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Il frutto più immediato della fine della Guerra fredda è la riunificazione della Germania, fortemente voluta dal cancelliere Helmut Kohl. La contropartita è la nascita dell’Unione Europea. I partner occidentali del resto vogliono l’unificazione tedesca «sotto il tetto europeo», visto che in un secolo II e III Reich avevano minacciato la sicurezza del continente.
Il Trattato che ne conduce la formazione viene firmato il 7 febbraio di trent’anni fa, a Maastricht, e accresce i vincoli comunitari sulle politiche interne degli Stati membri. I vincoli nel tempo sono diventati ben noti: il disavanzo annuale tra entrate e uscite sotto il 3 per cento del Pil; il debito pubblico entro il 60 per cento del Pil; il tasso di inflazione annuo entro l’1,5 per cento.
Obiettivo dichiarato: la convergenza delle economie nazionali in vista della creazione di una moneta unica come primo tassello di una unione politica.
Lo Stato tedesco
Come scrisse il liberale Antonio Martino, due volte m...
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