Palestina

Leone Grotti
05 Gennaio 2012
Il "muro di sicurezza" che separerà Israele dalla Cisgiordania, nel villaggio palestinese di Walaja, passerà in mezzo al monastero Cremisan separando i frati dalle suore salesiane. I frati vorrebbero stare dalla parte Israele ma le suore non vogliono abbandonare la loro scuola, che si trova nella parte palestinese
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Leone Grotti
19 Ottobre 2011
Il portavoce della comunità ebraica di Milano, Yasha Reibman, spiega a Tempi.it perché Israele è disposta a scambiare più di mille uomini per un solo soldato: «Negli ultimi 30 anni gli israeliani hanno scarcerato 7 mila detenuti palestinesi per liberare 19 soldati prigionieri e riavere 4 salme. Senza contare che Shalit è un semplice caporale»
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Rodolfo Casadei
27 Settembre 2011
Nel 1948 circa 700 mila palestinesi abbandonarono le loro case dove poi sorse lo stato di Israele. E' il tema più spinoso per la pace tra Israele e Palestina: il rientro dei profughi è un diritto irrinunciabile secondo i palestinesi, un atto inammissibile perché tale diritto non esiste e perché il suo riconoscimento comprometterebbe la natura ebraica dello stato secondo gli israeliani
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Rodolfo Casadei
27 Settembre 2011
Gli insediamenti israeliani in Cisgiordania, Gerusalemme Est e alture del Golan hanno prodotto introiti per Israele pari a 8,5 miliardi di dollari a fronte di una spesa di 97 miliardi. Eppure a Tel Aviv anche i più poveri sono a favore delle sovvenzioni statali ai coloni. Se Israele continua con le colonie è per non parlare del diritto al ritorno dei profughi palestinesi
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Mattia Ferraresi
23 Settembre 2011
Oggi Abu Mazen richiederà ufficialmente all'Assemblea generale dell'Onu di riconoscere lo Stato palestinese. Nei giorni scorsi in Cisgiordania e nei Territori si sono verificati scontri. Oggi la polizia israeliana schiera oltre 22 mila agenti per evitare disordini. Obama ha provato, inutilmente, a far cambiare idea ad Abu Mazen, il cui tentativo resterà una messinscena finché non si tornerà a negoziare davvero
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Redazione
20 Settembre 2011
Oggi Abu Mazen chiederà all'Onu il riconoscimento dello stato palestinese. Usa pronti a porre il veto nel Consiglio di sicurezza. L'intellettuale israeliano Klein Halevi: «Gli israeliani vedono lo stato palestinese in termini contraddittori: una necessità esistenziale per preservare uno stato ebraico democratico e una minaccia esistenziale, con i missili su Tel Aviv»
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Rodolfo Casadei
14 Settembre 2011
Gli Stati dell'Unione Europea hanno stabilito che il 20 settembre, quando la Palestina chiederà all'Onu di essere riconosciuta come Stato, avranno un'unica posizione. Solo che non hanno ancora deciso quale. Alcuni paesi, Italia in testa, non vogliono il riconoscimento, eppure ai palestinesi solo nel biennio 2008-2009 sono arrivati dall'Europa oltre un miliardo di dollari di aiuti
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Leone Grotti
14 Settembre 2011
Il giornalista del Foglio Giulio Meotti analizza la richiesta che il 20 settembre la Palestina farà all'Onu di essere riconosciuta come Stato membro. Dichiara a Tempi.it: «I tre quarti dell'Onu voteranno a favore ma la Palestina non avrà diritto di voto in Assemblea per il veto degli Stati Uniti, che minacciano di non versargli più milioni di fondi. Ecco tutti i rischi che corre»
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