Afghanistan. «L’America ci ha abbandonati, anzi, ci ha fregati»

Di Leone Grotti
17 Agosto 2021
Intervista a Farhad Bitani, figlio di un alto esponente dei mujaheddin, rifugiato in Italia dal 2011 dopo aver abbandonato l'estremismo: «Nessuno si fiderà più degli Usa e di Biden. Ora aumenterà il fondamentalismo e ne pagheremo tutti le conseguenze»
Un giovane in Afghanistan mostra la bandiera degli Usa

Un giovane in Afghanistan mostra la bandiera degli Usa

«Io non dormo da una settimana: il dolore e la delusione sono troppo grandi. L’America ci ha abbandonati, anzi, in un certo senso ci ha fregati». Così Farhad Bitani commenta a tempi.it la conquista dei talebani di Kabul e il disordinato completamento del ritiro militare da parte degli Stati Uniti. Ex capitano dell’esercito afghano, figlio di un alto esponente dei mujaheddin, Bitani è rifugiato in Italia dal 2011, quando subì in patria un agguato dei talebani. Nel nostro paese, anche attraverso la presentazione della sua fortunata autobiografia, L’ultimo lenzuolo bianco, testimonia da anni con la sua vita che la speranza e la conversione dal fondamentalismo islamico sono possibili.

I talebani hanno dichiarato che «la guerra è finita, che nascerà un governo inclusivo e che ci sarà un’amnistia». Che cosa ne pensa?
Mio fratello è ancora in Afghanistan e attualmente agli arresti domiciliari a Kabul insieme a tante altre persone che hanno collaborato con il governo. Altri ancora girano liberamente per la capitale, ma è una situazione temporanea perché i talebani stanno facendo come nel 1996: entrano come persone che perdonano, che portano la pace ma dopo iniziano le violenze. La situazione è terribile per la popolazione. Almeno nel 1996 gli afghani potevano scappare, ora invece è tutto bloccato, tutto è successo in pochi giorni, nessuno può scappare, i confini sono chiusi.

Perché l’esercito afghano si è arreso così presto, dissolvendosi in poche settimane?
In un’intervista di otto mesi fa, quando mi chiesero che cosa sarebbe successo dopo il ritiro degli americani, già allora dissi: “L’esercito afghano non durerà neanche 20 giorni”. È andata così. Purtroppo l’esercito afghano è corrotto, così come sono corrotti i vertici militari e politici. Gli americani sapevano che senza il loro sostegno l’esercito afghano sarebbe durato ben poco.

Gli Stati Uniti hanno perso la guerra in Afghanistan?
Joe Biden non ha perso solo la guerra in Afghanistan, ha perso in tutto il Medio Oriente e tutto il Medio Oriente ha perso con lui. In futuro nei libri di storia afghani a fianco della parola “democrazia” ci sarà la parola “fallimento”. Biden ha perso con l’Afghanistan e quindi anche con l’Iran e l’Arabia Saudita. Se l’America in futuro deciderà di intervenire in Iran per fermare l’estremismo di questo paese, aumentato con il nuovo presidente, il popolo iraniano non appoggerà gli americani come magari avrebbe potuto fare prima. Perché nessuno si fiderà e tutti faranno l’esempio dell’Afghanistan.

E cosa diranno?
Entrati nel nome della democrazia, gli americani hanno abbandonato il popolo alla mercé dei talebani. Hanno speso miliardi di dollari e la situazione è peggiorata. Il fallimento è enorme e non potrà che aumentare il fondamentalismo nel mondo.

Perché?
Quando nel 1996 i talebani presero l’Afghanistan non avevano niente; oggi invece sono potenti, hanno un esercito forte. Chi potrà mandarli via? Non basterà neanche l’esercito americano. E la loro forza oggi non è solo negli armamenti ma anche nelle alleanze: si alleeranno con la Cina e anche la Russia venderà loro le armi.

Che cosa hanno sbagliato gli Usa e con loro tutto l’Occidente?
Gli Stati Uniti hanno sbagliato fin dal principio accusando tutto l’Afghanistan per i crimini di Al Qaeda. Dopo l’attacco, non hanno lavorato culturalmente con la società afghana e il popolo. Hanno costruito caserme e dato potere ai guerrieri, ma non hanno puntato sull’educazione dei giovani e delle donne. Hanno speso il 95 per cento dei fondi per le armi e solo il 5 per cento per la cultura.

È l’unico errore?
No, hanno sbagliato anche a non lavorare insieme al Pakistan per portare stabilità in Afghanistan. La catena di comando dei talebani passa dal Pakistan, ma loro hanno snobbato i rapporti con Islamabad per arroganza, pensando di essere sufficientemente forti. Infine, l’America non ha mai cercato di impedire o almeno frenare la corruzione nel governo afghano e questo è stato disastroso.

Che governo instaureranno i talebani?
Noi ci aspettiamo il disastro totale, tornerà l’Emirato islamico. Ma è tutto il mondo a essere in pericolo. Gli Usa si pensano i più forti perché hanno le bombe atomiche, ma anche i talebani hanno una bomba atomica formidabile, la più forte: quella dei kamikaze. I kamikaze sono bombe atomiche che camminano, parlano con la gente, si infiltrano nelle società e si fanno esplodere. Questa bomba atomica solo loro la possono costruire e lo faranno perché sono più potenti di quanto lo erano nel 1996. Aumenterà quindi la violenza, tornerà l’alleanza con Al Qaeda e ne nascerà una ancora più pericolosa: quella economica con la Cina. Oggi soffre solo il mio popolo afghano, ma tra pochi anni soffrirà il mondo intero.

L’Occidente ha perso e i talebani hanno vinto?
Peggio, ha perso la democrazia e il sogno di esportarla dovunque, non solo in Afghanistan. Prima di portare la democrazia in un paese, infatti, bisogna insegnare il significato della democrazia. Non basta votare o avere un parlamento per avere la democrazia. Gli americani hanno lavorato soltanto sulle grandi città come Kabul o Herat, non hanno lavorato con i contadini e la classe media. In 20 anni gli americani non hanno mai investito nella scuola e i talebani hanno sfruttato questo errore. Gli americani hanno anche generato odio con i loro bombardamenti, nei quali morivano anche i civili. I talebani hanno costruito un esercito sfruttando questo odio.

Lei come si sente in questo momento?
Il dolore e la delusione sono troppo grandi. L’America ci ha abbandonati, in un certo senso ci ha fregati. Ci dissero: non vi preoccupate, pensiamo a tutto noi e poi ha abbandonato 35 milioni di persone nel più grande momento di difficoltà. Da una settimana non riesco a dormire. Non ho altro da dire: abbiamo lottato contro l’ignoranza, abbiamo lottato contro il fondamentalismo al vostro fianco e ora ci avete lasciati soli.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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