa: ma nemmeno il sospetto che, così (non) facendo, lei rischia di portare un dato, grezzo ma di facile interpretazione, contro la sua capacità di sapere o quello che gli altri non hanno capito o quello che lei, pure. lei è convinto di sapere, l’ha spinta a mostrare su cosa si basano una o due certezze di cui è così geloso. In tutti i suoi interventi, mentre si preoccupava di rinfacciare agli altri di non dimostrare la sua arroganza, lei, Leo, non lo ha mai fatto. E ha ritenuto più convenienti e più facili gli attacchi sul piano personale.
Non è il miglior presupposto, questo, per accusare me di “non avere a cuore la realtà”, che lei dimostra ampiamente di ignorare. Mentre lei non argomenta, insulta come ha fatto finora e sproloquia di Hollywood e effetti speciali, pretende da me le cose che non pretende da altri e di cui lei fa a meno. Dati, verifiche, elaborazioni, interpretazioni… Quando lei solo sembra ignorare il crollo delle nascite in Occidente da parte di europei non immigrati e l’aumento demografico fra gli immigrati, contestualmente a flussi migratori incessanti e incontrollati. Di fronte a questo dato che nessuno contesta e che avrà conseguenze sociali, politiche e culturali enormi, lei non ha da obiettare se non che nessuno può impedire agli islamici e agli immigrati di fare figli, mentre dai Paesi extra-.comunitari cene arrivano altri di cui dovremo farci carico, dopo che in Europa ci hanno fatto per anni il lavaggio del cervello sul fatto che le politiche sulla natalità erano un retaggio fascista, la denatalità era l’igiene del mondo e tutta una serie di altre cose su cui lei esigerà saggi, dati, tabelle e tabelline. Con un’Ue che persegue politiche di immigrazione con politicamente corretto di contorno e con i Paesi Ue che si rimpallano gli immigrati che non possono più accogliere, con tutte le contraddizioni e le farse ministeriali nazionali e eurocratiche di gente che ha raccolto dati, elaborato e interpretato come piace a lei, viene a parlare a me di effetti speciali!
Ecco, l’effetto speciale che lei fa a se stesso, se lo faccia passare. Non perda tempo, però e stia tranquillo che io non ne perderò più con lei.
Per potere smentire o confermare qualcuno bisogna parlare la stessa lingua, o usare gli stessi criteri. Lei usa quelli dettati da Hollywood, non so che farci. Se devo parlare di Islam, di religioni abramitiche, delle crociate, di rapporti e convivenza tra musulmani e cristiani, ne parlo con persone che hanno uno sguardo a 360°, che parlano con cognizione di causa, che vivono in luoghi dove questa è la loro quotidianità (ringrazio Dio di avere parecchi amici in questo senso). Poi cerco di tenere come riferimento documenti come il Catechismo della Chiesa Cattolica dove si afferma, per esempio « Il disegno della salvezza abbraccia anche coloro che riconoscono il Creatore, e tra questi in primo luogo i musulmani, i quali, professando di tenere la fede di Abramo, adorano con noi un Dio unico, misericordioso, che giudicherà gli uomini nel giorno finale » e da questo semplice giudizio partire per un cammino con i musulmani di buona volontà come già fanno molti miei amici e le loro famiglie da secoli. Non vuole perdere più il suo prezioso tempo a rispondermi ? Cercherò di sopravvivere. La saluto, mi stia bene e consideri il resto del mio commento non indirizzato a lei.
Per contrastare la politica neocons, causa scatenante degli avvenimenti degli ultimi 13 anni ed anche di più, califfi compresi, credo che sia prioritario attaccare quello che è il loro punto di forza e cioè l’11 settembre.
Per spiegarmi meglio riporto la frase di un intervento polemico di Marco Bardazzi di alcuni anni fa al sito luogocomune :
“Se non si capisce cosa e’ accaduto l’11 settembre 2001 negli Usa, non si comprende piu’ niente della storia contemporanea. Se si pensa che gli americani abbiano inventato il loro giorno piu’ nero, per avere una scusa per andare a lanciare bombe in giro per il mondo, allora d’un tratto cambia la prospettiva di tutto cio’ che stiamo discutendo sui rapporti con l’Islam e sui rischi del jihadismo globale. Se continuiamo a pensare a macchinazioni della CIA o crediamo alle stupidaggini di chi ci racconta che “tutti gli ebrei erano scappati in anticipo dalle Torri Gemelle” – io c’ero, quell’11 settembre a New York, e so che e’ una balla colossale – allora non abbiamo capito quale sia la sfida a cui e’ chiamata la nostra generazione. E non potremo dare un voto che tenga conto della realtà.”
