Massimiliano Casto, autore di questo articolo, è Tributarista e Consulente del Lavoro. Chi avesse interrogativi particolari o volesse sottoporre domande su questioni riguardanti la fiscalità può scrivere a [email protected], specificando nell’oggetto: “Fisco semplice”. Altri quesiti li potete trovare qui.
Quesito
Caro Massimiliano, lavoro per un’azienda con contratto di collaborazione a progetto per 800 euro netti al mese e vorrei sapere se potrò beneficiare del bonus di Renzi da 80 euro al mese in più in busta paga e in che misura. Sulla stampa ho letto informazioni discordanti in merito, sapresti dirmi qualcosa?
Grazie, Matteo
Risposta
Gentile lettore, Lei ha certamente diritto al bonus perché nel decreto legge 66/2014 e nella circolare esplicativa dell’Agenzia delle Entrate n.8/E del 28 aprile è evidenziato che il beneficio riguarda i lavoratori dipendenti ma anche quelli assimilati, ossia ad esempio i lavoratori con contratto di collaborazione a progetto. E’ altresì destinatario dell’agevolazione fiscale chi ha un contratto di lavoro a tempo determinato, chi ha un contratto di lavoro part-time o altre tipologie di contratti che generano un reddito di lavoro dipendente o assimilato a quello di lavoro dipendente. Ricordiamo che l’importo del credito è di 640 euro annui (80 euro mensili) per i possessori di reddito complessivo annuo non superiore a 24.000 euro.
Vediamo meglio come funziona il bonus.
Chi ne ha diritto
Principalmente sarà beneficiario del bonus chi possiede un reddito da lavoro dipendente e chi ha redditi assimilati e cioè:
- i lavoratori soci delle cooperative;
- chi percepisce una borsa di studio, premio o sussidio per fini di studio o addestramento professionale;
- chi ha un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa;
- i sacerdoti;
- chi percepisce compensi per lavori socialmente utili.
Chi ne è escluso
Il decreto lascia scontenti moltissimi italiani che al bonus non avranno accesso. Sono esclusi gli incapienti cioè coloro che guadagnano meno 8.000 euro annui, in quanto non pagano l’Irpef grazie alle detrazioni già in vigore. Chi percepisce oltre 26 mila euro non avrà diritto. Niente bonus anche per i titolari di partita iva, cioè liberi professionisti e lavoratori autonomi.
Altri grandi esclusi sono i pensionati.
I lavoratori domestici
Un discorso a parte meritano i collaboratori domestici. Questi ultimi, infatti, nonostante percepiscano un reddito da lavoro dipendente ai sensi dell’art. 49 del Tuir – e quindi rientrino nell’articolo 1 del decreto in commento – sono caratterizzati dalla mancata applicazione della ritenuta fiscale da parte del datore di lavoro. Pertanto, i lavoratori domestici potranno chiedere il bonus in prima persona solo in sede di dichiarazione dei redditi del 2014.
Come si calcola il bonus
Quanto all’importo del bonus, come ben noto, esso sarà di importo “fisso” (80 euro), senza distinzioni, nella fascia tra gli 8.000 e i 24.000 euro di reddito annuo. Per chi percepisce invece, un reddito superiore ai 24.000 euro ma fino a 26.000 euro, è previsto un “meccanismo di décalage”.
Reddito annuo lordo |
Bonus annuo |
da 0 a 8.000 euro |
0 |
da 8.000 a 24.000 euro |
640 |
24.500 euro |
480 |
25.000 euro |
320 |
25.500 euro |
160 |
da 26.000 euro in poi |
0 |
Cosa fare per ottenerlo
L’erogazione del bonus è automatico e viene concesso direttamente dal datore di lavoro – sostituto di imposta, il quale compenserà l’importo corrisposto al lavoratore con i versamenti all’Erario. Non è quindi necessaria alcuna comunicazione preventiva da parte dei dipendenti al sostituto di imposta in ordine al possesso dei requisiti e alla spettanza del bonus.