
Un gruppo di banditi armati ha circondato ieri una chiesa battista dello stato di Kaduna, nel centro-nord della Nigeria. Sparando all’impazzata, i criminali hanno ucciso due fedeli durante la funzione e rapito almeno altri quattro cristiani. Alcuni cristiani sono rimasti feriti nelle sparatorie, mentre gli altri sono riusciti a fuggire.
Rapimenti in aumento in Nigeria
L’attacco è avvenuto alle 9 del mattino nel villaggio di Manini Tasha, nell’area di Chikun. Il fedele ucciso si chiamava Zakariah Dogo Yaro. I banditi, secondo testimoni oculari, hanno accerchiato la chiesa e cominciato a sparare ai fedeli che cercavano di fuggire nella boscaglia in ogni direzione. Yakubu Bala, che era presente in chiesa, ha dichiarato al Guardian Nigeria che «non abbiamo più visto alcuni dei fedeli fuggiti. Potrebbero essere stati rapiti».
Gli attacchi e i rapimenti a scopo di estorsione stanno diventando il vero incubo della Nigeria. Il 22 aprile, sempre nello stato di Kaduna, due infermiere sono state rapite di notte dall’ospedale Idon dopo un attacco da parte di banditi. Solo due giorni prima, il 20 aprile, un gruppo di criminali aveva assaltato l’Università Greenfield, istituto privato nello stato di Kaduna, uccidendo il custode e sequestrando decine di studenti. Circa 40 giovani sarebbero nelle mani dei rapitori, mentre tre sono stati ritrovati senza vita. Le bande armate che imperversano nel paese sono spesso alleate di Boko Haram o della fazione legata allo Stato Islamico, Iswap.
«Libertà religiosa non garantita»
Il governatore di Kaduna, Nasir El-Rufai, ha condannato gli attacchi, specie quello alla chiesa battista, affermando che «tutti in Nigeria devono potere esercitare il proprio diritto alla libertà religiosa e di riunione». Il direttore locale dell’Associazione cristiana di Nigeria (Can), il reverendo Caleb Ma’aji, ha dichiarato:
«Oggi dei fedeli innocenti che erano usciti per adorare e pregare Dio sono stati attaccati. Un dottore e un’altra persona sono rimasti uccisi, molti cristiani hanno subito ferite e altri sono stati rapiti. Questo avviene in un paese la cui Costituzione permette la libertà religiosa, ma di fatto questa libertà non è garantita. Il governo locale e quello federale dovrebbero smetterla di ciarlare sull’insicurezza e semplicemente prendere provvedimenti prima che i nigeriani non sentano di avere altra opzione che difendersi da soli».
Il paese dove muoiono più cristiani
Lo stato di Kaduna è scivolato rapidamente nel caos più totale e la sicurezza non è garantita a nessuno. Anche per questo, Aiuto alla Chiesa che soffre ha finanziato la costruzione di un muro lungo quasi 3 km per proteggere il seminario cattolico del Buon Pastore, da dove l’anno scorso erano stati rapiti quattro seminaristi. Uno di loro, Michael Nnadi, fu ucciso dai sequestratori.
Solo nel 2020, in Nigeria, secondo l’ultimo rapporto di Open Doors sui cristiani perseguitati, sono stati assassinati in odium fidei il 60 per cento di tutti i cristiani uccisi nel mondo: 3.530 in tutto. Moltissime anche le persone rapite. Tra queste, resta anche Leah Sharibu, che si trova ormai da tre anni nelle mani di Boko Haram per essersi rifiutata di convertirsi all’islam.