Lettera pubblicata su Avvenire, 29 marzo 2013 – Caro papa Francesco, con molta emozione e con grande desiderio ti scrivo esprimendo tutta la mia felicità. Sin dal primo discorso sul balcone della loggia hai parlato al mondo intero, chiedendogli di pregare per te. Hai parlato di comunione, di fratellanza, di amore e di fiducia tra noi.
La prima benedizione l’ho ricevuta assieme a due detenuti del carcere «Due Palazzi» di Padova dove sono recluso. Quella sera eravamo felici e abbiamo pregato con te e per te, per il grande compito che ti aspetta.
Mi chiamo Armand, sono nato in Albania 36 anni fa, cresciuto in una famiglia umile di contadini.
Mio padre è di religione musulmana, mia madre ortodossa. Ancora minorenne andai in Grecia in cerca di lavoro, poi in Italia sempre da clandestino. Un grave incidente automobilistico rese ancora più difficile la mia vita. È stato allora che ho calpestato quelli che oggi chiamo i miei fratelli, ma a quei tempi consideravo solo persone da rapinare e sfruttare. Ero come accecato.
In carcere ho incontrato Cristo, nello sconforto e nel fallimento della mia vita. In fondo a questo tunnel ho trovato persone che mi hanno preso per mano. Oggi è grazie a loro, con la lettura delle Sacre Scritture e con le preghiere, che posso dire di essere una persona diversa. Da 8 anni sono in carcere, da 4 a Padova, dove regolarmente seguo i corsi di catechesi.
Il 25 maggio assieme ad altri detenuti riceverò i Sacramenti dell’iniziazione cristiana. Sarà la conclusione di un cammino durato oltre due anni, nei quali, aiutato da don Lucio e don Marco, ho avuto modo di prepararmi nella catechesi. Il nome di Battesimo che ho scelto è Davide. Il mio padrino sarà Giovanni, pure lui diventato cristiano durante la permanenza in carcere. Il desiderio di ricevere i Sacramenti, di nutrire, di rafforzare la mia fede cristiana e di partecipare alla comunione con Cristo è molto forte.
Caro papa Francesco, Giovedì Santo sarai con i detenuti nel carcere minorile di Casal del Marmo. Credo che sarà un grande momento di tenero amore e di speranza per tutti quei ragazzi. Sei nelle mie preghiere e in quelle di tutti noi detenuti.
Armand