Sia ben chiaro, non ho niente contro Marco Bardazzi, ma mi interessa questa frase perchè senza volerlo coglie il problema di fondo. Si è creata una sorta di “necessità” a non mettere in crisi il “lemma” da cui deriva tutto il resto. “Le truppe in Afghanistan, sì certo sarebbe bello se non ci fossero, ma d’altra parte sai, l’11 settembre….”
“L’uscita dell’Italia dalla NATO ? Ma siamo matti ? e chi ci difende dall’integralismo islamico dell’11 settembre ?…. ”
Se cade questa “verità” cade tutto il resto, soprattutto la affidabilità del sistema a cui ancora molti fanno riferimento.
ricordiamoci anche di dire,che il medio oriente ed il nord africa originariamente erano terre completamente cristiane ed in minor misura anche ebraiche.gli arabi con il loro islam,sono arrivati in queste terre da invasori,quindi non hanno alcun diritto a definirsi autoctoni del medio oriente e del nord africa,in quanto gli autoctoni del medio oriente e del nord africa sono i cristiani ed in minor misura come numero anche gli ebrei.ottimi motivi per non volere la turchia in europa sono:1la turchia geograficamente appartiene all’asia e non all’europa)2la turchia non ammette lo sterminio di 1 milione di armeni)3 non ammette lo sterminio di 600.000 greci)4la turchia si è impossessata con la forza dell’asia minore greca e di Costantinopoli citta’ greca per eccellenza)5la turchia dal 1974 si è impossessata con la forza di tutta la parte settentrionale dell’isola di cipro)6la turchia nega l’indipendenza al Kurdistan)7la turchia è un paese islamico.l’europa è figlia dell’antica grecia e dell’antica roma,sono state queste due civilta’a diffondere cultura benessere e civilta’non solo in europa ma in tutto il mondo.l’islam in europa è un corpo estraneo,portatore di oscurantismo,dolore,sofferenza,servilismo e ignoranza.
Pienamente d’accordo, Roberto. Sarebbe anche il caso di farla finita con la storia delle Crociate come esempio per eccellenza di guerra ingiusta, di sopraffazione occidentale, di fanatismo cristiano. La liberazione, in seguito alla I Crociata, dei Luoghi Santi, abitati prevalentemente da cristiani e le successive Crociate, che dovevano soccorrere gli Stati cristiani e le popolazioni cristiane attaccate dai musulmani (senza dimenticare che largamente cristiane rimanevano le popolazioni del Medio Oriente e del Nord Africa dominate dai musulmani), erano guerre di riconquista o difensive. Non era così per le guerre e gli attacchi, praticamente, mai interrotti dell’Islam contro l’Europa cristiana, a parte altri popoli e religioni sottoposte alle guerra come arte sacra islamica. L’avidità personale di sceicchi, emiri e Califfi, che c’entrerà, poco o molto, trovava esca nella lettura del Corano e nell’esempio del profeta armato. Su questo, non si può cavillare più di tanto: sarà sgradevole dirlo, ma ipocrita tacerlo.
Così come l’idea, cara anche agli islamici moderati, che l’Islam costituisca la “religione naturale” dell’umanità. Ciò che fa di chi non è musulmano uno snaturato, un pazzo, un folle, un illuso, nella più benevola delle ipotesi. Sarebbe opportuno farlo notare, agli imam, perlomeno, moderati: glielo dica chi, laico o “dialogante”, è sempre così rispettoso, con loro, quanto non lo è con i cristiani.
caro raider, bravo ottimo, concordo pienamente con te.purtroppo in italia e in europa,siamo in pochi a sapere cos’è,e cosa vuole in realta’ l’islam.la maggioranza dei nostri connazionali, è narcotizzata dalla martellante propaganda islamica,delle nostre istituzioni,della carta stampata,della televisione, e della societa’ civile,ormai completamente prona verso l’islamicamente corretto.
