
Ucraina, crescono a 26 i morti. Domani riunione dei ministri degli Esteri Ue
È già partito per Kiev il ministro degli esteri polacco, domani sarà raggiunto in mattinata da quelli della Francia e della Germania, mentre da Roma Emma Bonino lancia un’allarme: «La gravità degli scontri in corso a Kiev pone il popolo ucraino di fronte ad una situazione drammatica, di una violenza inaccettabile che come europei condanniamo con estrema fermezza. È con massima preoccupazione che va considerato – e scongiurato – il rischio concreto di una guerra civile alle porte dell’Unione Europea».
26 MORTI. Il bilancio della notte di fuoco di ieri nella capitale è drammatico: i morti sono aumentati da 25 e 26, restano molto gravi 200 feriti, ricoverati in ospedale. Diciannove vittime hanno perso la vita per colpi di arma da fuoco, negli scontri con gli agenti in tenuta antisommossa inviati dal presidente Yanukovich, e tra i morti vi sono anche 9 poliziotti. Domani alle 14 il commissario alle politiche estere dell’Ue Catherine Ashton ha convocato tutti i ministri degli esteri dell’eurozona in un meeting per «Il tragico deterioramento della situazione in Ucraina», con l’idea che «Tutte le opzioni saranno esplorate, comprese misure restrittive contro i responsabili della repressione e delle violazioni dei diritti umani». La cancelliera tedesca Angela Merkel, oggi a Parigi insieme al presidente francese Francois Hollande ha dichiarato a chiare lettere di puntare «a sanzioni mirate e graduali» dell’Unione europea verso i responsabili delle violenze. Per Merkel «La tattica deliberatamente dilatoria» del presidente ucraino Viktor Yanukovich e gli ordini alla polizia antisommossa «non fanno altro che peggiorare la situazione».
L’ONU E YANUKOVICH. L’Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni unite, Navy Pillay oggi ha rilasciato un comunicato durissimo: «Condanno fermamente le uccisioni ed esorto il governo ed i manifestanti ad agire per disinnescare le tensioni e ad agire rapidamente per trovare una soluzione pacifica alla crisi. Chiedo anche un’indagine urgente e indipendente per accertare i fatti e le responsabilità». Poco dopo Yanukovich ha dato un messaggio televisivo alla nazione, in cui però dimostra che, tanto più dopo l’appoggio della Russia, non intende gettare la spugna o ammorbidire la propria posizione: «I leader dell’opposizione non hanno considerato il principio democratico secondo cui si ottiene il potere con le elezioni e non nella strada. Hanno passato i limiti chiamando la gente a prendere le armi. C’è una eclatante violazione della legge, e i colpevoli compariranno davanti alla giustizia».
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