Va avanti la guerra civile in Siria: 13 uccisi dall’esercito di Assad
Ieri alle 17 è stato lanciato un appello sul social network Shaam News, il portale dei ribelli siriani: «A Hama c’è bisogno di sangue e aiuto. Chiunque può raggiunga immediatamente l’ospedale al-Badr. Si spara in molte zone della città». “Quel che è certo è che Hama sta subendo una repressione fortissima. Nella città della Siria centrale c’è chi parla già di «stato di guerra». Ci sarebbero stati almeno 13 morti certi e 67 feriti secondo i Comitati di coordinamento locale della mobilitazione” (Avvenire, p. 15).
“C’è chi testimonia una sparatoria compiuta dalle forze del regime siriano e dalle bande di lealisti armati nei pressi della rotonda della stazione ferroviaria. Qui sarebbe stato aperto il fuoco ad altezza d’uomo contro le barricate erette da centinaia di giovani manifestanti con pneumatici e cassonetti, per bloccare l’ingresso a polizia e ai carri armati dell’esercito fin da ieri sera. (…) Sulla città meno fedele a Bashad al-Assad, la repressione del governo si è fatta sentire già nella notte” (Avvenire, p. 15).
Secondo il quotidiano saudita al-Sharq al-Awsat, non solo Hama è presa d’assedio dall’esercito di Assad, “sta compiendo rastrellamenti anche nelle città di Maara e al-Numan e autobus con a bordo soldati delle forze di sicurezza si stanno dirigendo al confine con la Turchia, nella provincia nord-occidentale di Idib, dove già 10 mila sono fuggiti verso il paese confinante. (…) Domani è previsto uno sciopero generale in tutte le città siriane” (Avvenire, p. 15).
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