Tutti quei dettagli che ci fanno entrare nella vera storia di Gesù di Nazaret

Di Leone Grotti
14 Gennaio 2021
Nel "Viaggio" di Vincent Nagle l'incredibile mosaico di fatti reali e particolari concreti che è la storia della Terra Santa. Proprio come la vita di Gesù
Visita alla Basilica della Natività a Betlemme

Articolo tratto dal numero di gennaio 2021 di Tempi. Questo contenuto è riservato agli abbonati: grazie al tuo abbonamento puoi scegliere se sfogliare la versione digitale del mensile o accedere online ai singoli contenuti del numero.

La basilica della Natività è l’unica chiesa antica della Terra Santa sopravvissuta fino ai nostri giorni e sorge a Betlemme, proprio nel luogo in cui è venuto alla luce Gesù. Tutte le altre chiese sono state distrutte prima nel 614, ad opera dei persiani, e poi nel 1009 da Hakim il Pazzo. Se i persiani risparmiarono la basilica perché sulla sua facciata, in alto, era visibile un grosso mosaico di pietre preziose raffigurante i re Magi, i quali indossavano vesti tipiche persiane, la vicenda legata al califfo del Regno Fatimite del Cairo è ancora più significativa.

Hakim si convertì al cristianesimo ed era convinto che tutti i suoi sudditi avrebbero fatto lo stesso, ma quando quelli si opposero, per convincerli che il suo ritorno all’islam era sincero, comandò che fossero distrutte tutte le chiese della Terra Santa. Se la basilica della Natività non fu rasa al suolo è solo perché le truppe del califfo ne stavano già usando una parte come moschea. I soldati, pensando che il califfo non volesse distruggere una moschea, la risparmiarono.

Copertina del libro di Vincent Nagle Viaggio in Terra Santa

Commenta Vincent Nagle, missionario della Fraternità San Carlo Borromeo e autore del volume Viaggio in Terra Santa (Edizioni Ares): «Un’ingiustizia è sempre un’ingiustizia, e chi la commette deve risponderne a Dio, ma le ingiustizie subite non sono necessariamente contro di noi. Il fatto che una parte delle truppe musulmane fatimite si sia impossessata di un angolo della chiesa per usarlo come moschea rappresenta senz’altro un’ingiustizia, ma Dio può usare anche il male per fare il nostro bene. La basilica della Natività ci è d’insegnamento: Dio ha in mano l’esito finale della nostra storia, qualunque siano le circostanze che dobbiamo attraversare».

La basilica della Natività si è salvata (due volte) per un dettaglio e conoscerlo è di capitale importanza perché la storia della Terra Santa, proprio come la vita di Gesù, è un incredibile mosaico di fatti storici, particolari concreti, scientificamente riscontrabili. Il libro di don Nagle, frutto di innumerevoli viaggi in Terra Santa, racconta e ci fa toccare con mano tutti i luoghi del Vangelo dove si è dipanata «l’unica storia vera». Il volume non è un surrogato del pellegrinaggio. Ma permette a chi non è ancora stato in Terra Santa, a chi si prepara a mettersi in viaggio e a chi è appena tornato di riscoprire che la fede cristiana non è un’astrazione.

Il libro è un viaggio alla scoperta della carnalità del cristianesimo e non è un caso che le parole più ricorrenti nel libro siano «indizio», «segno», «probabilità». Scoprire ad esempio che il monte delle Beatitudini, dove Gesù pronunciò il famoso “Discorso della montagna”, esiste davvero ed è «un colle di tranquillizzante bellezza» è soltanto un dettaglio. Ma è un dettaglio che fa la differenza perché ricorda, al pari di tutti gli altri luoghi dove “davvero” Gesù è stato e ha vissuto, che «il luogo dell’incontro con Dio non è costituito dai sogni, ma dalla realtà».

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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