
Volo scomparso, riaffiorati due relitti al largo dell’Australia
Potrebbe essere una traccia del Boeing 777 della Malaysia Airlines scomparso l’8 marzo, quella ritrovata nell’oceano indiano: il premier australiano Tony Abott ha comunicato il ritrovamento, tramite immagini satellitari, di due relitti alla deriva a duemila chilometri dalla costa australiana di Perth. La zona in cui sono emersi i relitti si trova al limite meridionale dell’arco di possibile “traiettoria” del volo, in base ai dati registrati da un satellite la mattina dell’8 marzo alle 8.11.
LE IPOTESI. Abott ha riferito in Parlamento che «Nuove e credibili informazioni» sono in possesso del governo australiano grazie all’elaborazione delle immagini satellitari, aggiungendo però che i resti sono solo «eventualmente legati» al Boeing 777. «A seguito dell’analisi specialistica delle foto satellitari quei due oggetti sono stati identificati come possibili parti del Boeing. I due relitti sono indistinti, scompaiono e riappaiono sulla superficie dell’oceano a intermittenza» ha spiegato Abott aggiungendo che sono stati inviati immediatamente nella zona alcuni apparecchi di ricognizione. Anche un mercantile norvegese che si trova nella zona si è unito alle ricerche, rese però difficili dalle cattive condizioni del meteo e dal mare mosso. Per questo motivo le ricerche riprenderanno domani, venerdì 21 marzo all’alba, con aerei della Royal Australian airforce e dell’Usaf.
L’INTELLIGENCE. Intanto la ricerca prosegue con tutti i mezzi dell’intelligence occidentale. In particolare gli Stati Uniti negli ultimi giorni hanno mobilitato i satelliti spia, in particolare proprio quelli sull’arco dell’oceano indiano meridionale. Nei giorni scorsi proprio in tutto quest’arco sono stati inviati segretamente aerei, navi e sottomarini nucleari Usa, secondo la promessa fatta dallo stesso presidente Barack Obama al governo della Malaysia: «Trovare l’aereo è la nostra priorità». La segnalazione australiana è il primo risultato del “pattugliamento” fatto in particolare dai satelliti sull’area. Secondo il New York Times un velivolo di lungo raggio statunitense della marina militare, il P-8A Poseidon, uno dei mezzi usati per la sorveglianza e la difesa sottomarina, avrebbe però indicato dopo una ricognizione «nessuna traccia di relitti» del volo sparito: a dichiararlo al quotidiano via mail sarebbe stato il portavoce della Settima flotta statunitense William J.Marks. Tuttavia le immagini mostrate dal premier Abott al parlamento australiano sono abbastanza chiare, e per questo le ricerche proseguiranno ancora, anche se è stato lo stesso primo ministro ad ammonire che «Dobbiamo tenere in mente che l’obiettivo di localizzare questi oggetti sarà estremamente difficile da raggiungere, e potrebbe svelare che si tratta di relitti non legati al volo».
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