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Zaia, chi volevi imbrogliare?

Di Emanuele Boffi
17 Gennaio 2024
La proposta di legge sul fine vita è stata bocciata dal Consiglio regionale del Veneto. Il governatore ha giocato con le parole per nascondere una sua battaglia politica e ideologica
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel corso della discussione in Consiglio regionale sulla proposta di legge popolare sul fine vita, 16 gennaio 2024 (Ansa)
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel corso della discussione in Consiglio regionale sulla proposta di legge popolare sul fine vita, 16 gennaio 2024 (Ansa)

Ieri in Consiglio regionale Luca Zaia ha fatto il furbo. Intervenendo prima del voto sulla proposta di legge sul fine vita, il governatore del Veneto ha usato toni morbidi e concilianti - ben diversi da quelli assertivi delle ultime settimane -, per promuovere, come l'ha chiamata lui, una «operazione verità». Questa morbida ricerca del consenso degli indecisi non ha però avuto gli effetti desiderati e il Consiglio, per un solo voto, ha bocciato la proposta.

Torniamo a Zaia e alla sua "operazione verità". Il discorso a braccio del governatore è stato all'insegna dell'accortezza, del volere «pesare bene le parole», del rispetto per «le idee altrui», «dell'alto momento di politica che siamo chiamati a vivere». Di più: Zaia ha detto che con questa legge «non si autorizzava un bel niente», ma solo si voleva dare «tempi certi» e chiarire il «ruolo delle Usl». Ha aggiunto che, sebbene non avesse mai nascosto le sue idee in merito, non si sentiva «portabandiera» di alcunché. Insomma, Zaia h...

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