Per molti media occidentali il Mondiale è solo un pretesto per pretendere attivismo sui diritti gay dai giocatori. E chissenefrega dei risultati. Un editoriale rivelatore sulla Stampa
I violenti scontri nella capitale belga dopo la vittoria del Marocco non c'entrano con il calcio, ma sono il sintomo del fallimento di un multiculturalismo che non riesce a integrare. Da quei quartieri partirono gli attentati islamisti in Europa
Scoordinato, con poca tecnica, troppo riservato per piacere. Storia di un ragazzo testardo che è riuscito a fare quello che tutti gli dicevano non sarebbe mai riuscito a fare
Iñaki giocherà nel Ghana, il paese da cui i suoi genitori fuggirono attraversando il deserto a piedi, Nico è convocato dalla Spagna, dove è nato e cresciuto
Al paese organizzatore dei Mondiali di calcio va di moda rinfacciare di tutto, tranne il soffocamento della libertà religiosa. Eppure ci sarebbe materia
La delirante conferenza stampa di Infantino, la birra vietata, gli spalti semivuoti, il Qatar inguardabile in campo. E niente fasce arcobaleno al braccio dei capitani: la lotta per i diritti vale meno di un cartellino giallo
Il celebre marchio che produce le divise della Seleçao non consentirà più ai clienti di personalizzarle con il (comunissimo) "Gesù" o "Cristo" per non offendere i non cristiani
Oggi la prima partita del Mondiale. Storia dell'attaccante sudanese naturalizzato qatariota che nel 2019 ha fatto vincere alla sua Nazionale la Coppa d'Asia ed è stato scoperto da un'Academy a metà tra fabbrica del talento e "Amici"