
«Ascoltare musica è peccato». Espulso dall’Italia l’imam di Schio

«In Italia si può pregare liberamente e noi sappiamo distinguere chi prega da chi spara. Nessuno, però, può predicare violenza e odio». Tutto si può dire sul ministro degli Interni Angelino Alfano, tranne che non stia gestendo bene la materia delle espulsioni dall’Italia di fondamentalisti islamici, come le sue parole dimostrano. Il caso dell’espulsione dell’imam di Schio (Vicenza) in questo senso è emblematico: nessuna paura di essere tacciati di “islamofobia”, nessun pericolo di stigmatizzare i musulmani in generale.
«ASCOLTARE MUSICA È PECCATO». Tutto è cominciato grazie all’attenzione di una maestra delle elementari per i suoi alunni. Durante una lezione di educazione musicale, si è accorta che tre dei suoi bambini musulmani di quinta continuavano a tapparsi le orecchie. Chiedendo loro perché, si è sentita rispondere così: «Ascoltare musica e utilizzare strumenti musicali è peccato».
[pubblicita_articolo]«IMAM RADICALE». Preoccupata, la maestra ha informato i Carabinieri, che insieme alla Digos hanno aperto un’indagine sulla scuola coranica frequentata dai bambini. Hanno così scoperto che Sofiane Mezzereg, algerino di 36 anni, dal 2002 in Italia come imam di Udine prima, e di Vicenza poi, insegnava ai suoi alunni «un islam marcatamente radicale». Come riferito dal questore Gaetano Giampietro, istigava i bambini ad odiare la cultura occidentale e ad ammirare chi, da adulto, compiva gesti violenti per la religione, anche con le armi. L’imam, oltretutto, aveva spesso incontri con altri rappresentanti islamici che inneggiavano al jihad, persone «dedite alla promozione di principi originari dell’islam e alla diffusione dell’ideologia salafita».
L’ESPULSIONE DALL’ITALIA. Per questi motivi, il ministro Alfano ha deciso l’espulsione immediata, che è stata notificata all’imam due giorni fa a Civitavecchia, mentre l’uomo, di ritorno dalle vacanze con la moglie e i tre figli, stava scendendo dalla nave. Tutti e quattro si sono reimbarcati, anche la famiglia l’ha seguito nonostante avesse il diritto di restare. Mezzereg non potrà rientrare in Italia per i prossimi dieci anni, pena la reclusione da uno a quattro anni.
«ATTO DOVEROSO». Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha commentato: «Chi predica e pratica l’intolleranza o la violenza, in Veneto non trova posto. Chi cerca e chiede una reale integrazione, basata sulla reciprocità, la trova da anni e continuerà a trovarla, come dimostrano i 517.000 stranieri residenti e perfettamente integrati. La cacciata di questo imam irrispettoso e prepotente era un atto doveroso che condivido in pieno».
Foto preghiera Ansa
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6 commenti
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Ecco non vorrei sbagliarmi ma l’Imam espulso l’estate passata che operava tra Pistioa e Lucca.. sembra abbia fatto ricorso e vinto..la causa contro l’espulsione e se vero oltre al danno di avere un Imam che chissa’ cosa predica (?!) anche la beffa di dovergli ripagare il periodo e le spese legali che ovviamente se contro lo Stato sono a carico di tutti noi italioti. Speriamo non accada uguale !!! Non vanno fatti entrare!!! Quando sono qui accampano tutti i diritti ed i giudici danno sempre loro ragione!! Forse vanno cambiati i giudici…ma altrettanto chiaro e’ che non vanno fatti arrivare ed entrare. Sui giornali locali in estate si leggeva quanto le nostre province e comuni fossero prodighi nell’accogliere i cosiddetti profughi..vi assicuro tutti africani maschi e afghani maschi, tutti sistemati e bene a non fare una m…. con lezioni a gratis di italiano e corsi per mestieri vari grazie alle cooperative , anche qui nate come funghi di gente che conosco aver svolto attività giovanile nel PD e ora stipendiata da coop.. Poi notizia di stamani il Comune pinco, il Comune pallino ed il Comune caio aumentano le rette scolastiche per mense e pulmini..famiglie sul piede di guerra. Aggiunto ai tagli alla sanità mi chiedo come facciano i politici ad accusarci di essere Xenofobi!!! Le risorse prima agli italiani..non solo tesserati PD.
Però prima dell’espulsione una seratina come special guest al Cocorico’ gliel’avrei fatta fare.
Aiuto!
Possibile che non ci sia un solo musulmano che dica “Ei guardate che qui c’ è uno che istiga all’ odio”, possibile che queste cose le sappiamo per caso o tramite intercettazione? Possibile che nessuno di questi genitori si sia accorto di nulla?
Se ne sono accorti, stai tranquillo (si fa per dire).
E non è difficile capire perché questo non fa notizia: oggi non si può dire, l’accusa di “islamofobia” è il nuovo mantra del circo massmediatico, fatto di illusi che inneggiano all’araba fenice della “serena integrazione”, ma si premurano di rifornirsi ben bene di mortadella con la quale foderarsi gli occhi e le orecchie. La bocca ce l’hanno chiusa da tempo.
Spero e credo comunque che i motivi della sua espulsione vadano bene al di là delle parole sulla musica, che per quanto esecrabili da sole non basterebbero di certo per concepire una espulsione