Grazie, Roberto. E guardi che io non intendo fare la guerra alla Turchia e se è per questo, neppure agli islamici: ma trovo insensato ammettere la Turchia in Europa, con cui la Turchia, di Ataturk o Erdogan, non ha nulla da spartire, né sul piano storico-culturale (avendo sempre fatto di tutto per sottometterla: ah, se gli occidentali, nel 1916, non avessero fermato i Russi che stavano per scendere su Costantinopoli e finalmente, restituirla all’Europa!) e neppure geografico; e semmai, con la farsa di una Turchia europea potrebbe realizzare senza colpo ferire il sogno del Califfato di invadere e dominare l’Europa, visto che la Turchia sarebbe lo Stato più popoloso dell’Unione e aggregherebbe attorno a sé i milioni e milioni di musulmani che vivono in Europa, oltre a quelli in arrivo. E poi, se la Turchia in Ue va bene, perché non il Marocco? Le enclave spagnole di Ceuta e Melilla non sono, forse, in territorio marocchino? E perché non anche l’Algeria, francese per 136 anni (l’unica nazione davvero controllata da una potenza occidentale: dove lo hanno visto questo imperialismo secolare dell’Occidente nell’Islam? E l’Algeria francese aveva il più alto tasso di alfabetismo dei Paesi arabi)? E via di questo passo.
Lo stesso per gli islamici. Nessuno vuole la guerra (ma loro sì: con armi convenzionali e non convenzionali), ma questo non vuol dire neppure un’immigrazione di massa, né menzogne sul piano storico-culturale che colpevolizzino l’Occidente e dulcis in fundo, il diritto di cittadinanza: ora, per giunta, con uno jus soli che farebbe dell’Italia la nursery del Mediterraneo, aperta 24h/24 a nordafricani, mediorientali, africani e perché no, indiani, bengalesi, ecc… D’altra parte, non c’è solo l’islamismo bellicista: quando i milioni di immigrati qui da noi, quasi tutti giovani e forti, non troveranno di che vivere, come finirà?, vorrei chiedere a chi gli ha permesso di venire qui senza porre né limiti né controlli seri (e ci sarebbe da capire come fanno, ragazzi sotto i diciotto anni e donne incinte, a mettere da parte da 1.000 a 1.500 euro solo per il traghettamento verso la prima nave militare italiana che li prenda a bordo: in più, le spese di viaggio fino alle coste libiche, tunisine, egiziane; la traversata del deserto; e nessuno, predoni o anche poliziotti, terroristi e sbandati che li ferma, si fa dare i soldi con uno scappellotto e via, se non li ammazza tutti. E… Ma lasciamo perdere.)
Chi, in lato loco, ha permesso che arrivassero – con l’aiuto di Ue, Sinistra, immigrazionismo come neo-religione, ong anche senza spiccato fiuto per gli affari -, non lo fatto per il bene dei popoli, di cui nulla gli cale. Lo ha fatto per incasinare tutto e porre le condizioni per scenari, come si dice per non allarmarsi troppo?, imprevedibili.
L’Armenia è il primo Stato al mondo a essersi convertito al Cristianesimo. Nel riconoscere, giustamente, i diritti dei Curdi, a cominciare da quello all’autodeterminazione, che la Turchia nega loro, ricordiamoci che l’Armenia storica era ben più vasta dell’area in cui Turchi, Azeri, Persiani (in una parola: musulmani) l’hanno costretta con conversioni forzate, persecuzioni, discriminazioni, deportazioni.
Ragion per cui: no alla Turchia in Europa! Sì all’Armenia in Europa!
Vero quello che dici, ma credo difficilmente ottenibile, se non altro perché la Turchia è una rampa di lancio puntata su tutto il Medio Oriente.
Caso mai per l’entrata in Europa c’è solo da porre specifiche condizioni al riguardo di Armeni, Curdi e, naturalmente Cristiani.
Vero anche quello che dice lei, ma, proprio perciò, sarebbe saggio limitersi a partnership speciali con la Turchia alle condizioni che lei richiama; e meglio rinunciare anche all’Armenia in Ue che a avere la Turchia nell’Ue (a che titolo? E figurarsi se gli U.S.A. non farebbero salti di gioia, a vedere destabilizzata quest’area, a costo di consegnarla ai loro amici arabi), che sarebbe lo stato più popoloso e farebbe da cavallo di Troia (a parte le quinte colonne che vediamo crescere ogni giorno) da abbeverare al Menneken Piss di Bruxelles, per islamizzare prima del previsto questo Vecchio, Decrepito Continente. No alla Turchia in Europa!
Spero che il post spunti, prima o poi.