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A 20 anni dall’invasione americana, l’Iraq sanguina ancora

Di Simone Cantarini
21 Marzo 2023
Gli Stati Uniti occuparono nel 2003 il paese anche se non vi era prova delle famigerate armi di distruzione di massa di Saddam Hussein. Morirono almeno 300 mila civili, cristiani e yazidi sono stati decimati a causa dell'anarchia seguita all'operazione militare
Gruppi di sciiti protestano in Iraq contro gli Usa

Sono passati 20 anni dall’inizio dell’operazione militare degli Stati Uniti e dei paesi alleati in Iraq, che ha rappresentato insieme all’Afghanistan l’apice e la fine della dottrina di "esportazione della democrazia" di Washington.
Almeno 300 mila civili morti in Iraq
Negli otto anni di operazione militare, ufficialmente conclusa solo nel dicembre 2011 con il completamento del ritiro durante l’amministrazione di Barack Obama, 8.500 tra militari e contractor Usa sono rimasti uccisi, mentre secondo alcune stime Washington avrebbe speso in totale circa 2.000 miliardi di dollari negli anni di occupazione.

Il prezzo più alto è stato pagato però dalla popolazione civile in un vero stillicidio quasi senza fine di vittime che si è protratto anche dopo l’uscita di scena del grosso delle Forze armate Usa: almeno 300.000 morti dal 2003 al 2019, con conseguenze devastanti per la minoranza cristiana e per la setta dei yazidi, praticamente decimate e che ad oggi rappresentano ancora ...

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