Terremoto, imprenditori pronti a ripartire. «Ma serve una No Tax Area»

Di Daniele Ciacci
04 Luglio 2012
Intervista a Carlo Alberto Bosi, la cui azienda è stata messa in ginocchio dal sisma: «È tempo di prendere decisioni importanti se non vogliamo essere estromessi dal mercato»

Trasparenza, rapidità e interesse al territorio. «È l’appello che faccio alle autorità statali, regionali, provinciali e comunali – dice a tempi.it Carlo Alberto Bosi, imprenditore modenese nel campo dell’industria biomedica che ha perso tutto nel terremoto di fine maggio -. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta alle nostre domande, ed è tempo di prendere decisioni importanti se non vogliamo gettarci tardi sul mercato. Più si tarda, più si perdono clienti, più è difficile riavviare il mercato. Non c’è tempo da perdere».

Carlo Alberto Bosi, ci racconti la storia della sua ditta.
Ho iniziato a lavorare nel settore biomedico nel 1983. Costruisco e progetto attrezzatura monouso per urologia, otorinolaringoiatria e ginecologia da ormai 25 anni. Nel 2001, io e alcuni colleghi della multinazionale dove lavoravo abbiamo deciso di giocarci in una nuova esperienza: aprire una ditta nostra. Nacque così Xmed. In dieci anni, la produzione delle nostre apparecchiature è passata da 5 mila a 180 mila pezzi. Insomma, abbiamo approfittato di un mercato in forte espansione, e nel 2011 ci siamo allargati, comprando uno stabile a Medolla e inaugurando, il 18 aprile di quest’anno, alcune “camere bianche” dove costruire le nostre attrezzature. Il 29 maggio era tutto distrutto.

Dove lavorate adesso?
Adesso siamo ospitati da alcuni nostri colleghi e che ci permettono di lavorare nelle loro camere bianche. Abbiamo spostato parte della produzione a casa nostra, ospitiamo gli uffici. Intanto, cerchiamo di capire cosa fare. Non abbiamo ancora nessuna risposta sull’entità e sui tempi dei contributi statali per reinvestire nella ripresa della nostra azienda, così com’è stato promesso. Tutto fumo, niente arrosto: almeno per ora.

Cosa chiede alla politica?
Chiedo chiarezza sui fondi per la ripresa: se ci saranno, come verranno erogati e in che tempi. Io e i miei colleghi imprenditori dobbiamo capire dove reindirizzare la nostra attività, se attraverso nuove sedi sul territorio, in prossimità delle aree danneggiate, o lontano da qui. Per una produzione come la mia, biomedica, non basta certo avere un capannone qualsiasi: le “camere bianche” sono luoghi indispensabili per la nostra professione. Per questo alcuni del nostro campo si sono trasferiti in Valtellina o a Brescia, dove lo condizioni per costruire sono più facili. Slovenia, Croazia e Svizzera costruiscono ponti d’oro per chi vuole trasferire le proprie aziende produttive nei loro confini, permettendo agevolazioni fiscali e una burocrazia leggera.

Cosa propone?
Creiamo temporaneamente una no-tax area per incentivare l’imprenditoria nelle regioni offese dal sisma. Una zona franca per reinvestire il proprio personale patrimonio e sostenere la ripresa con una minore imposizione fiscale. Ma sono proposte che lasciano il tempo che trovano, e ad oggi nulla è stabilito. Eppure abbiamo bisogno di risposte veloci. L’80 per cento delle aziende terremotate sono pronte a ripartire. Ma non sanno come. E intanto si perdono clienti, non si è più competitivi, e si cade in un circolo vizioso da cui non se ne esce. Regione, provincia e comuni sono sordi alle nostre richieste.

Intanto, i fondi per la crescita tardano a venire.
Innanzitutto, chiediamo trasparenza nel rifinanziamento. Lo Stato deve indicare dove finiscono i soldi delle donazioni, così come noi cittadini ogni anno dichiariamo il nostro reddito. Il grande calderone del sussidio alla Protezione civile – che non ha obbligo di presentazione di alcun bilancio – rende la situazione ambigua. E intanto ci sono 19 mila persone della bassa mantovana ancora in cassa integrazione. Noi siamo stati veloci a rimetterci in grado di ripartire. Ora attendiamo che la politica si mostri altrettanto rapida nel dare risposte.

@danieleciacci

Articoli correlati

2 commenti

  1. I simply want to mention I am all new to weblog and honestly loved this web blog. Probably I’m planning to bookmark your blog post . You really come with perfect well written articles. Cheers for sharing your web site.

  2. francesco taddei

    le necessità degli imprenditori di quelle zone vanno prese nella massima serietà. però oltre a questo vorrei sapere se verrà rivista la legge che rende obbligatoria l’assicurazione e toglie fondi per la ricostruzione delle case dei terremotati. legge di cui anche formigoni nel suo sito sollecita la modifica.

I commenti sono chiusi.